mercoledì 20 gennaio 2016

Cose da fare a Gennaio nel Salento

Dicevo, le ferrovie del Sud-Est....
soprattutto a cavallo dei giorni  dal 15 al 20 gennaio, io prendo treno e bus per andare al lavoro, così evito il problema di uscire dal paese e di ritrovare un parcheggio vicino casa....
prendere il treno significa vedere paesaggi e persone, con cui scambiare due parole, e apprezzare le nuove carrozze della Regione Puglia attrezzate per il trasporto delle bici
parlare del freddo, delle abitazioni, usi e costumi, con immigrati, persone del luogo, e fuori luogo (una ragazza che andava col treno a Martina Franca da cui proseguiva per raggiungere Taranto, il controllore doveva farle il biglietto sul treno, le ha sconsigliato il tragitto: faceva prima con le Ferrovie dello Stato!)
Novoli è stata in festa per San Antonio Abate, padre egiziano vissuto 105 anni ,tra il 250 ed il 350 D.C., festa anche chiamata di San Antonio de lu puercu, perchè raffigurato con un maiale, animale utile da cui ricavare unguenti in cui solubilizzare farmaci e estratti vegetali.

Vittorio Sgarbi, alla Lectio Magistralis, al Teatro comunale, lunedì 18, ha auspicato di essere nominato Presidente della Fondazione Focara....
foto nella settimana della festa, giovedì 14, al tramonto, con i lavoranti che montano le ultime fascine di potature delle vigne.... 25 metri in altezza, 22 metri in larghezza... la più larga, fino ad oggi.

Sabato è arrivato il maltempo, il freddo è necessario, siamo in inverno, ma la pioggia ha reso problematica l'accensione, e la realizzazione delle fasi che la accompagnano: i fuochi d'artificio, l'esibizione del funambolo, la processione (che si è tenuta il giorno dopo), e l'installazione (le bandiere della pace, con tutte le bandiere del mondo, come un catalogo negli atlanti di geografia). Come per azione di un interruttore, la pioggia ha smesso esattamente alle 20,30....
La domenica il falò ha bruciato fino a notte, e il mattino del lunedì alcuni viaggiatori in treno hanno raccontato della serata davanti al falò....

e questa è stata la focara precedente, del 2015, con l'installazione di Kounellis, con le pietre in croce alla base del falò
Negli altri giorni di gennaio
il Salento si presta a passeggiate al mare, qui siamo a Porto Cesareo, al bar Principe, in centro....
a pranzi al ristorante, come La Nave, a Torre San Isidoro, con il mercatino ambulante della domenica
a passeggiate nel centro storico di Lecce, nei vicoli silenziosi e quasi senza traffico,
a cene in pizzeria, ordinando pizza ai pomodori scattarisciati (quelli gialli, per l'inverno) e lampascioni alla genovese, come da ZeroUno, a Veglie
alla cura delle primizie che la stagione offre, come
piantare le fave per averle pronte a fine marzo
raccogliere cicorine e vedure selvatiche in campagna
fare escursioni in giornata (percorsi enogastronomici: Salice, Specchia, Lucugnano, Cocumola)
finire le potature nella vigna, trapiantare alberelli
stappare qualche bottiglia ritrovata (Aleatico, Grillo, Lacrima) recuperata dalle cantine, tra "le inutili macerie del tuo abisso" (Mare, Montale)
passeggiare nel bosco dell'Arneo, tra profumi di mirto e lentisco, fino alle Saline di Torre Colimena, tra i fenicotteri rosa
al parco di Porto Selvaggio, panorami dall'alto nella pineta e sentieri che scendono alle insenature rocciose
a Patu' tra Centopietre, chiese romaniche, ristorantini e pasticceria artigianale da "Picci", seduti a tavolini cornetti integrali e caffè con gelato
degustare birre artigianali, come da Orient Express, in via Palmieri, chiedendo una Baxta o una Cresta, Finibus Terrae, o una Pizzica, ben gelata
fermarsi al Barroccio per sentire suonare Rocco Nigro e Redi Hasa in concerto
passeggiare in un bosco di notte
non andare a dormire per una volta, ma aspettare l'alba sull'Adriatico
fare la litoranea adriatica da Leuca a Otranto mentre il sole sorge
ordinare frutti di mare crudi e un rosato Cantele all'Ostrica ubriaca
girare per Soleto, Sternatia, Martano, Corigliano e Melpignano, alla ricerca di un affresco e di sculture del passato Griko e medievale
per finire, una menzione della sagra della pastanaca, una carota dal colore viola intenso e sapore dolce, a Tiggiano, nel Capo di Leuca, il 18 gennaio, in occasione della festa di Sant'Ippazio, Santu Pati, con piatti tipici, tra cui il tortello alla Pestanaca
E, con una anticipazione a marzo, visto che siamo già nelle vicinanze, la festa e fiera di San Giuseppe a Castrignano del Capo, il 19 marzo, con bancarelle tradizionali e mercato del bestiame da cortile, e visita alla chiesetta di San Giuseppe ed al bosco di eucalipti sulla vecchia strada per Santa Maria di Leuca, e a raccogliere asparagi selvatici nei tanti chiari di bosco

