lunedì 28 giugno 2010

Queste oscure materie / His dark materials

Nela fisica delle particelle ci sono particelle osservabili ed altre supposte per gli effetti sulla gravitazione.
La massa oscura è divisa in barionica  e non barionica:
      la materia oscura barionica è quella composta da materia del tutto simile a quella che costituisce le stelle, i pianeti, la polvere interstellare, ecc., che però non emette radiazioni;
     la materia oscura non barionica è composta da materia intrinsecamente diversa e non ancora scoperta. Si ipotizza che possa trattarsi di particelle supersimmetriche quali neutralini, o neutrini massicci, o assioni, o altre particelle mai osservate e soggette solo alla forza gravitazionale e all'interazione nucleare debole. 
Nella trilogia fantasy Queste oscure materie di Philip Pullman e nel film La bussola d'oro tratto dal primo volume, la materia oscura ha un ruolo centrale sotto il nome di "polvere"; la connessione tra i due concetti è resa esplicita a partire dal secondo romanzo, La lama sottile, la cui co-protagonista è una ricercatrice contemporanea del nostro mondo che si interessa appunto di materia oscura, rappresentata come una sostanza impalpabile che filtra tra gli universi, misteriosamente legata al libero arbitrio umano.
Le particelle elementari qui vengono chiamate "Dust", la polvere, ed hanno coscienza (ombre/shadows).
Interrogare l'aletiometro ha un corrispettivo nell'uso degli I-Ching, è un metodo introspettivo.
 Nel primo volume della trilogia, Northern Lights (La bussola d'oro) le vicende sono narrate in un mondo diverso dal nostro, non magico come nei libri della Rawlings (non ci sono maghi alla Harry Potter verso babbani), in cui i bambini hanno un daimon separato ma legato, che cambia forma, mentre diventando adulti si fissa in una forma determinata dal carattere. Nel libro successivo, La lama sottile, vengono introdotti altri mondi  paralleli, tra cui una Oxford simile a quella dei nostri tempi, ed il secondo protagonista, Will, un mondo in cui i daimon sono interiori.  
"Ma sì che ce l'hai un daemon, Ce l'hai dentro di te!"....
Il daimon è un richiamo alla filosofia platonica, così come il mito della caverna.
"La caverna?" disse Lyra.
"Oh, scusami. Il computer. Noi lo chiamiamo 'la Caverna'. Ombre sulle pareti della Caverna, capisci, come in Platone." (LS 88)
Questi due mondi, vissuti tramite i duei protagonisti, Lyra Belacqua e Will, presentano somiglianze ed intepretazioni divergenti della polvere, la materia oscura. Nel mondo di Lyra esiste il Magisterio, un controllo gerarchico religioso, e la scienza è studiata dai teologi. Nel mondo di Will ai teologi corrispondono i fisici, ed al magisterio i servizi segreti, la polizia, la guerra fredda.
Nel mondo di Lyra, alla base delle forme di energia c'è l'ambra, l'energia elettromagnetica è chiamata ambarica, ci sono centrali idroamabariche ed energia nucleare ambarica (formidabile esplosione di energia). Nel mondo di Mark, ci sono i campi elettromagnetici, i computers, l'amplificazione del segnale, gli elettrodi per visualizzare l' attività mentale, le domande sul rapporto tra ricerca scientifica, la mente-coscienza e il bene-e-male. 
"lo sai quanto è imbarazzante anche solo nominare il bene e il male in un laboratorio scientifico?..."

 Il titolo della trilogia prende nome dai versi del Paradiso perduto, di John Milton
Into this wild abyss,
The womb of nature and perhaps her grave,
Of neither sea, nor shore, nor air, nor fire,
But all these in their pregnant causes mixed
Confusedly, and which thus must ever fight,
Unless the almighty maker them ordain
His dark materials to create more worlds...

 Come precisa Pulman, il libro non è stato progettato prima della sua stesura, ma i capitoli hanno preso forma uno dopo l'altro. Solo dopo aver riscritto il primo capitolo ha avuto chiaro in mente che Lyra  ha un daimon staccato dal suo corpo che può cambiare forma e che fa parte del suo sè, solo allora ha avuto una idea di che cosa trattasse il libro.
Alcune idee sono state suggerite all'autore, come precisa Pullman, dal libro "Teatro delle marionette" di Heinrich von Kleist. 
E' proprio il cuore di tutto, questa differenza tra bambini e adulti. Contiene l'intero mistero della Polvere!...

