mercoledì 3 luglio 2024

Il bosco dell'Arneo

Lungo la strada Nardò-Avetrana si viaggia vicino alla pista di Nardò, su cui si collaudano auto di grandi marche, e dopo il villaggio turistico Eurovillage si prende una stradina a sinistra, che porta, tra boschi e aree coltivate ad ulivi, fino ad una deviazione per il mare, cartello Maruggio. Qui, tra questi cespugli verdeggianti, fino a venti anni fa, era nota la presenza dei ramarri, lucertoloni di 15 centimetri.
L'area compresa tra Avetrana e questa zona è nota per la presenza di ulivi centenari, tra cui il gigante d'Arneo. L'Arneo era una zona paludosa, che dopo la bonifica ha prodotto molti terreni assegnati a famiglie di Veglie e Novoli, che sono diventati edificabili e su cui hanno costruito villette per le vacanze. Però, tra l'incrocio per Punta Prosciutto e il villaggio Riva degli Angeli, si snoda un ruscello presente tutto l'anno, che alimenta alcuni bacini, zone umide che fanno parte della palude del Conte, tra Torre Culimena e Torre Lapillo. Le case vacanza non sono qui invasive, e tra la spiaggia e la strada sono rimaste macchie di vegetazione, utilizzate dai maneggi come percorso a cavallo.
Il ruscello delimita e percorre il boschetto dell'Arneo, e viene attraversato mediante alcuni ponti. Il bosco è frequentato da uccelli stanziali e migratori, rapaci, aironi, e di piccola taglia, ed è ricco in cespugli, che si intrecciano ai rami ed alle liane in una fitta massa di vegetazione. Molto presenti sono gli asparagi selvatici e la ginestra.
Nel bosco è facile imbattersi in funghi, quasi sempre non commestibili, ma alcuni di aspetto attrattivo
Nel bosco è facile perdersi, se si lascia il sentiero principale, e ci si avventura in mezzo alla macchia. Per fortuna, è delimitato dagli uliveti, così è possibile tornare lungo la strada asfaltata, poco frequentata, e ritrovare l'auto per rientrare.
Il consiglio è di frequentarlo nei mesi meno turistici, sia per il caldo, sia per la bellezza dei luoghi, che vanno assaporati nel silenzio e nella pace della natura. Se si evita di spaventare la fauna, ci saranno dei felici incontri. Il sistema dei bacini d'acqua sorgiva, in parte salmastra, continua a nord verso Torre Culimena, le saline dei Monaci, note per i fenicotteri, e a San Pietro in Bevagna con il fiumiciattolo e la foce del Chidro.

