Impostando il motore di ricerca sulle parole chiave "Scienza e letteratura" si ottengono parecchi documenti, tesi, pagine web, che affrontano il tema di come la scienza sia trattata da molti scrittori.
Questo mese il tema del Carnevale dei libri di scienza è proprio questo, "Le scienze nella Letteratura", e sarà ospitato sul blog della Biblioteca di Breda sul Piave.
Fred Vargas è uno pseudonimo. L'autrice ha deciso di adottarlo in omaggio alla sorella gemella Jo, una pittrice che nelle sue opere si firma appunto Vargas (Vargas è il cognome del personaggio interpretato da Ava Gardner nel film "La contessa scalza").
E’ figlia di una chimica e di un surrealista.
E’ ricercatrice di archeo-zoologia presso il Centro nazionale francese per le ricerche scientifiche (CNRS), ed è specializzata in medievalistica. Per cinque anni ha lavorato sui meccanismi di trasmissione della peste dagli animali all'uomo.
Scrive ogni suo romanzo in ventuno giorni, durante il periodo di vacanza che si concede ogni anno. Rivede poi il testo per tre o quattro mesi, con il suo editor privilegiato: la sorella Jo. Scrive dall'85.
Dal '
In questo post voglio citare il suo "I tre evangelisti", una raccolta di indagini a 8 mani, in cui tratteggia i caratteri di un poliziotto, uno studioso di paleontologia, un archeologo medievalista. Ognuno contribuisce con le sue conoscenze scientifiche a trovare indizi e scoprire i luoghi del crimine.
Google search mi ha indicato molti esempi di comunicazione di argomenti scientifici in testi letterari
La scienza nella Letteratura, di M. Visentini, parla di Dante, Galileo, la visione della terra dall'alto, di Carroll, e di Pirsig: lo Zen e l'arte della manutenzione della motocicletta, famoso per la citazione del matematico Poincarè.
Tra scienza e Letterature. Un possibile incontro (Powerpoint). L'epistemologia, la terra vista dalla luna, (Dante, Ariosto, Leopardi, Calvino)
- Di tale fenomeno (movimento degli atomi), come dico, si agita e urge sempre davanti ai nostri occhi una parvenza e un’immagine. Osserva, infatti, ogni volta che raggi trapelano e infondono la luce del sole nell’oscurità delle stanze: vedrai molti corpi vorticare in molteplici modi nel vuoto nella luce stessa dei raggi, e come in un’eterna contesa muovere contrasti e battaglie scontrandosi a torme, … (Lucrezio, De Rerum Natura, II, 121-125)
Racconti cosmogonici: Italo Calvino
nel 1964 con il racconto comicosmico (o cosmicomico)" fa il suo ingresso nella vita letteraria italiana. Da questo momento fino al '68, Calvino comporrà quasi tutte le cosmicomiche della sua produzione, eccetto un paio di racconti aggiunti nel 1984.
Calvino raccolse le cosmicomiche in quattro volumi:
• Le cosmicomiche , Einaudi, Supercoralli, 1965
• Ti con zero , Einaudi, Supercoralli, 1967
• La memoria del mondo e altre storie cosmicomiche , Club degli editori, 1968
• Cosmicomiche vecchie e nuove , Garzanti, 1984
L'ultima organizzazione data alle cosmicomiche è quella per il volume Cosmicomiche vecchie e nuove, 1984. Per capire i temi trattati possiamo rifarci a direttamente a quest'ultima sistematizzazione, riportandone l'indice:
Parte Prima: la memoria dei mondi
Parte seconda: inseguendo le galassie
parte terza: le biocomiche
parte quarta racconti deduttivi
Perché la grazia è sempre così: senza stato in luogo.
La forza mercuriale che porta dal Marocco alla Grecia è la stessa che, sospirata, presiede alla fusione di poesia ed arte combinatoria. Che fa da specchio all'ordine numerologico ed alle deliranti sottotracce, fibra dell'opera. Tra avanguardie dell'epoca (con al centro la figura carismatica di , Anglarès = André Breton, amata e ironizzata insieme), la straordinaria Parigi dei caffè, degli alberghetti sgangherati, dei poliziotti, c'è anche la figura di un matematico, e di Odìle, la grazia dell'amore semplice e concreto, al termine di brulicanti ed estenuanti opinioni in collisione di sistemi...
La forza mercuriale che porta dal Marocco alla Grecia è la stessa che, sospirata, presiede alla fusione di poesia ed arte combinatoria. Che fa da specchio all'ordine numerologico ed alle deliranti sottotracce, fibra dell'opera. Tra avanguardie dell'epoca (con al centro la figura carismatica di , Anglarès = André Breton, amata e ironizzata insieme), la straordinaria Parigi dei caffè, degli alberghetti sgangherati, dei poliziotti, c'è anche la figura di un matematico, e di Odìle, la grazia dell'amore semplice e concreto, al termine di brulicanti ed estenuanti opinioni in collisione di sistemi...
Esplora astronomia, geologia, biologia e chimica creando una storia dell'universo in chiave giocosa e scientifica.
Su Carroll, scienza e letteratura: Puoi sognare che non hai vissuto mai. Elisa Piazza, Tesi multidisciplinare, 2008, classe 5D, Liceo Dal Piaz, Feltre.
Durante una gita, Dodgson improvvisò a raccontare una favola, tanto attraente che Alice gli chiese di metterla per iscritto. Dodgson nel 1865 pubblicò una versione riveduta e corretta della storia, con il titolo Le Avventure di Alice nel paese delle meraviglie sotto lo pseudonimo di Lewis Carroll: un’inversione plurima, sia linguistica che posizionale, dei suoi nomi (Charles Ludwige). Vide così la luce uno dei più singolari libri della letteratura, a cui si aggiunse nel 1871 un seguito: Attraverso lo specchio, e ciò che Alice vi trovò.
A proposito dello specchio:
Umberto Eco, Sugli specchi, Bompiani, Milano 1995, bel saggio sulla semiotica degli specchi.
Nel 1876 Carroll pubblicò una terza grande e intraducibile opera, The haunting of the snark, “La caccia alla snaulo", anch’essa dedicata ad una bambina: benché in apparenza sembri una buffa poesia nonsense, nasconde possibilità di interpretazione simbolica che hanno affascinato la critica moderna.
Prima delle sue pubblicazioni di fantasia, Carroll aveva comunque fatto uscire, con il suo vero nome, alcune opere di matematica, passione mai trascurata.
IncredibleButTrue ha presentato due posts sulla matematica in Carroll
Progetto PolyMath
PiergiorgioOdifreddi: sempre su Carroll:
Uno degli esempi più noti di cerniera è proprio snark, che deriva da snail e shark. In italiano viene spesso tradotto con “snualo”, privilegiando l’aspetto sintattico (il cambiamento di una sola lettera in “squalo”), ma in tal modo si perde completamente l’aspetto semantico (la commistione dei due significati di “lumaca” e “squalo”), che sarebbe meglio reso da “lumalo”.
di Maria Rosa Menzio, con i posts sul Teatro, la letteratura, Alice e le aragoste
http://areeweb.polito.it/didattica/polymath/htmlS/Interventi/Articoli/MateTeatro7/Math_e_teatro_7.htm ancora su Carroll, e Durrenmatt