"...And it wasn’t until this story was advanced enough for me to have written a dozen or more versions of the first chapter, and to have discovered that Lyra had a dæmon called Pantalaimon who could change shape and who was a part of her very self, that I discovered what the theme of this book was. I discovered it in the same moment that I realised something very important about dæmons, which was that whereas children’s dæmons could change shape, adult dæmons couldn’t.
 But if the difference between children and adults were this visible and dramatic …
 And if the theme of the whole story were this very change from innocence to experience …
 Then all kinds of possibilities opened up, including the possibility, after a dozen years or more, of doing something like justice to the matters touched on so lightly, so gracefully, in the essay on the marionette theatre by Kleist.
Heinrich von Kleist's book "On the Marionette Theatre" has the force of a revelation. The theme of the essay  was the difference between innocence and experience. He managed to say in 2500 words or so what I could only cram into 1200 pages. ..."

L'opera di Pullman ha diverse analogie con Il Signore degli anelli di Tolkien. Come per questo ci fu all'inizio uno smembramento dei libri e la produzione di una parte della storia con un film di animazione del 1978, così di Pulman  è stato prodotto un film che copre solo Northern lights, ossia La bussola d'oro. 
Sia Tolkien che Pullman hanno una vasta produzione letteraria, forse del secondo mancano ancora testi più filologici, e non ci sono ancora società con il culto dei personaggi e fanatici della Terra di mezzo.
Sicuramente per Pulman gioca a sfavore l'aver messo in cattiva luce tutte le forme di oppressione e fanatismo, tra cui il Magisterium. Per contro, ha avuto tra i suoi estimatori anche la chiesa anglicana. Alcuni punti della teologia di Pullman sono molto sofisticati e necessitano considerazione e non sono per niente antireligiosi.

At the head of the Magisterium, in the position of God in the Catholic Church, is The Authority. At first we are led to believe that The Authority is the real act: he is God, just with a different name. This is a different universe after all, and there are many name changes elsewhere. This is definitely something that the detractors of the trilogy take, and they run with this understanding and don’t once look back to make sure they are actually correct.
They only read so deeply as to understand that The Authority dies near the conclusion of the third book, which happens quite uneventfully and without the general clamour you might expect with the passing of the Creator of everything that has ever been. That event really was the final straw for most of the detractors, who had been quite content to consider it blasphemous beforehand. Now it was pure and simple heresy, and should be burnt on the spot without any further judgement required.
 However, they should have read the book a little better. Why? Well, because The Authority is not God. What is more, the reader is actually told this fairly explicitly.
In the Adamant Tower, the angel Xaphania quite coolly informs Marisa Coulter about the truth of The Authority. He is not the Creator at all, simply the first angel to come into being. The Authority then claimed to have been the Creator of everything that came after him, and all that came before too. By and large, he was believed. Those who did not were subsequently outcast, and became the rebel angels, amongst whose ranks include Xaphania, Balthamos, Baruch, and, supposedly, Lucifer.
 The Authority isn’t the parallel of God after all. He was said to come into being, implying that he was in fact created. Something else created him. And yet this Creator is never once referred to within the text directly. This mysterious figure in the background is the true God of His Dark Materials. And He is embodied by the thing that most opposes the Magisterium and The Authority. That is, Dust.
 All of the negative traits of the Magisterium: greed, power, corruption, etc., are opposed by the positive ones associated with Dust. That is, love, free will, and knowledge. These also happen to be the traits that embody the God we know in the Christian religion.
 Understand then that the Magisterium sought to destroy Dust. This was then, quite simply, organised religion attempting to destroy the very essence of religion itself. Despite the best efforts of the Magisterium, Dust is eventually saved by Lyra and Will through an act of absolute love.

giovedì 24 giugno 2010

La fisica in cucina: gastronomia molecolare

La “cucina molecolare” è  lo studio ed il miglioramento  dei processi di trasformazione chimico-fisici di quello che mangiamo. Molti gruppi di ricerca di Università e dell'industria sono coinvolti nella messa a punto di metodiche per la preparazione del cibo sfruttando nuove conoscenze sugli ingredienti, le proteine e i polisaccaridi costituenti, la miscelazione tra olio e sostanze solubili, il mantenimento dei sapori, e la strutturazione (texture) dei cibi.
Tra i link che vi propongo, Moebius, con i video sulla preparazione di alcune ricette, cucina a 360 gradi, ed una review apparsa su Chemical Reviews nel 2009.