venerdì 21 giugno 2024

Omunculus sensoriale

L'omunculus è la rappresentazione del corpo umano riferita a due aree cerebrali che corrono lungo la scissura di Rolando: immaginate una lama che spacca la calotta a metà e la divide in una parte anteriore ed una posteriore, l'area corticale, l'anteriore, are motoria, e l'area posteriore, parietale, detta area somestesica, sensoriale.
L’homunculus motorio è la raffigurazione delle varie parti del corpo da parte della corteccia motoria primaria, e rappresenta quelle che sono le priorità dei neuroni nel controllo dei muscoli e dei movimenti. Gli occhi e le mani appaiono enormi, poiché sono presenti più neuroni dedicati al controllo fine di queste parti, mentre il tronco e gli arti appaiono più piccoli. L’homunculus sensitivo rappresenta invece la corteccia somatosensoriale, coinvolta nella sensibilità tattile, della temperatura e del dolore. Segue un criterio controlaterale, poiché la porzione nell’emisfero cerebrale sinistro controlla la parte destra del corpo, e viceversa. Le informazioni sensoriali, dopo essere passate per un’area chiamata talamo, arrivano in questa area per essere elaborate e permetterci di percepire il mondo e le sensazioni corporee. Zone maggiormente sensibili come la bocca, caratterizzate da un maggior numero di recettori, sono effettivamente più grandi nel disegno dell’omuncolo. Gli omuncoli di Penfield, sono sproporzionati dal punto di vista anatomico, proprio perchè alcuni degli organi che controllano hanno importanza moloto maggiore: è una rappresentazione somatotopica, cioè l'ampiezza delle diverse porzioni corticali dedicati ai singoli distretti corporei non corrisponde alle dimensioni delle corrispondenti parti periferiche. Queste rappresentazioni sono un utile strumento per studiare e ricordare le gerarchie del corpo, da quel che riguarda le nostre abilità sensoriali alla finezza dei movimenti. Il modello presentato da Penfield, anche se valido per la corteccia motoria primaria, in base ai nuovi sviluppi delle neuroscienze, può considerarsi superato. In effetti il modello si basa su una suddivisione cerebrale netta tra aree sensoriali, associative e motorie. Recenti studi di neurofisiologia hanno determinato che le funzioni delle diverse aree motorie non sono sequenziali e semplici come ipotizzato nel modello di Penfield. Gli studi di Giacomo Rizzolatti hanno determinato che il sistema motorio presenta una parcellizzazione molto più specifica e orientata all'azione di quanto ipotizzato precedentemente. Un esempio esemplare è la scoperta e la comprensione dei neuroni specchio. In anatomia, si dà una grande rilevanza alla forma degli organi, e ci si dilunga sulle differenze nei due sessi, ma l'omunculus per decine di anni non ha dato una importanza a queste differenze, e le aree genitali sono configurate come maschili. Un nuovo collega medico, The Neurocritic, ha affrontato il problema e dalla discussione scientifica con i suoi lettori del settore sono emerse novità interessanti. La più interessante è nel notare la vicinanza di due aree erogene, quella dei piedi in continuità somatotopica con genitali, ossia la vicinanza delle aree anatomiche collegate alle aree motorie e parietali che l'omunculus riporta come aree della circonvoluzione centrale longitudinale, e che fanno riferimento al solco cingolato ed al talamo come nuclei di elaborazione dei processi cerebrali
Nel suo post, A new clitorial homunculus, riporta gli studi di Nichels con fMRI, la risonanza magnetica funzionale, su 15 donne, e ne discute (aprite il link https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/19631756/ Michels L, Mehnert U, Boy S, Schurch B, Kollias S. The somatosensory representation of the human clitoris: an fMRI study. Neuroimage. 2010 Jan 1;49(1):177-84. a failure to replicate the original 1937 studies of Penfield and Boldrey. Although the statistical thresholds here for the clitoral stimulation were not stringent enough, the authors use this to their advantage: We found no evidence of clitoral representation in the mesial wall, even when using unconventionally low statistical thresholds. This finding is further substantiated by other recent cytoarchitectonic studies revealing that BA 2 does not reach the inter-hemispheric fissure and BA 3 and BA 1 reach the postcentral mesial wall with a probability of only 30% . Our results are also in good agreement with [neuroanatomical] studies on nonhuman primates.
Nonostante il grande avanzamento che il nuovo omunculus significa per la medicina e per gli studenti, ancora qualche perplessità risulta dai commenti: 1. -There is no way that either diagram accurately depicts the nipples (and breasts).
2. -"stimulation was neither felt painful nor elicited... any sexual arousal" I do not possess a clitoris, but I expect that even in the most clinical of situations, stimulation of my penis would, eventually, result in some sexual arousal. I see they used a scale to check for arousal: -10 being lots, +10 being none. The range: −7.5 to +8. It's a shame they didn't add this to the analysis!
3. -there was a paper published in the mid-90s that had stimulated research in this area: Allison, T., McCarthy, G., Luby, M., Puce, A. and Spencer, D. D. (1996). Localization of functional regions of human mesial cortex by somatosensory evoked potential recording and by cortical stimulation. Electroencephalography and clinical neurophysiology, 100(2):126-40. "We describe methods of localizing functional regions of the mesial wall, based on 47 patients studied intraoperatively or following chronic implantation of subdural electrodes. Somatosensory evoked potentials were recorded to stimulation of posterior tibial, dorsal pudendal, median, and trigeminal nerves. ... The foot sensory area occupied the posterior paracentral lobule, while the genitalia were represented anterior to the foot sensory area, near the cingulate sulcus." It is true that there are few decently conducted studies of the the somatosensory mapping of the genitalia, so I think this study is worthy of mention since it is not an fMRI study but did suggest that the homonculitic representation of the genitalia were displaced towards (wait for it) the cingulate sulcus.
4. -I stumbled upon this blog as a woman (with a biology background so I don't mind digging around on a neurology site) who finds her orgasms to be significantly heightened by having the bottoms of her feet held by her partner. It's like night and day, the sensation is so much more intense. I looked around online thinking surely there would be some sex sites with this little tip, but found nothing. I certainly don't know this body of literature, but is there any way that the proximity of the genitals to the feet in the homunculus could be responsible for this? It happens without fail, and I've had male sexual partners that report the same thing. Sorry to bother you with this, but I just can't find any information to explain this unexpected upside of my feet. Sincerely and thank you in advance, Nicole

