giovedì 22 ottobre 2009

disavventure in giardino


Chamaerops humilis: si tratta di un pericolo pubblico, un attentato alle mani e a qualsiasi parte del corpo che venga esposta ad una delle sue acutissime spine.
Ieri ci siamo improvvisati espiantatori di una palma da giardino, dell'età di 12 anni, altezza oltre 2 metri, e dal peso di numerosi quintali.
In attesa dell'uomo di fatica, ho iniziato a levare le foglie inferiori con una tronchesina, per infilzarmi il palmo della mano con 2 aculei, procurandomi un foro enorme che non la finiva più di sanguinare.
Il nostro forzuto ha quindi scavato la buca, estirpando le radici laterali nel tentativo di inclinare la -bestia- il colosso che aveva rotto le pareti di una tina di plastica mettendo radici in tutte le direzioni. Dopo diversi scavi ed un'ora dall'inizio, finalmente siamo riusciti a inclinarla con un palo che faceva da leva, e abbiamo reciso le radici inferiori, più verticali. A questo punto, è iniziato lo sforzo per posizionare la palma su un carrello da trasporto, in due a sollevarla con il palo da entrambi i lati alzandola chi sulla spalla chi stile sollevamento pesi, seguito da altro tentativo usando la suddetta leva come un argano (2 persone a spingerla ed una a tenere il muretto che faceva da fulcro, la 4 a posizionare il carrello). A questo punto le speranze di spostarla si sono riaccese di nuovo.
Finalmente ci siamo cimentati nell'operazione di spinta del carrello con la palma innalzata in diagonale, ma non tanto da non passare sotto l'arco delle porte.
L'ultima operazione è stata la più semplice, anche grazie allo spirito di vittoria che aleggiava dentro di noi: fare slittare la palma dal carrello al pianale del pick up, e fissarla con le corde. A questo punto erano già trascorse 2 ore, il polso cominciava a fare male nel preannuncio di una slogatura del carpo. In conclusione, abbiamo liberato un muro che era minacciato da una pianta in rapido accrescimento, che troverà un nuovo habitat nel giardino di Castrignano, dove si ricongiungerà con un'altra palma che origina dallo stesso stock del vivaio. Morale della storia, le piante si spostano in autunno, ma solo al di sotto di un peso limite, altrimenti ci si può fare molto male....

mercoledì 14 ottobre 2009

weekend a Matera e Alberobello

Ecco il resoconto di un weekend indovinato.
Sabato scorso siamo partiti alle 9,30 da Lecce con la nostra auto a gpl, diretti a Matera, via Brindisi-Taranto (superstrada). Sul raccordo anulare abbiamo svoltato per Massafra, ritrovandoci sulla statale E843 per Bari-Matera. Imboccato il bivio per Matera, siamo finiti sulla superstrada per Reggio Calabria, con un percorso più lungo ma confortevole (doppia corsia, accesso veloce e diretto). All'imbocco della superstrada per Matera-Potenza però ci sono dei lavori in corso, e la strada è tornata tortuosa e a percorrenza nei due sensi di marcia.
Finalmente siamo arrivati in centro (parcheggiando in un silos al modico costo di 0.5 euro per ora), dove abbiamo fatto una visita guidata ai Sassi (Sasso caveoso) e alla casa grotta di vico solitario (museo delle tradizioni e della vita quotidiana) e quindi abbiamo visitato il centro storico. Belle chiese, tra romanico e gotico, Mater Domini (cavalieri di Malta), S. Giovanni, il Duomo. Abbiamo fatto una sosta pranzo da Angelo, un pizzicagnolo che prepara panini e assaggi sul tagliere, come una volta.
Uscendo da Matera siamo andati alla ricerca della direzione per Gioia del Colle, che sembrava procedere nella giusta direzione ma ci siamo portati verso sud (con vista del lago di S. Giuliano a sud), per poi ritrovarci diretti verso Altamura (SS 99). Abbiamo preso allora la direzione Santeramo - Gioia del Colle, per stradine strette, lungo panorami di bellezza straordinaria, molto verde, masserie che sembrano chiese, con vista di uccelli rapaci in volo e posati su pali della luce, e sfondi di boschi molto estesi.
Alla fine, per raggiungere Alberobello, ci siamo ritrovati all’entrata di Putignano, avendo mancato del tutto le indicazioni per Noci.
Alberobello alle 17 comincia a spopolarsi, è facile trovare parcheggio e il giro dei trulli è ancora più piacevole. Si incontra solo la gente del posto, si vive la città con il rito serale, l'ora dell'aperitivo, il tramonto, i colori che si spengono. Infine, siamo rientrati lungo il canale di Pirro per Fasano, e da qui superstrada a tavoletta fino a casa. In tutto, 25 euro di gpl per una giornata memorabile.

