venerdì 24 dicembre 2010

indovina la città: seconda parte


La basilica fu fondata tra l'VIII ed il IX secolo, ed è dedicata ad un santo originario della Mauritania, il cui culto risale al VI secolo (in un territorio oggi a maggioranza leghista). 
Africani in quei tempi erano anche S. Venanziano, vescovo di Aquileia, Donato prete in Milano,  sant’Agostino, Fortunaziano, e Sant'Antonio abate.
Le attuali strutture romaniche sono dovute principalmente alle modifiche attuate nel XII sec., dopo un terremoto nel 1117. Sottostante alla struttura attuale si preserva una cripta a 7 arcate, appoggiate su capitelli e archivolti scolpiti, della prima metà del XII secolo. Le pareti della cripta sono affrescate con dipinti del XIII e XIV secolo. Accanto alla basilica, fin dall’età carolingia, era presente un monastero benedettino. A partire dal X sec., presso il monastero soggiornarono abitualmente gli imperatori del Sacro Romano Impero. Il chiostro sul fianco sinistro della basilica fu costruito a cavallo fra il ‘200 e il ‘300; si tratta di un ampio quadrilatero romanico-gotico, con colonnine binate e capitelli a foglie uncinate. 
La facciata in tufo è attraversata da una galleria di bifore in marmo rosso. Al centro si apre la ruota della fortuna, grande rosone dell’inizio del XIII secolo, decorato da 6 statue che raffigurano le alterne vicende umane. La parte centrale della facciata è caratterizzata anche dal portale con protiro del maestro Nicolò . Il protiro è sostenuto da due leoni. L’arco è decorato con motivi animali e vegetali, con sculture di santi e raffigurazioni dei mesi (sui lati). Nella lunetta è scolpito il Santo patrono e (alla base) alcuni miracoli del santo. Il portale della basilica è un esempio fondamentale di scultura romanica; ogni battente ligneo è decorato da 24 formelle di bronzo, a rilievo. Il portale bronzeo della Basilica è  chiamato ‘il libro di bronzo’ o la ‘Bibbia dei poveri’. A sinistra ci sono le Storie del Nuovo Testamento e un mascherone, a destra 18 Storie dell’Antico Testamento. Ai lati del protiro si trovano rilievi in pietra: a sinistra le Storie della Genesi del maestro Guglielmo (XII sec.) e la raffigurazione della leggenda Teodorico attirato all’inferno, di artista ignoto.
 L’interno è a croce latina a 3 navate, divise da pilastri cruciformi, alternati a colonne con capitelli a motivi zoomorfi e capitelli corinzi provenienti da edifici romani. Il soffitto ligneo carenato è della fine del ‘300. La chiesa è ricca di opere d’arte: vi si trovano opere pittoriche importanti, tra cui il trittico di Andrea Mantegna la Madonna con Bambino e santi; ed un'Ultima cena interessante, con scorpioni in primo piano sulla tavola.
Il santo patrono è raffigurato seduto,  in una statua in marmo rosso del XIII secolo, vestito dai paramenti vescovili, con il viso scuro per le sue origini  che sorride (ride) e benedice con la mano destra, mentre con la sinistra sorregge il pastorale, a cui è appeso ad un amo un pesce.
Un torrione  si eleva sul lato sinistro della piazza, una costruzione in cotto, coronata da merlatura ghibellina. La piazza è situata perifericamente rispetto al  centro, affollato, cosa che permette di gustare meglio la sua bellezza sfuggendo al viavai dei turisti.

2 commenti:

Neve* ha detto...

Mi piacciono i quiz e l'arte romanica. San Zeno a Verona?
Buone Feste.

Palmiro Poltronieri ha detto...

Brava, esatto! auguri anche a te, Felice Natale :D

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