lunedì 3 giugno 2024

Racconti senza tempo

Quasi tutti gli eventi ed i ricordi che mi vengono alla mente hanno una componente che porta una etichetta storica, l'evoluzione tecnologica ci accompagna con il miglioramento di computer, connessioni, smartphone, connettività, rivoluzioni sociali, culturali, politiche. Quelli che riporto in questo post, sono episodi di cui volutamente ho tralasciato ogni riferimento tecnologico, possono essere avvenuti 50 anni fa come anche ieri o domani.
Viaggio in auto, centro Europa. Notte nebbiosa, autunnale, nnon si vede ad un passo. Viaggiamo a passo d'uomo, ad un certo punto non ce la facciamo più, una persona dall'auto scende, ci precede davanti, l'auto la segue, lentamente. Sarà durato una mezz'ora, fino al diradamento della nebbia.
Viaggio in auto, zona alpina dell'Austria. Fortunatamente di notte il traffico è quasi inesistente, così anche il fermarsi al bordo della strada è abbastanza sicuro, giusto il tempo di qualche secondo. L'auto viaggia a velocità di crociera, la strada è vuota. Ad un certo punto, rumore di impatto, un colpo contro la carrozzeria, forse un animale. Una lepre! "Dai, accosta, ormai non c'è più niente da fare, almeno ce la portiamo e la mangiamo!"
In giardino, mentre lavoro sotto il sole del primo mattino, sistemo gli ortaggi, raccolgo quello che è maturo. Di colpo, sento le grida di una gallina. C'è la volpe! In fretta raccolgo il manico della zappetta, corro dentro il campo, tra le spighe di grano, non le vedo, ma le sento. La volpe si sente raggiunta, abbandona la gallina e scappa. Cerco per quasi dieci minuti in mezzo alle spighe, la gallina, salva, ora tace. Per fortuna la trovo, la prendo in braccio, la chiudo nella stia.
Siamo in montagna, a Novalesa. Tra boschi, funghi, fragoline di bosco, lamponi, sorgenti. Renato ci offre un digestivo dopo il pranzo. "Dimmi, com'è, di cosa ti sa?". Io non lo so, dico che sa di amarene e visciole, stagionate, sherry. "Bravo, sei un artista". "Vedi che questo è l'Aleatico passito che mi hai portato tu!". A cercarlo oggi, bisogna googlare sui negozi online.
La famiglia di Renata Plain partiva per due mesi di vacanza dall'insegnamento, e ci avrebbe lasciato l'appartamento, con giardino. Il figlio William si raccomandò, di accudire la gatta, di 15 anni, e la rana rosa nell'acquario, cibo in scaglie ongi 5-7 giorni. La gatta aveva le pulci, e alcune stanze ne erano infestate, causa la moquette. Mi occupai della gatta facendole il bagno, e i trattamenti la liberarono del problema. Dalle radiografie, i veterinari dissero che le ossa indicavano un'età di circa 20 anni. Sedeva spesso sul tappetino, ed anche sulla coperta riscaldata. Purtroppo ci dimenticammo della stanza con l'acquario. Quando tornò William, la rana non c'era più.
Castrignano del Capo, ospite da mia sorella e mio cognato. Curiosando nel mobiletto del bagno, cercando qualche pettine o rasoio, trovo un artefatto allungato, dalla forma fallica. A batterie. Quando è acceso, fa una vibrazione dal motorino, sembra qualcos'altro. Comincio a fantasticare sui modi e sui gusti di utilizzo, ma guarda, non l'avevo pensato, una coppia così all'antica. Dopo qualche giorno, mi viene alla mente il suo normale utilizzo, si tratta di un taglia-peli rotante per naso e orecchie.
Mia madre è sempre qui, in un loop che si ripete, all'infinito. Abbiamo passato insieme 9 mesi. Sveglia. Io che mi alzo alle 6, dò da mangiare ai gatti, mi faccio un caffè, metto su una moka per lei, le imburro una fetta di pane, salata, lei si alza, prende il caffè, alle 6.30 scappo al lavoro, 1 ora di auto, la saluto con un bacio, rientro alle 17 (cambio della guardia con la badante diurna, Annarita), ci parliamo, vado nell'orto a innaffiare, dopo un pò esce anche lei, al crepuscolo si sta di un bene, poi la cena, dopocena i preparativi per la notte, un pezzo di cioccolata, poi a letto, altro bacio della buonanotte, qualche domanda senza senso: "non è che bevi alcoolici?" e mio rilassamento davanti alla tv. Il suo gattino intanto cresce e famigliarizza in giardino, per poi alla fine ritirarsi anche lui a casa. Nuova sveglia, nuovo giorno. https://www.youtube.com/watch?v=OuqNMlHrxH4