martedì 6 ottobre 2009

scienceblogs, Nobel a 2 donne

Evviva, domani verrà assegnato il Nobel per la Medicina a 2 donne della scienza, per la scoperta dei telomeri e del meccanismo di riparazione delle estremità del DNA importante durante l'invecchiamento cellulare.
Anche se questo riconoscimento arriva due decenni in ritardo, questo macchina anti-invecchiamento ancora riserva sorprese. L'enzima che riproduce queste sequenze di DNA, la telomerasi, agendo in associazione a delle sequenze di RNA telomerico, ora si è scoperto ha una nuova funzione, quella di sintetizzare RNA, una funzione che si riteneva fosse presente solo nelle piante.
Constitutive expression of telomerase in human cells prevents the onset of senescence and crisis by maintaining telomere homeostasis. However, accumulating evidence suggests that the human telomerase reverse transcriptase catalytic subunit (TERT) contributes to cell physiology independently of its ability to elongate telomeres. Here we show that TERT interacts with the RNA component of mitochondrial RNA processing endoribonuclease (RMRP), a gene that is mutated in the inherited pleiotropic syndrome cartilage-hair hypoplasia. Human TERT and RMRP form a distinct ribonucleoprotein complex that has RNA-dependent RNA polymerase (RdRP) activity and produces double-stranded RNAs that can be processed into small interfering RNA in a Dicer (also known as DICER1)-dependent manner. These observations identify a mammalian RdRP composed of TERT in complex with RMRP (Maida et al., Nature, 2009, 461:230-5).
E' un capitolo che apre nuove prospettive alla funzione regolatrice delle molecole di RNA (non-coding RNAs). Infatti, anche altri RNA a funzione limitata, le particelle Vault, si è scoperto che svolgono una seconda attività, ossia vengono tagliate in frammenti che entrano in complessi ribonucleoproteici come il RISC, insieme ad enzimi Argonaute. (Persson et al, Nature Cell Biology 11, 1268 - 1271 (2009): svRNA associates with Argonaute proteins to guide sequence-specific cleavage and regulate gene expression similarly to miRNAs. It is demonstrated that svRNA downregulates CYP3A4, a key enzyme in drug metabolism.

 
A trio of researchers whose work on telomeres and telomerases has helped explain how chromosomes are copied during cell division will receive the 2009 Nobel Prize in Physiology or Medicine. Their findings have advanced medical research in cancer, inherited diseases, and aging. Elizabeth Blackburn, a biochemist at the University of California, San Francisco, Carol Greider, a geneticist at Johns Hopkins School of Medicine, and Jack Szostak, a geneticist at Harvard Medical School will share the prize equally. It is the first time two women have shared the Nobel.

 
  • "I think this is a victory for curiosity-driven science," Greider, who got the call at 5AM on her way to spinning class, told The Scientist. "We are fortunate to live in a place where we can still get funding for conducting basic research to answer fundamental questions. I feel very privileged to have been able to follow my curiosity for the past 30 years."
  • Scientists began to understand how genes are copied, base by base, in the 1950s, but no one could figure out why the very end of a DNA strand could not be duplicated. As a young researcher at the University of California, Berkeley, studying the chromosomes of Tetrahymena, a single cell organism that commonly lives in water, Blackburn noticed a DNA sequence, CCCCAA, that was repeated several times at the ends of the chromosomes.
  • While presenting her findings at a conference in 1980, Blackburn met Szostak, who had just observed that minichromosomes, linear DNA molecules, rapidly degrade when introduced to yeast cells. The two decided to join forces - introducing the CCCCAA sequence into the minichromosomes and then injecting them into yeast cells. The sequence, named telomere, protected the minichromosomes from degradation by keeping their ends intact, indicating the existence of a previously unknown mechanism in DNA replication.
  • Soon after, Blackburn and her then-graduate student, Carol Greider, found that an enzyme, telomerase, was responsible for the formation of the telomere DNA sequence. The enzyme's RNA component contained the CCCCAA sequence and served as a template for replication. Its presence allowed a DNA strand to copy itself completely from end to end.
  • Blackburn, Greider, and Szostak also won the 2006 Lasker Award, often referred to as the "American Nobel." They will be presented with the Nobel Prize Medal, Diploma and $1.4 million award -- to be split three ways -- at a ceremony in Stockholm on December 10.
  • The 2009 Nobel Prize in Chemistry will be awarded Wednesday, October 7.

