martedì 24 maggio 2016

Itinerario torinese

Ecco finalmente un pò di tempo per narrare le due giornate trascorse a Torino. Nella fattispecie, la giornata di mezzo, un martedì senza una goccia d'acqua, in cui avrei dovuto / potuto vedere mia sorella, che non è venuta, e Nicola De Maria, avvisato una settimana prima, assente, e rintracciato finalmente al telefono nel pomeriggio, si è detto molto occupato, per cui meno male gli avevo lasciato un plico dal macellaio al piano terra dove ha lo studio, e spero lo abbia ricevuto.
vista su piazza Vittorio, all'angolo del Bar Elena, storico locale di thè, lungo la via per la casa di De Maria
Avendo molto più tempo del previsto, mi sono girato le vie più caratteristiche, intorno alle porte palatine, e lungo via Garibaldi
in via Bligny c'ra la succursale del liceo D'Azeglio, e prima delle interrogazioni si andava a  chiedere una benedizione in piazzetta Savoia. I primi cortei del '68, con il prof di inglese fuori dal cancello a segnarsi i nomi di chi restava fuori... poi per 3 anni nessun altro grillo per la testa (giusto qualche assemblea), all'università invece ci siamo divertiti (occupazione Molinette, attacchinaggi, volantinaggi, alle fabbriche, alle lezioni, alle aziende occupate, portare gli operai a lezione, le 150 ore con i sindacalisti di mirafiori) poi è venuta fuori, sbocciata dal nulla, comunione e liberazione... sostituendoci in modo quasi naturale...
vicino c'era via delle Orfane, con il bel palazzo Barolo

Da via Garibaldi ho curiosato in via San Dalmazzo, sede dello storico negozio di formaggi, in via di ristrutturazione, e la cappella dei Mercanti, dove si son osposati mia sorella Lucia e mio cognato Alex, trattino d'unione con il sud salentino dove ho conosciuto gli amici di quei tempi, i gemelli, 


Dopo di che torniamo in centro, perchè nel pomeriggio ho preso appuntamento con Lino Sturiale, 35 anni che non ci siamo visti, dalle corse in collina alle 5.30 del mattino con il gruppo di Nalpas teatro, una mattina piovigginosa arriviamo su a '600 metri a stava nevicando...

da piazza CLN ci siamo portati in piazza Bodoni, al bar Sodo, con vista sul conservatorio Verdi, a due passi da via Mazzini, sede della storica birreria Mazzini che non esiste più
beh, una parola tira l'altra e si sono fatte le 20.00, io avevo appuntamento in via Silvio Pellico, allo Spazio Mouv, con Lorenzo Merlo, che abita a Dogliani, vicino ai luoghi di mia sorella Bianca, e abbiamo provato a trattenere Lino, ma aveva un impegno improrogabile...
mentre siamo in via Madama Cristina, vicino al mercato, e via Berthollet, apro una parentesi per introdurre il Bar Orso, una caffetteria che prepara caffè specialty, monovarietali, caffè lunghi americani al sifone, e aeropress...
e ancora in zona San Salvario, la sinagoga, sorvegliata da decine di anni da alcuni militari dell'esercito, per le questioni di sicurezza (ah, aggiungo che la stazione centrale a Milano è finalmente sorvegliata, agli ingressi controllano se hai il biglietto)


e nel resto del tempo? un giro al Valentino, ci siamo seduti sulle panchine, e una sosta in un bar a bere un nebiolo...
peccato per l'acqua che ha fatto gli altri due giorni, camminavo con una busta della spesa in testa, però ho visto il bar Florio, davanti a palazzo Madama, preso il tè con serenissima Mò, preso il caffè ancora con Monica al Circolo degli artisti, visitato la galleria Subalpina (con un allettante ristorante all'interno, Arcadia, e uscendo il bar di Piero Chiambretti, Sfashion caffè), proprio dietro al monumento targa a Federico Nietzche in via Carlo Alberto, alla biblioteca Nazionale, a Palazzo Campana, e in linea d'aria vicino a Palazzo Carignano, a pochi passi da via Bogino, dove avevo quasi provato a coabitare con alcune amiche, ed a via Po, dove ero quasi riuscito ad affittare un appartamento, non da solo perchè guadagnavo appena 400.000 lire al mese, e sarebbero appena bastate per una mensilità, nel '79.... 
Ed eccoci nuovamente a Lecce, a raccontare a Costa, uno dei gemelli, dei luoghi e delle persone viste, di quelle che non mi ricordavo il nome, mentre lui le ricorda meglio di me, e forse le rintracceremo ancora una volta...


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