giovedì 14 aprile 2022

lingue indoeuropee

Quando c'è stata la migrazione delle popolazioni indoeuropee da India e Persia verso il nostro continente, gli Slavi hanno conquistato le  parti a nord ovest, per poi dividersi in gruppi linguistici propri. Il russo, l'ucraino, il serbo, mantengono pochi tratti comuni con il Ceco, il polacco, o lo sloveno. 

Per distinguere le radici di queste lingue, si delinea un prima divisione tra lingue che usano Kentum (cento), e lingue che usano Sto (cento in slavo). Ma rientrano tutte in una comune lingua ancestrale che chiama il tè Cha/chai, simile alla parola in uso in Cina e Giappone. 

 In slavo (croato, serbo, ceco e in russo) si dice tvarog per ricotta, golub per colombo, Slava per gloria, pravda per verità, mir per pace.

La mia famiglia proviene da un ramo tedesco ed un ramo ceco, fenomeno comune nella regione dei Sudeti, e molte parole in uso comune erano storpiature di termini tedeschi. Ad esempio, la nonna usava termini come fusekle per dire calze (in tedesco fus è piede), oppure laintuch per dire lenzuola (leintuch). Alcune parole sono originarie della comune lingua ancestrale, per cui si ritrovano anche nel sassone o nelle lingue romanze (Balkon/balcone, danza/tanze/tanzovat, kredenc/credenza, vasa/vaso, Skatule/scatola; gumist /gommista, da guma/gomma). Ma ci sarebbe da stilare un vocabolario per segnalare le analogie tra ceco e tedesco.

Deka (coperta) si dice decke, tischdecke

Drak (aquilone) si dice Drachen

Shal/sciarpa : scialle si dice Scialek

sister/schwester, in ceco è sestra

schinken, prosciutto, in ceco è sciunka

razzo, roketa, in tedesco è rakete

vasca, Wanne, in ceco è vana

treccia, zopf, in ceco è zopka

Brylle/breile sono gli occhiali

flasche/flaska, bottiglia

klika, per klinke, è la maniglia della porta

schlafen, per dormire, in ceco assume la gergata "Dat si schlafik" darsi un pisolino

poi ci sono termini del ceco parlato, non solo di quello classico, che non hanno corrispondenze

zvon/zvonek, è riferito a campana/campanello, ma anche a uno strumento per schiacciare la biancheria in ammollo nella vasca, a forma di campana di zinco, spinto da un bastone e una maniglia per impugnarlo

Kibl, in piccolo kbelik, è un secchio per lavare per terra od anche per portare il carbone

flinta (fucile)

o parole derivate dall'uso e storpiate: scarpe, italiane, come simbolo di qualità, diventa skrampi


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