giovedì 1 ottobre 2009

paesaggi sperduti del territorio

Di recente due nuovi casi di scorie pericolose per la salute sono balzati all'ordine della prima pagina, la nave fantasma fatta affondare al largo di Cetraro (Cosenza), e la fabbrica di coloranti Marlene, Cosenza.
In una nazione con le più strette regole in campo di scarti nocivi, smaltimento, e la contaminazione nelle acque (legge Merli), ma mai fatte rispettare (sia per mancanza di controlli o loro insufficienza, che per rispetto dei posti di lavoro: un imprenditore non spende milioni per mettersi in regola l'impianto).
Aderite all'Appello dell'ISDE, Associazione Italiana Medici per l'Ambiente, da presentare al COP15, a Copenhagen, dicembre 2009.

Ecco una breve panoramica, una immagine che deve essere di monito per chi vuole imporre nuovi impianti nucleari. (ma poi, l'uranio da chi dovremmo comprarlo? da quelli che ancora colonizzano in forma indiretta i paesi africani?
Le risorse di uranio, al consumo attuale (non calcolando nuove centrali) saranno esaurite in 45 anni. Le scorie prodotte a tuttoggi vengono impiegate per construzioni civili (stadi, terrapieni, strade in Francia) e probabilmente riciclate negli asfalti/bitume (Giappone), con notevole pericolo per la salute pubblica.
Io non ho niente contro i governi di centro, centro-destra, il vecchio governo di coalizione tedesca, o la nuova alleanza liberal-centrista di Angela Merckel.
Anzi, qualcuno dovrebbe prendere buoni spunti, più soldi alla ricerca, più protezione del clima, dell'ambiente. Nessuna menzogna o sotterfugio. Nè sconti di pena, condoni, abbuoni di reati.

Give this some thought before advocating more fission reactors.

"Homeless nuclear waste"

Some 60,000 metric tons of radioactive waste is stored at nuclear power plants across the country, awaiting federal action that’s already a decade late.

by Colin Woodard
September 15th, 2009
Christian Science Monitor
WISCASSET, Maine

Giardini Callaway, Georgia

Ida Cason Callaway Foundation è un ente che promuove e finanzia attività di protezione dell'ambiente, di specie vegetali autoctone, flora e fauna. I giardini Callaway sono vasti, situati a Pine Mountain, tra Atlanta e Columbus, ed offrono spazi ricreativi (alloggi in affitto per famiglie) e appartamenti come investimento immobiliare. Visite e programmi culturali offrono esperienze varie, dallo studio delle farfalle (in serra) ai vari tracks, il sentiero delle azalee, delle piante erbose e delle specie in via di estinzione, allo show dei rapaci.
Virginia Hand Callaway (1900 - 1995), co-founder of Callaway Gardens, understood the delicate relationship between man and the natural world. Today, her legacy continues at the facility which bears her name.



Nestled in the woodlands on the edge of Mountain Creek Lake, the design of this unique 35,000-square-foot facility actually includes several facilities in one, all devoted to enhancing the harmony between man and earth.

Centinaia di specie di piante locali sono state salvate grazie all'interessamento di poche persone illuminate, tra questi un fotografo italiano del 1800 espatriato in Georgia, e grazie alle attività di vari Dipartimenti Universitari insieme alla Fondazione Callaway.
Uno dei progetti in corso è il ripopolamento del castagno americano, attraverso la selezione ed il miglioramento genetico tramite breeding e l'introduzione di geni di resistenza. Raccontarlo oggi non fa impressione, ma qualche anno fa in Europa i progetti di miglioramento delle piante arboree non venivano finanziati perchè le piante impiegano troppi anni a crescere.

American Chestnut Seed Orchard
The American chestnut was once one of the most important trees in forests from Maine to Georgia. In 1904 the chestnut blight, an Asian fungus which is very lethal to our native chestnuts, began aggressively killing trees. During the next 50 years, the American chestnut trees on million of acres across the Eastern U.S. perished. The American Chestnut Foundation is committed to finding, breeding and growing trees resistant to the blight then restoring this important species to eastern forests. The Preserve at Callaway Gardens is working in partnership with The Georgia Chapter of The American Chestnut Society on developing blight resistant trees.



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