martedì 28 maggio 2024

Leverano, la città delle parole

In occasione della rassegna "Il teatro dei luoghi" Festival internazionale 2024 del Teatro Koreja, "giovedi 30 maggio alle ore 11 presenteremo il ricco programma della XVIII edizione del TEATRO DEI LUOGHI FESTIVAL INTERNAZIONALE. Dal 15 al 25 luglio P.V. 11 giorni di programmazione ininterrotta, 18 spettacoli, 6 luoghi della città coinvolti, 3 giorni di formazione e importanti nomi del panorama artistico e letterario contemporaneo. Sottotitolo di quest'anno Nessuna terra in vista che omaggia il Premio Pulitzer e maestro della poesia americana di origine serbe, Charles Simic." E poi, ancora tanti appuntamenti e finali di laboratorio.
31 maggio 1-2 giugno ore 18.00 Torre Federiciana - Leverano (Le) in occasione della festa dei fiori, sabato e domenica LA CITTA' DELLE PAROLE, LEVERANO Racconti ispirati dai dialoghi con alcuni cittadini e cittadine di Leverano. Spettacolo per 25 spettatori Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria 0832242000

giovedì 16 maggio 2024

Giornata internazionale sulle piante

Come ogni anno, in tutto il mondo le università ed i cenri di ricerca scientifica organizzano l'evento divulgativo: GIORNATA DEL FASCINO DELLE PIANTE La settimana internazionale “Fascination of Plants Day” 2024 (FoPD 2024) sotto l’egida dell’European Plant Science Organisation (EPSO), scienziati di tutto il mondo che studiano le piante.
L’obiettivo di questa iniziativa è di affascinare il grande pubblico con le meraviglie del mondo vegetale e di sottolineare l’importanza dello studio delle piante per l’agricoltura e la produzione sostenibile di alimenti, per l’orticoltura, la silvicoltura e la produzione di carta, legname, farmaci ed energia. Un messaggio chiave è anche quello che le piante svolgono un ruolo fondamentale nella conservazione e la protezione dell’ambiente. 1): 18 maggio Escursione per osservare gli alberi monumentali nella Riserva naturale orientata Murge orientali Martina Franca (Taranto) tel 3203524352
2): 17 (ore 17), fino alle 13 del 19 maggio. Il bosco come servizi ecosistemici per una nuova visione del territorio, Foggia, wWF tel 3382252119 presentare al grande pubblico la bellezza del mondo vegetale, sottolineare l’importanza delle piante per la società e migliorare la visibilità della ricerca scientifica che viene svolta in ambito vegetale. . La domenica 19 maggio sarà effettuata un escursione naturalistica nel Parco Naturale Regionale del Bosco Incoronata.
3): 18 maggio. 10-12.30 Visita guidata ai Giardini di Pomona, Cisternino, contrada Figazzano Visita alle collezioni di fichi, melograni e altre fruttifere arboree; ai sistemi per un uso parsimonioso dell’acqua in agricoltura ed al labirinto di lavanda con al centro il kaki di nagasaki, simbolo di pace nel mondo.
4): 19 maggio dalle 10 alle 18. Località Masseria S. Angelo, Lecce. Giornata di apertura gratuita al pubblico dell’Orto Botanico del Salento, a Lecce, arricchita da laboratori, presentazioni ed esposizioni a tema botanico. il programma sarà aggiornato sul sito dell’Orto Botanico del Salento nella sede di via lorenzo Palumbo, si terranno vari eventi Ore 10.00/11.00 (12.00/13.00; 16.00/17.00, 17.00/18.00) Visite guidate. Passeggiata tra macchie, frutteti e pseudosteppe dell’Orto botanico a cura della Fondazione per la gestione dell’Orto Botanico Universitario Ore 11.00-11.30 Presentazione di Santina Lamusta del libro “Il bulbo dell'amore. Storia e usi del lampascione” di Santina Lamusta , Nunzia Maria Ditonno pubblicato da Artebaria Ore 11.30-13.00 IL MERAVIGLIOSO MONDO DELLE API Attività laboratoriale dell’associazione Ephedra (amici dell’Orto Botanico) e Cristian Delle Noci, apicoltore. Raccontare il lavoro dell’apicoltore, annusare insieme la cera, conoscere la struttura morfologica e le caratteristiche delle api, i comportamenti e l’ambiente di vita, conoscere la complessa e evolutissima società delle api e il loro ruolo nel mantenimento della biodiversità. Ore 15.30-16.00 Conversazioni sul fascino delle piante con Francesco Minonne: "Fascino dei frutti antichi di Puglia” Saranno presenti Roberto De Giorgi (www.puntoverdevivai.it), vivaista esperto di biodiversità frutticola, e giovani ricercatori di UniSalento. Area ristoro a cura di “Cime di Rapa”
