martedì 2 novembre 2010

Marchionne, FIAT, produttività

Tra settembre 1979 e settembre 1980 ho lavorato quasi un anno alla FIAT Lingotto. Grazie a questo trascorso ed anche ad un sentimento di partecipazione con i lavoratori di Melfi e della Sicilia, ho seguito con curiosità l'intervista a Marchionne nella trasmissione Che Tempo Che Fa. Avvincente, intrigante, ma sbagliata.
Marchionne dice di trarre ispirazione nel Filosofo della Scienza Karl Popper. Nei suoi libri Popper definisce la differenza tra discipline scientifiche e quelle non empiriche, come ad esempio l'astrologia, perchè non sono basate sul metodo scientifico, appunto, mancano di un ragionamento, di una raccolta di dati, di una forma (premessa, dimostrazione ,conclusione). Anche il dato citato da Marchionne ne è un esempio chiaro di mancanza di dati. Quando ci presenta il dato che la produttività della FIAT italiana è inferiore alla media europea e ci offre una graduatoria di produttività tra stabilimenti, non ci fornisce i dati statistici a supporto. La produttività annua dipende dalla durata delle ferie, dal numero delle festività, oltre che dal numero di giorni di malattia. Se in un anno i giorni festivi cadono nei fine settimana, la produttività si innalza. Se all'estero i giorni di ferie fossero 15 invece che 30,  la fabbrica  chiude solo 2 settimane,  e la produttività aumenta. Se le fabbriche italiane ricorrono alla cassa integrazione, grazie ai fondi del ministero che paghiamo noi con le tasse, e quelle all'estero no, questo non dipende dalla produttività degli operai. Un dato che invece permette di comparare due fabbriche di auto è il numero di auto prodotte al giorno, in un qualsiasi giorno. Per mia esperienza, certi giorni dovevamo preparare 50 o più scocche, altri giorni molte di meno, a seconda della richiesta. Se la lista delle prenotazioni è lunga, se ne producono di più, se ci sono poche richieste si ricorre ad un fermo della linea di montaggio, ciò dovrebbe valere sia qui che in Polonia. Un dubbio sorge, che i modelli prodotti all'estero siano quelli più nuovi, come la 500.  Bisognerebbe dimostrare che la capacità produttiva della Grande Punto non riesce a soddisfare il numero delle prenotazioni (magari! esubero di richieste in lista attesa).

Ai miei tempi, ho lavorato nella  produzione di: pulmini 238 (lastroferratura); X1/9 e spider 124 decappottabile per il mercato USA (collaudo freni, collaudo meccanica). Ricordo le pause pranzo, il riposino nell'abitacolo biposto, qualche collega (Carmine)  intento a finire il lavoro assegnato nella calma e nel silenzio, canticchiando melodie napoletane (classiche e meno note) e arie di opera, prima di venire a Torino, la sua fidanzata a Napoli lo sentiva da lontano e diceva, Carmine, meno male che sei arrivato, qui sembrava un funerale. 
Ricordo la soddisfazione di essermene andato così, senza preavviso, senza usufruire del buonuscita- il primo giorno di rientro dalle ferie...
dopo, tante altre vicende, il repulisti tanto atteso dei capireparto che rubavano pezzi di ricambio e soldi, le ristrutturazioni, la chiusura del Lingotto, spazio  rivalutato in una Torino dal mercato immobiliare alle stelle.

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