mercoledì 16 marzo 2011

Acqua, Fukushima

L'acqua, elemento base della vita e solvente che trasporta i sali e i composti organici e nutritivi, permette fenomeni fondamentali per la vita: tra questi, la trasmissione nervosa grazie ai canali ionici, e  per effetto delle pompe di elettroliti sulle membrane cellulari,  grazie alla formazione di gradienti di concentrazione tra interno ed esterno permette la generazione di energia (ATP). L'acqua, nella forma di siero, viaggia lungo i vasi arteriosi e venosi trasportando emoglobina (racchiusa nei globuli rossi) che è diffonde ossigeno lungo il gradiente di tensione e in cambio elimina anidride carbonica.
L'acqua quando si sposta in grandi masse riesce a fare anche paura. A diversi stadi della crisi  giapponese ho svolto una parte predominante negli avvenimenti di questa settimana. In Giappone, in seguito di un terremoto di massima magnitudine a 25 km dalla costa nord orientale, un maremoto si è riversato in 10 minuti su Sendai, Matsushima, Iwate e le cittadine intorno, cancellando di colpo la ragnatela di isolotti davanti alla baia di Matushima.
Una massa d'acqua enorme è stata risucchiata nello slittamento delle faglie sottomarine e poi lanciata a grande velocità contro la costa di Sendai, viaggiando a oltre 3 kilometri orari. Diecimila persone sono state travolte e ora date per disperse.  Google ha messo a disposizione una pagina web per la raccolta di offerte e per le richieste di  persone disperse.
Se non bastasse, una seconda emergenza è seguita, una crisi nei reattori nuclerari della TEPCO, la Tokyo Electricity company che gestisce impianti nucleari di seconda generazione (vecchi di 40 anni) sul lungomare di Futaba,  nella regione di Fukushima. L'impanto principale formato da 6 reattori è andato completamente in avaria, le pompe di rafreddamento sono andate fuori uso, per mancanza di elettricità e in seguito per surriscaldamento interno al reattore, e le celle di deposizione del materiale radiattivo combusto si sono anche loro riattivate per evaporazione dell'acqua di copertura. Su wikipedia un riepilogo degli avvenimenti.
L'acqua in questo reattore svolge la funzione di liquido di raffreddamento che permette il rallentamento delle reazioni di decadimento radiattivo (fissione nucleare) sottraendo energia (calore) al sistema.
Una volta scoperte, le barre contenenti l' uranio  si sono surriscaldate (fuse parzialmente ), lo zirconio che le ricopre si è ossidato, le reazioni chimiche hanno liberato idrogeno, che a contatto con l'ossigeno nell'aria è esploso, causando il sollevamento del tetto di tre impianti e forse la rottura degli involucri di contenimento in acciaio che rappresenta l'elemento di sicurezza per evitare la diffusione degli isotopi radiattivi all'esterno (quelli più gassosi, Radon e Kripton, e altri isotopi leggeri) mentre quelli a nucleo più pesante sarebbero dovuti ricadere nella zona  interna, però nell'esplosione sono stati sospinti nell'atmosfera.
In queste ore l'acqua sembra l'unica sostanza in grado di revertere la reazione a catena in corso, l'acqua di mare anzi avrebbe un ulteriore effetto benefico in quanto il sale rende le barre di uranio non utilizzabile più per la produzione di energia. Si è cercato di far intervenire gli elicotteri dall'alto, ma per il forte vento e per la radiattività al di sopra della centrale non sono riusciti nelle operazioni, e si sta cercando di portare delle pompe agenti a distanza (come le navi spegni-incendio). Il liquido che sarà sparso su questi reattori contiene acido borico, perchè il boro ha la capacità di trattenere i nuclei e rallentare gli incotri tra nuclei che origina l'energia di fissione. Un grazie a tutti gli stati che in questo momento forniscono scorte di acido borico.
Purtroppo il reattore 3 non utilizza barre di uranio, ma il cosiddetto MOX, un miscuglio di ossido di plutonio e uranio impoverito. Questo materiale non deve venire a contatto con l'acqua.
Il plutonio metallico rappresenta un pericolo di incendio, specia se il materiale è finemente suddiviso. Reagisce chimicamente con l'ossigeno e con l'acqua, con la quale può formare idruro di plutonio, una sostanza che si infiamma spontaneamente all'aria. Il plutonio si espande considerevolmente in seguito all'ossidazione e può arrivare a rompere il contenitore in cui si trova. Il materiale più efficace per spegnere un incendio da plutonio è la polvere di ossido di magnesio, che raffredda la massa incendiata e blocca l'apporto di ossigeno.
Davanti a questi eventi,  un profondo grazie ai 50 operai della TEPCO che si sono dedicati  instancabilmente, pensando al bene della loro patria e dei loro connazionali, che stanno esponendosi anche a 400 milliSievert/ora, accettando le inevitabili conseguenze di questo loro sacrificio.
Graficico della contaminazione dei vari isotopi in acqua e alimenti nei giorni successivi
powerpoint sulla crisi aggiornato a fine marzo
L'acqua può avere vario impatto sulla popolazione, in quanto può sia portare gli isotopi radiattivi a terra, con la pioggia, ma può lavare quelli idrosolubili trasportandoli nell sottosuolo, può permettere il funzionamento degli impianti di disinfestazione ( le docce) per eliminare il fall out dal corpo e dai vestiti.
Il corpo della sussistenza è una delle strutture dell'esercito che partecipa attivamente in queste situazioni, non solo fornendo generi alimentari e tende da campo, ma anche strutture per la decontaminazione. Già negli anni '60 il Generale Baldo Lai aveva organizzato esercitazioni per eventuali interventi in caso di guerra atomica, in quegli anni di guerra fredda. Mai si sarebbe pensato di dover affrontare una crisi di 10 reattori nucleari obsoleti in panne.
E l'utilizzo del torio come fonte di energia è boicottato dalle lobbies del petrolochimico e dell'uranio.

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