5): 21-24 maggio. La biodiversità delle piante, un grande tesoro da salvaguardare, IBBR, Bari via Amendola The Institute of Biosciences and Bioresources of Bari (IBBR-CNR) o
6): 22 maggio, fino alle 13.00. Piante: che storia affascinante! CNR, Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari, Lecce Giornata di divulgazione scientifica rivolta agli studenti delle Scuole secondarie superiori. L’evento si svolgerà all’interno del Museo Sigismondo Castromediano di Lecce.
Inoltre, si terrà la settimana della biodiversità agraria, con eventi a Bari ed a Lecce In occasione della Giornata Nazionale della Biodiversità di Interesse Agricolo e Alimentare, lunedì 20 maggio il Dipartimento di Scienze del Suolo, della Pianta e degli Alimenti (Di.S.S.P.A.) dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro organizza nell’Aula Magna di Agraria l’evento “(O)maggio BiodiverSO”. Per l’occasione, alle 16:30 saranno presentati i libri “Pillole (ricostituenti) di agrobiodiversità degli ortaggi pugliesi da frutto” (di Pietro Santamaria, versione e-book) e “Ortaggi della cucina tradizionale pugliese. 1. Ortaggi da frutto” (di Adriano Didonna, Massimiliano Renna e Pietro Santamaria, versione cartacea con distribuzione gratuita), realizzati nell’ambito del progetto “Biodiversità delle specie orticole pugliesi da frutto - BiodiverSO Karpos”. Saranno inoltre premiati i vincitori del concorso fotografico “Obiettivo Agrobiodiversità" e il concorso gastronomico “Agrobiodiversità a Tavola”, con il riconoscimento ufficiale della Regione Puglia, libri a tema agrobiodiversità e gadget della Settimana della Biodiversità Pugliese. Il pomeriggio si concluderà presso Villa La Rocca dove, in collaborazione con l’Accademia Pugliese delle Scienze, l’orchestra sociale di MusicaInGioco allieterà i partecipanti con un concerto di colonne sonore di film e cartoni animati. MusicaInGioco è una associazione APS no profit che, dal 2010, dona lezioni e strumenti musicali a bambini e ragazzi prevalentemente in area disagio socioeconomico/personale o con disturbi dell'apprendimento; l’orchestra si è già esibita in numerosi teatri e festival regionali e nazionali e, per la prima volta, porterà la sua musica alla Settimana della Biodiversità Pugliese.
Tied Up: 7): 23 maggio. Campus Ecotekne presso l'Università del Salento a Lecce, Settimana della Biodiversità Pugliese, la Prof.ssa Rosaria Rinaldi, Delegata del Rettore alla “Valorizzazione della Ricerca e Trasferimento Tecnologico”, insieme al Prof. Marcello Salvatore Lenucci, Direttore dell'Orto Botanico, hanno il piacere di estendere un invito a tutti coloro che desiderano partecipare a "Terra Tied - Up", L'evento si aprirà nel primo pomeriggio con un workshop dal titolo "Seminiamo un Futuro Sostenibile: Sensori Diffusi per un'Agricoltura di Precisione nel Cuore Verde dell'Orto Botanico" condotto e moderato dal giornalista Antonio Della Rocca del Corriere del Mezzogiorno. Al centro dell'attenzione, l'importanza cruciale dell'uso responsabile delle risorse idriche. Durante il workshop, verrà illustrata una rivoluzionaria tecnologia sensoristica basata sulle fibre ottiche, sviluppata presso il CERN di Ginevra e attualmente in fase di sperimentazione nell'Orto Botanico dell'Università del Salento, in anteprima mondiale. Questi sensori all'avanguardia, che consentono l'acquisizione di dati in tempo reale su lunghe distanze, promettono di innovare il monitoraggio della temperatura e dell'umidità con una precisione e un'efficienza senza precedenti. L'iniziativa vede la collaborazione attiva dell'azienda romana Inmatica S.p.A. e dell'azienda portoghese FiberSight, entrambe partner fondamentali nel processo di sperimentazione. La scelta dell'Orto Botanico come location per questa ricerca applicata non è casuale; riflette piuttosto un forte impegno congiunto verso il progresso e la sostenibilità ambientale. I partecipanti avranno l'opportunità di partecipare a visite guidate dell'Orto Botanico, esplorare una mostra di prodotti agroalimentari tipici a cura di aziende salentine e scoprire gli stand dimostrativi delle attività di ricerca del DiSTeBA e del CNR ISPA nel campo della Biodiversità. L'ingresso all'evento è aperto a tutti e totalmente gratuito. Abbiamo degustato un sorbetto alla meloncella ottimo, e comprato un distillato di elicriso, timo, critimo marino e fico d'india. Sacàra spirits è una azienda di Miggiano