Alcune proposte nascono da processi e metodiche culinarie tradizionali, come l'emulsione che è alla base della maionese, alla coagulazione che è alla base della crema al limone, alla trasformazione delle proteine del siero in ricotta dolcificata effettuato con aggiunta di sali di calcio.  Alcune proteine coagulano e si contraggono a 65-70 gradi (fibre della carne) altre (sieroproteine) coagulano a 95 gradi (durante la preparazione della ricotta).
Per coagulazione il primo composto (la proteina) subisce un alterazione portata dal secondo composto (l'acido in questo caso): esempi di coagulazione sono la reazione delle proteine del sangue a contatto con l'aria, il rosso d'uovo nell'alcool, albume e limone, latte inacidito (sourcream). 
Emulsionando dei rossi d'uovo con olio si ottiene la maionese. Nel rosso d'uovo ci sono proteine, lecitina e colesterolo. La lecitina è un fosfolipide (ha una estemità polare, con il gruppo fosfato che lega sali di sodio per cui è solubile in acqua e una catena idrofobica che può interagire con altre molecole lipidiche), è un componente delle membrane cellulari  che favorisce la idrosolubilità dei componenti idrofobici, ossia gli acidi grassi ed i trigliceridi che sono nel foglietto superficiale della cellula. 
La lecitina di soia ed altri emulsionanti sono aggiunti oggi in prodotti alimentari industriali quali il pane, prodotti da forno, cioccolato, burro e margarine a minor tenore di grassi. La lecitinama può ridurre la quantità di l'olio usato, rendendo più efficiente la formazione delle particelle d'olio nella emulsione, che ha al centro una goccia d’olio idrofobica, sulle cui pareti la lecitina forma l’interfaccia tra olio e acqua, insieme alle proteine idrosolubili. Le emulsioni possono essere stabili o instabili...ovvero tendenti a separarsi. 
L’emulsione può essere una salsina per condire, olio e limone, con altri aromi per insaporire un secondo. Esempi di emulsione - olio in acqua: maionese, le creme e salse a base di burro, i gelati, la cremina del caffè, emulsioni - acqua in olio: il cioccolato, in cui la funzione della lecitina è di aiutare la liposolubilità degli aromi. Diversi gruppi scientifici (gastronomia molecolare) come anche l’industria alimentare sono interessati alle emulsioni. 
In particolare si  ricercano sostanze agenti da surfattante, in grado di ricoprire una superficie in cui da una parte c’è acqua e dall’altra un’altra sostanza con minore idrosolubilità (come nelle bolle di sapone). Sono i surfattanti che permettono la funzionalità polmonare, il dilatarsi durante l’ispirazione, ed il ritorno alle dimensioni di riposo durante l’espirazione. Surfattanti sono le saponine estratte da alcune piante, e gli addizionanti che vengono usati per ridurre le macchie di petrolio nel mare (oltre ai solventi) e che permettono una maggiore dispersione del grasso per aiutare l'azione dei batteri degradanti.
Le proteine degli alimenti ed i polisaccaridi, due entità strutturali degli alimenti, interagiscono in mezzi acquosi producendo sistemi monofase limpidi o meno miscibili (colloidiali come nel latte, nel pernod diluito). 
Le proprietà idratanti (solubilità, viscosità) la proprietà strutturante (aggregazione, gelificazione) le proprietà di superficie (schiuma, emulsificazione) vengono sfruttate per produrre alimenti a basso contenuto di grassi, a migliore struttura, e per produrre film edibili. Un elemento usato come addensante di salse, che aiuta ad addensare una emulsione, è la farina di semi di carrube, che è un polisaccaride detto galattomannano-glucomannano. Nei lavori scientifici di questi ultimi anni si citano, per vari effetti osservati, diversi polisaccaridi, xantani, gomma arabica, pura o mista a proteine,  usati nella preparazione del prosciutto cotto, come elemento idratante e strutturante. Sono stati studiati sia le proteine del siero di latte che varie gomme alimentari, di guam, xantani, per la formazione di microemulsioni autoassemblanti. Lo scopo è creare bevande trasparenti, naturali, in cui composti non solubili presenti vengano dispersi in modo ottimale grazie alla emulsificazione. 
Innovazioni portate dalla gastronomia molecolare sono la produzione di schiume (con l'aiuto di ossido di azoto), brodi, fondi, salse, creme, spume, nevi, fino alle croccantezze vegetali più nette, verdura o piatti destrutturati (creme solidificate con l'aggiuna di agar o gelatina), di gelato preparato con azoto liquido, e l'introduzione di apparecchi termostatati per la cottura a 65 gradi (temperatura che assicura la pastorizzazione dei cibi per tempi superiori o uguali a 15-20 minuti). Uno degli chef meglio noti a livello mediatico è Ferran Adrià, proprietario di El Bulli, a Roses, sul mare del nord Catalano, e produttore dei Texturas, gli additivi alimentari già detti e utili nella sferificazione
Come descritto nel sito di Adrià: "La Sferificación Básica consiste en sumergir un líquido con Algin en un baño de Calcic. Está indicada para obtener raviolis y otras elaboraciones sféricas con una membrana extremadamente sutil, mágica al paladar.  También permite obtener caviar sférico. En la Sferificación Básica, es necesario emplear Citras con algunos ingredientes para corregir la acidez.
La Sferificación Inversa consiste en sumergir un líquido con Gluco en un baño de Algin. Es muy versátil, ya que permite hacer sféricos con casi todos los productos, si bien está especialmente indicada para productos con mucho contenido de calcio o bien de alcohol. Los sféricos obtenidos son de gran estabilidad y de larga duración. En la Sferificación Inversa, se suele emplear Xantana para espesar".
La lecitina, in vendita al supermercato, E322, è presente nella linea Texturas di Ferran Adrià. Si può usare la lecitina per ottenere arie e schiume, visto che la lecitina non ha una dose massima consentita. Nella linea Texturas sono in vendita l’alginato (E401, nome Texturas Algin) e il cloruro di calcio (E509, nome Texturas Calcic) usati per le sferificazioni. Oppure l’Agar agar (E406, nome Texturas Agar) o la metilcellulosa (E461, nome Texturas Metil), il Sucro, un polisaccaride, e infine il Glice, un monogliceride  che rende le emulsioni stabili e permette di arieggiare e dare leggerezza.
In questo link viene proposta una sfoglia con vari sapori racchiusi:


RICETTA DEL RAVIOLO TARGET con pasta alla lecitina, di Nicola Passarelli 
Emanuele Scarello di Udine racconta del suo studio sull’uovo  al ristorante Agli Amici. Le uova erano state tenute a meno ventotto gradi per quattro ore e poi lasciate rinvenire per una notte in frigorifero alla temperatura di 4 gradi. Il procedimento determina un cambio di consistenza: l’albume si liquefà e viene eliminato mentre il tuorlo assume una cremosità del tutto inedita mantenendo tuttavia le caratteristiche organolettiche del crudo.
Il tuorlo (sempre trattato come sopra) viene steso su una pellicola di silicone e fatto cuocere in forno a bassa temperatura. Il risultato è appunto una sfoglia da stendere e da farcire a piacere. Adrià racconta: In un ristorante giapponese ci hanno servito un piatto con un uovo di quaglia che sembrava cotto in camicia. Inizialmente non gli abbiamo dato alcuna importanza, ma una volta assaggiato, la sorpresa è stata grande: aveva un’unica consistenza: il tuorlo e l’albume si erano fusi. Ala fine della cena è venuto a salutarci il cuoco e gli abbiamo domandato come avesse cucinato quell’uovo: gentilmente ci ha risposto che lo aveva lasciato per sette minuti in acqua a 70°.
Allo stesso modo ha più di dieci anni  un piatto di Pietro Leeman “l’uovo apparente e il suo gusto”, con un uovo (apparente) di peperoni (una crema fatta solidificare con agar agar dentro a un guscio perfettamente integro) e, accanto, un cubo di spinaci dove si nasconde il “vero” tuorlo (cotto a 68° per  40 minuti).
Carlo Cracco, oltre al tuorlo marinato,  si è dedicato anche all’albume. «Mettendolo tra due fogli di carta da forno con olio e sale e cuocendolo a bassa temperatura per cinque sei minuti, se ne ricava una ragnatela. Gli albumi così preparati si possono cuocere in acqua e poi frullarli e montarli con acqua o latte fino a trasformarli in una base neutra da colorare e insaporire a piacere, verde con il basilico, rossa con il pomodoro, nera con il nero di seppia, gialla con lo zafferano». Ma ora Cracco è  passato  alla ricerca sulle verdure essiccate: «chips croccanti senza grassi da servire in una divertente scatolina che molti clienti si portano a casa…».  

