Sebbene il blog sia rimasto fermo per diversi mesi, senza nuovi post, io mi sono mosso da Lecce in più occasioni. A parte la piacevole sensazione di prendere il treno locale (www.fseonline.it) sia per andare al lavoro (due giorni di festa a Novoli in cui ho preferito spostarmi con i mezzi pubblici) a Capodanno siamo andati a Castrignano del Capo (Lecce-Gagliano) in treno, insieme a due ospiti, Addison, e la sua compagna italiana, Teresa. Mentre loro hanno camminato fino a Leuca ed al faro per vedere il mare, io ho preparato a casa la cena e acceso il caminetto. Dopocena, abbiamo chiacchierato (con mia difficoltà dato l'accento americano) e ci siamo svegliati nel 2016. Dopo colazione, siamo rientrati su Lecce, loro continuando il viaggio fino a Foggia da dove hanno preso l'autobus per Napoli, io per riunirmi con la famiglia per il pranzo.
Ma il vero viaggio, di 7 giorni, è stato quello a cavallo del Natale per rivedere mia madre, a Colorno, presso cui ho trascorso 6 giorni, senza uscire di casa, solo io e lei, a sondare i suoi umori, calmare paranoie, mettere a posto e sistemare cose, piccoli lavoretti necessari. Lei con la vista debole, l'udito scarso, la deambulazione in declino (zoppica, cammina piegata e si appoggia sui mobili, su cui lascia una pezza per scivolarci sopra e andare più spedita, esce col bastone ma avrebbe bisogno di due sostegni).
Al telefono parla quasi sempre lei, non afferra più il senso di quello che le dico, specie se ha in mente solo i suoi pensieri: Per cui almeno abbiamo recuperato un dialogo a cui riesce a collegarsi ancora, per telefono, a distanza di giorni: l'ultima volta mi ha raccontato che un medico aveva consigliato ai genitori di darle del vino di Malaga, lei adolescente, per la sua costituzione debole, il vino costava 15 corone, e non se lo sono potuti permettere, perchè con quei soldi avrebbero mangiato tutti e tre.
Abbiamo ricordato parenti e amici, lo zio Bucky, il suo cugino maggiore, Frantisek, e gli aneddoti sulla loro vita, sulla moglie infedele, sulla sua ex fidanzata, sul suo capriccio di entrare non ancora diciottenne a far parte della banda militare (esercito austriaco), pagato dalla famiglia, e alla vista del primo sangue la richiesta di uscire dall'esercito, ottenuta ancora una volta pagando una somma ai militari.
Novembre 2015: ha compiuto 90 anni, e fino a questo punto la vita è stata generosa. Nel 2016 avrà problemi coi vicini, con la cucina economica per una fuga di gas, la sostituiremo, andrà per un ultima volta a Rimini da mia sorella, poi nel 2017 la caduta, l'ospedale, le badanti che non sopporterà, e il viaggio con me a Castrignano del Capo.
Ha preparato la Vanocka, il dolce di Natale lievitato Ceco, a forma di treccia (Zopf), come la Challah (con Addison, a cui ne ho fatto assaggiare qualche fetta, abbiamo parlato di un dolce che usava a casa sua, molto simile, da lui chiamato hallah. Ovviamente il cibo kosher non deve contenere latte o burro, ma può contenere miele, cardamomo, ecc...
L'impasto è come quello chei dolci chiamati buchty, soffici e quadrati, e i kolacie, rotondi o a teglia, più schiacciati.
ripieni di papavero macinato cotto nel latte, o ricotta, o stracotto di prugne (povidla)
Nell'impasto della Vanocka si aggiungono uvetta passa, mandorle, buccia di limone grattuggiata, e l'esterno è spalmato di uovo sbattuto, per dare colore durante la cottura. Le trecce si fermano con spilloni di legno, per mantenerli adesi, che si levano a fine cottura.
Prima della partenza, ha preparato uno strudel, alle mele renette, un cucchiaio di aceto per rendere la pasta elastica, un bicchierino di rhum, cannella, buccia di limone, pane grattuggiato saltato nel burro, io l'ho aiutata, ha detto che ho tagliato le mele troppo grosse, ma è venuto bene, buonissimo, me ne sono portato via due terzi, per farlo assaggiare anche a casa.
Si arrotola aiutandosi con un panno steso sotto, la pasta viene tirata e appoggiata sul panno, poi si forma il rotolo e si piega, in modo da alloggiarlo nel fornello elettrico. Spalmare con burro e lasciarlo fondere, durante la cottura.
Quando sono andato via, verso la stazione, mi ha accompagnato per un pezzo sul marciapiede, perchè da casa dalla finestra non mi avrebbe visto andare via, poi si è arresa: sono stanca, mi fermo qui, vai, ci sentiamo.....
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