martedì 19 gennaio 2016

Appunti di viaggio Natale 2015

Sebbene il blog sia rimasto fermo per diversi mesi, senza nuovi post, io mi sono mosso da Lecce in più occasioni. A parte la piacevole sensazione di prendere il treno locale (www.fseonline.it) sia per andare al lavoro (due giorni di festa a Novoli in cui ho preferito spostarmi con i mezzi pubblici) a Capodanno siamo andati a Castrignano del Capo (Lecce-Gagliano) in treno, insieme a due ospiti, Addison, e la sua compagna italiana,  Teresa. Mentre loro hanno camminato fino a Leuca ed al faro per vedere il mare, io ho preparato a casa la cena e acceso il caminetto. Dopocena, abbiamo chiacchierato (con  mia difficoltà dato l'accento americano) e ci siamo svegliati nel 2016. Dopo colazione, siamo rientrati su Lecce, loro continuando il viaggio fino a Foggia da dove hanno preso l'autobus per Napoli, io per riunirmi con la famiglia per il pranzo.
Ma il vero viaggio, di 7 giorni, è stato quello a cavallo del Natale per rivedere mia madre, a Colorno, presso cui ho trascorso 6 giorni,  senza uscire di casa, solo io e lei, a sondare i suoi umori, calmare paranoie, mettere a posto e sistemare cose, piccoli lavoretti necessari. Lei con la vista debole, l'udito scarso, la deambulazione in declino (zoppica, cammina piegata e si appoggia sui mobili, su cui lascia una pezza per scivolarci sopra e andare più spedita, esce col bastone ma avrebbe bisogno di due sostegni). 
Al telefono parla quasi sempre lei, non afferra più il senso di quello che le dico, specie se ha in mente solo i suoi pensieri: Per cui almeno abbiamo recuperato un dialogo a cui riesce a collegarsi ancora, per telefono, a distanza di giorni: l'ultima volta mi ha raccontato che un medico aveva consigliato ai genitori di darle del vino di Malaga, lei adolescente, per la sua costituzione debole, il vino costava 15 corone, e non se lo sono potuti permettere, perchè con quei soldi avrebbero mangiato tutti e tre. 
Abbiamo ricordato parenti e amici, lo zio Bucky, il suo cugino maggiore, Frantisek, e gli aneddoti sulla loro vita, sulla moglie infedele, sulla sua ex fidanzata, sul suo capriccio di entrare non ancora diciottenne a far parte della banda militare (esercito austriaco), pagato dalla famiglia, e alla vista del primo sangue la richiesta di uscire dall'esercito, ottenuta ancora una volta pagando una somma ai militari.
Novembre 2015: ha compiuto 90 anni, e fino a questo punto la vita è stata generosa. Nel 2016 avrà problemi coi vicini, con la cucina economica per una fuga di gas, la sostituiremo, andrà per un ultima volta a Rimini da mia sorella, poi nel 2017 la caduta, l'ospedale, le badanti che non sopporterà, e il viaggio con me a Castrignano del Capo. 

Ha preparato la Vanocka, il dolce di Natale lievitato Ceco, a forma di treccia (Zopf), come la Challah (con Addison, a cui ne ho fatto assaggiare qualche fetta, abbiamo parlato di un dolce che usava a casa sua, molto simile, da lui chiamato hallah. Ovviamente il cibo kosher non deve contenere latte o burro, ma può contenere miele, cardamomo, ecc...
L'impasto è come quello chei dolci chiamati buchty, soffici e quadrati, e i kolacie, rotondi o a teglia, più schiacciati.

ripieni di papavero macinato cotto nel latte, o ricotta, o stracotto di prugne (povidla)

Nell'impasto della Vanocka si aggiungono uvetta passa, mandorle, buccia di limone grattuggiata, e l'esterno è spalmato di uovo sbattuto, per dare colore durante la cottura. Le trecce si fermano con spilloni di legno, per mantenerli adesi, che si levano a fine cottura.
Prima della partenza, ha preparato uno strudel, alle mele renette, un cucchiaio di aceto per rendere la pasta elastica, un bicchierino di rhum, cannella, buccia di limone, pane grattuggiato saltato nel burro,  io l'ho aiutata, ha detto che ho tagliato le mele troppo grosse, ma è venuto bene, buonissimo, me ne sono portato via due terzi, per farlo assaggiare anche a casa.
Si arrotola aiutandosi con un panno steso sotto, la pasta viene tirata e appoggiata sul panno, poi si forma il rotolo e si piega, in modo da alloggiarlo nel fornello elettrico. Spalmare con burro e lasciarlo fondere, durante la cottura.
Quando sono andato via, verso la stazione, mi ha accompagnato per un pezzo sul marciapiede, perchè da casa dalla finestra non mi avrebbe visto andare via, poi si è arresa: sono stanca, mi fermo qui, vai, ci sentiamo.....

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