Sous vide: è la cottura delle carni a bassa temperatura
avviene a 60-65 gradi in forno a vapore o in stufa a secco termostatata,   l'arrosto viene sigillato in sacchetto sottovuoto per circa due ore (per non fare venire a contatto la carne con l'acqua e non disperdere i sapori)
Si cuoce per due ore o più; a quel punto, si rimuove la pellicola e si rosola la carne nel burro caldo con la salvia, fino a formare la crosticina (reazione di Mallard che assicura un aroma di cotto al forno). 
Ovviamente pochi gradi fanno la differenza, la carne è tenera ma resta rossa, se qualcuno preferisce un colore più cotto, basta operare a 66-67 gradi. La coagulazione delle fibre muscolari avviene più massivamente, ma senza la perdita di acqua che si produce nella cottura tradizionale, e la carne resta tenera.



mercoledì 16 giugno 2010

Contributo al carnevale della fisica n. 8

Il tema scelto per il carnevale della fisica di questo mese è "la fisica e l'arte" intesa come letteratura, pittura,  musica, poesia, teatro e cinema. Ad ospitare questa edizione è il blog di Emanuela Zerbinatti.

Lo zen e l'arte della manutenzione della motocicletta 
è un ottimo libro di Robert Pirsig, il titolo non promette nulla sulla fisica, ma vi si parla  (anche) di Henri Poincaré, che ha gettato le basi della scienza del XX secolo. Siamo a fine '800, i primi  anni del novecento sono determinanti per le teorie innovative dello spazio curvo, a quattro o ad enne-dimensioni, il cubismo, l'astrofisica, la scomponibilità della materia, la natura continua (ondulatoria) e discontinua (quantica) delle onde elettromagnetiche.
La differenza tra applicazione e genio, tra essere cavallo da tiro e cavallo da corsa, si esplicita nelle due figure di Mach e di Poincaré. Mach, pur introducendo il trinomio spazio-tempo-velocità continuerà a considerare il piano come rigido, mentre Bolyai già nel 1830 cercando di dimostrare l'assioma delle parallele di Euclide ottenne invece un piano sferoidale a 4 dimensioni.
Poincaré cercava la soluzione delle funzioni Fuchsiane e Kleiniane, le teorie dei gruppi di trasformazione (da cui deriva la topologia), utili per la soluzione dell'equazione differenziale, gruppi non solo continui ma anche discontinui. Come applicare il principio dei gruppi a un cubo che ruota nello spazio? E' vero che le proprietà invariantive sono date dai vertici, lati e facce?
Ma il libro parla di tante domande, di filosofia, di cos'è e come si può trasferire e far capire la qualità, la bellezza, l'aretè, il rta  sanscrito. E, a capitoli alterni, scorre dalla filosofia della scienza a un padre che cerca di ricomporrre il rapporto con suo figlio. Cerca di fare bene le cose quotidiane. Lo zen è anche fare bene il caffè, fare il check up alla moto, sentire il mondo intorno a noi.
Le soluzioni ai problemi  spesso sono lì a portata di mano, in un limbo che attende la svista, un sogno rivelatore. Anche per Poincaré succede così, scendendo dal predellino del tram eccolo il click, il lampo di genio. E via alla scienza moderna,  Riemann, Einstein, Schrodinger, Heisenberg.
Era successo  a De Broglie, che cercando lo schema della struttura atomica si sognò un sistema solare con i pianeti ruotanti intorno al centro.
Il cubismo è un'altra corrente della pittura moderna che prende spunto dalle scoperte scientifiche e dai molti modi di descrivere la realtà. Non si accontenta di una definizione piatta del soggetto, ma propone più messe a fuoco sulle infinite sfaccettature della sua realtà: la visione  non mediata (primitivismo) è più reale della sua vista mediata, a posteriori, razionale. 
Apollinaire negli anni cubisti scrive la poesia "Zone", che ha come centro Parigi, partendo da un punto di vista eccentrico. Trattando del trascorrere del tempo, dal mattino alla sera, offre una visione di un soggetto non mettendo a fuoco su un aspetto, ma partendo dalla sua periferia, dagli oggetti orbitanti intorno al nucleo, inseriti in una visione quadridimensionale.