venerdì 10 maggio 2024

idrogeno verde

Prima di parlare di scelte sostenibili da parte dei governi, si calcolano i vantaggi e svantaggi degli interventi. A livello di ricerca alimentare, le fonti proteiche alternative si sono indirizzate sulle FARMS di insetti. Ma quanto costa un kilo di farina di insetti (grilli, ad esempio)? 70 euro al kilo. Quindi, un pacco di pasta contenente il 10% di farina di insetti dovrebbe costare 7 euro. A livello di fonti energetiche alternative ai combustibili fossili, si parla a fasi alterne della possibilità di usare l'idrogeno, che bruciando non produce anidride carbonica. Il costo dell'idrogeno per uso automobilistico è elevato (17 euro/litro) e manca l'infrastruttura. Inoltre, per la conversione in energia si usano le celle combustibili, un processo che disperde parte dell'energia, invece di motori che brucino direttamente H2, anche se alcuni modelli di auto sono stati prodotti. L'idrogeno si produce con metodi ecologici (green) o non ecologici (Blu) partendo dal consumo di energia convenzionale, che aumenta la CO2. Nessuno fino ad oggi aveva ventilato la fattibilità delle elettrolisi dell'acqua per produrre H2, perchè i catalizzatori usati sono le terre rare come l'iridio. Oltre all'impiego di idrogeno nelle batterie (fuel cells) con efficenza dell'80%, è stato messo a punto da Toyota un motore a indrogeno, motori prodoti dall'azienda Acquarius, basato su un cilindro in cui i pistoni si muovono tra due capi del motore (vedi anche post precedente) Nelle auto elettriche attuali, aplug in, l'alimentazione elettrica viene prodotta a partire da energie non verdi (carbone, biodiesel), quindi non è sostenibile: consumiamo un eccesso di energie tradizionali per alimentare la rete elettrica, quando dovremmo produrre sorgenti di energia pulita. Questo si traduce nella ricerca di fonti di energia alernaive che non producano CO2: nella classificazione dell'idrogeno, H2, se è prodotto a partire da carbone, petrolio o centrali tradizionali, viene chiamato idrogeno blu, mentre dobbiamo puntare su idrogeno verde, produzione in cui le reazioni che permettono l'elettrolisi dell'acqua sono alimentate da energie rinnovabili. le tecnologie per produrre idrogeno verde hanno bisogno di uno scale up industriale, e di abbassare il costo a valle. Finchè sarà venduto a 17 euro/litro, le auto ad idrogeno per fare un pieno in Italia devono arrivare all'unico distributore presente, nel Trentino, e compiere con quel pieno 350/400 km. In Germania esistono almeno una ventina di distributori. Oggi, un articolo che presenta la ricerca del Giappone, RIKEN institute, mostra un nuovo catalizzatore economico che aumenta la produttività dell'elettrolisi di 4000 volte. Researchers led by Ryuhei Nakamura at the RIKEN Center for Sustainable Resource Science (CSRS) in Japan have improved on their green and sustainable method of extracting hydrogen from water by using a custom-made catalyst for the chemical reaction. Published in Nature Catalysis, the study details how they manipulated the catalyst’s 3D structure, which led to improved stability and an increase in the catalyst’s lifetime by almost 4,000%. The findings impact the ability to achieve a lasting and sustainable hydrogen-based energy economy. Water electrolysis using proton exchange membranes is a green electrochemical process for splitting water into oxygen and hydrogen. Hydrogen produced this way can then be stored and used at a later time. For example, when combined with a proton exchange membrane (PEM) fuel cell, the stored hydrogen can be used to power an electric car. However, PEM electrolysis still has limitations that prevent widespread industrial uses such as in power plants. In particular, the necessary chemical reactions happen in a highly acidic environment, and the best catalysts for these reactions are extremely rare earth metals, such as iridium. As Nakamura explains, “scaling up PEM electrolysis to the terawatt scale would require 40 years’ worth of iridium, which is certainly impractical and highly unsustainable. Almost two years ago, Nakamura and his team developed a breakthrough process that allowed acid water electrolysis that did not rely on rare earth metals. By inserting manganese into a cobalt oxide lattice, they created a process that relied only on common and sustainable earth metals. Despite the success, the process was still not as stable as it needs to be in a PEM electrolyzer. Now, they have built on their previous discovery and developed a longer-lasting earth-abundant catalyst. The new catalyst is a form of manganese oxide (MnO2). The key finding was that reaction stability could be increased over 40 times by altering the catalyst’s lattice structure. Oxygen in the 3D lattice structure of manganese oxide comes in two configurations, planar and pyramidal. The planar version forms stronger bonds with manganese, and the researchers discovered that increasing the amount of planar oxygen in the lattice significantly enhanced catalytic stability. They tested four different manganese oxides, which varied in the percentage of planar oxygen. When using the version with the highest achievable percentage, 94%, the critical oxygen evolution reaction could be maintained in acid for one month at 1000 mA/cm2. The total amount of charge transferred in this case was 100 times more than anything seen in previous studies. When tested in a PEM electrolyzer, water electrolysis could be sustained for about 6 weeks at 200 mA/cm2. The total amount of water electrolyzed in this time period, and therefore the amount of hydrogen produced, was 10 times more than has been achieved in the past with other non-rare metal catalysts. “Surprisingly,” says co-first author Shuang Kong, “the improved stability did not come at a cost in activity, which is usually the case. A PEM water electrolyzer that generates hydrogen with an earth-abundant catalyst at a rate of 200 mA/cm2 is highly efficient.” Industrial applications typically require a stable current density of 1000 mA/cm2 that lasts for several years, rather than a month. Nevertheless, the researchers think that tangible, real-world applications will eventually be possible and contribute to carbon neutrality. “We will continue to modify catalyst structure to increase both current density and catalyst lifetime,” says Nakamura. “In the long-term, our efforts should help achieve the ultimate objective for all stakeholders — to conduct PEM water electrolysis without the use of iridium.” Kong et al. (2024) Acid-stable manganese oxides for proton exchange membrane water electrolysis. Nat Catal. doi:10.1038/s41929-023-01091-3 The new manganese oxide catalyst allows this level of production to last for months in a PEM. Proton exchange membrane (PEM) water electrolyzer using manganese oxide.

giovedì 2 maggio 2024

Saletta Fondo Verri

 


Anonio Verri è stato un romanziere ed un poeta, annoverato tra i selvaggi salentini insieme a Salvatore Toma. Tra le sue opere più importanti ricordiamo “Il pane sotto la neve”, “La Betissa” e “La cultura dei Tao”.

diresse le riviste letterarie «Caffè Greco» (1979-1981), «Pensionante de' Saraceni» (1982-1986) e «Quotidiano dei Poeti» (1989-1992) che dal maggio 1991 si interseca con un’altra testata: «Ballyhoo - Quotidiano di comunicazione».
Rimasta memorabile una sua "performance culturale"; quella di riuscire a diffondere per dodici giorni consecutivi il «Quotidiano dei poeti», fatto di sola poesia, stampato a Maglie, presso la Erreci edizioni di Pino Refolo, e distribuito in giornata, attraverso una rete di amici e militanti, a Bari, Napoli, Roma, Matera, Perugia, Milano, Trento e Belluno. Collaborò con la rassegna «Sudpuglia» (1986-1993) e «Titivillus» (1991-1992), e diresse «On Board» (1990). Organizzò due edizioni di una mostra mercato di poesia pugliese, dal titolo: "Al banco di Caffè Greco", e poi due mostre-letture, di cui la prima fu su James Joyce e Raymond Queneau e la seconda sullo Scrap, gioco di scrittura con scarti tipografici. Allestì poi, con la collaborazione di Raffaele Nigro, un dramma radiofonico alla Rai di Bari tratto dal suo Il fabbricante d'armonia, nel maggio 1985. Curò tutte le attività legate al Centro Culturale Pensionante de’ Saraceni e le collane: I quaderni del Pensionante (1983-1987); Spagine. Scrittura Infinita (1991);Compact Type. Nuova Narrativa (1990); La rivista di poesia L'incantiere è a lui dedicata. 

«C’è troppa pace al Sud/e poi c’è troppo Sud e basta», in un componimento che fa parte della sua raccolta poetica Il pane sotto la neve, pubblicata nel 1983

Fondo Verri Libero Cantiere. 
Spazio teatrale dedicato al poeta ed artista leccese Antonio Verri, associato ai Presidi di Lecce  Qui il suo blog, aggiornato al 2022
in questi giorni ha in programma varie iniziative, corsi e recital


e qui una iniziativa del 2022, nei locali del vicino conservatorio di Sant'Anna, giardino del ficus magnolia secolare

Gli autori a cui “Qui se mai verrai...” restituisce la parola nei dieci incontri in cartellone sono: Vittorio Pagano per l’organetto di Claudio Prima e la voce di Simone Giorgino; Vittore Fiore per il flauto di Gian Luca Milanese e la voce di Simone Franco; Salvatore Toma per il sax di Roberto Gagliardi e la voce di Renato Grilli; Vittorio Bodini per la fisarmonica di Bruno Galeone e la voce di Piero G. Rapanà; Rina Durante per l’arpa di Giuliana De Donno e la voce di Angela De Gaetano; Ercole Ugo D’Andrea per il sax di Emanuele Coluccia e la voce di Gianni Minerva; Claudia Ruggeri per il violino di Isabella Benone e la voce di Claudia Di Palma; Girolamo Comi per il pianoforte di Giovanni Iorio e la voce di Lorenzo Paladini.

Si può viaggiare attraversando l’immateriale? Incrociare la traiettoria di una voce, di un sussurro? Camminare in punta di piedi su tracce d’inchiostro, osservare non visti il divenire di un rigo? Si può? Sì, si può! La scrittura è “cattura del soffio”, matrice che dà corpo e sostanza all’immaterialità. C’è un pensiero, un’idea e poi un movimento di mani, di corpo, di anima, di voce che mette le cose in vita.

Oggi più che mai, al di là di ogni idea superficialmente celebrativa, si sente il bisogno di ritornare sui loro versi e sui loro passi, di indugiare nei luoghi che sussurrarono alla poesia la traccia di una geografia ideale della Terra d'Otranto, della sua natura. I soffi del vento, il cicaleccio nell’arsura estiva, le solitudini, i clamori della festa, le paure, le lontananze, i rifugi domestici. Materia per una lingua che nel Novecento si è fortificata di esperienze che hanno valicato il soffoco della provincia e aperto orizzonti inimmaginabili a Lecce e al Salento oggi inscindibile dal suo portato culturale. Così appare agli occhi del viaggiatore il Salento: una terra fortemente poetica. Ognuno prova stupore se volge lo sguardo. Sente voci. Le molte voci che la poesia accoglie.

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