Qui di seguito trovate alcuni links di computergrafica che descrivono figure geometriche complesse e le loro interazioni nello spazio
screensavers all' NSF
cubismo e tempo bidimensionale

Escher, cubo con nastri

Ritornando a Pirsig, è un autore che ha avuto un grande successo di pubblico ma non ha pubblicato niente altro di rilevante?  no... ma c'è un suo secondo libro, che riprende le considerazioni filosofiche della voce narrante, e si chiama Lila.
In questo prosieguo, si discute della vita ad enne dimensioni. La vita del singolo individuo è la dimensione di base. Successivamente, l'individuo in relazione con gli altri, fa parte di un aggregato sociale, e la città ne rappresenta la tridimensionalità. Le ragioni individuali vanno in secondo piano rispetto alle ragioni superiori della collettività.
Questa visione della tridimensionalità nella metropoli è ben rappresentata nei filmati di  Brad Kremer, girati su un arco di tempo prolungato e poi proiettati in accelerazione (time lapse). Questo è Hayaku (velocemente) A time lapse journey through Japan, ed è affascinante!!!

venerdì 11 giugno 2010

Therese Radnitz Cori

Radnize in ceco vuol dire Municipio, luogo di assise della cittadinanza. Esemplare quello della città vecchia di Praga, con la torre dell'orologio.
Teresa Radnitz, sposata Cori, ha ricevuto il nobel per la medicina insieme al marito nel 1947. E' la terza donna in assoluto a ricevere un Nobel nelle scienze, e la prima americana (naturalizzata).
E' loro il merito della scoperta della sintesi del glicogeno durante il metabolismo dello zucchero, attraverso l'enzima esochinasi (ciclo di Cori). In seguito hanno caratterizzato uno degli enzimi chiave, la fosforilasi, su cui tanti studenti hanno preparato l'esame di biochimica.
Gerty Teresa Radnitz nasce a Praga nel 1896. Studia privatamente per poi frequentare il Liceo femminile nel 1906. E' tra le poche donne iscritte a Medicina all'Università di Praga nel 1914. Qui conosce il suo futuro marito, Carl Ferdinand, figlio del Direttore della stazione Biologica Marina di Trieste, e nipote del professore di fisica teorica a Praga, Ferdinand Lippich.  Scoppiata la guerra, parte per il fronte italiano con le truppe austriache come sottotenente sanitario.
Si laureano nel 1920, e nel 1922 si trasferiscono negli Stati Uniti, con posizione di biochimici (Buffalo, NY).
Nel 1931 Cori accetta la posizione di Professore di Farmacologia presso la Washington University Medical School a St. Louis, a condizione che anche la moglie ricopra un incarico in Biochimica  (sarà assistente di ricerca, perchè non volevano donne come professori). Teresa firma 50 pubblicazioni insieme al marito, e altre 11 da sola. Hanno gettato le basi per la comprensione della regolazione ormonale dell'uso del glucosio, insulina-adrenalina, studiando gli effetti dell'ablazione dell'ipofisi e degli estratti ipofisari sui topi.
Teresa muore 10 anni dopo il Nobel, ed è una delle poche donne Nobel in medicina, e ancor  meno vi figurano  le donne europee.

Tra le altre europee, Christiane Nusslein-Volhard, tedesca,  che ha studiato lo sviluppo embrionale del moscerino della frutta,  Dorothy Hodgkin, inglese, di cui ho parlato in un post di marzo, e Rita Levi Montalcini.

Tra quelle meno apprezzate in vita, Barbara Mc Clintock, botanica genetista alla Cornell University nel 1923. A lei il merito della scoperta dei geni saltatori, i transposoni, elementi di DNA estraneo capaci di trasferirsi autonomamente da una posizione all'altra del DNA.
Aveva offerto la sua spiegazione del fatto che le pannochie di mais cambiassero di pigmentazione da una generazione all'altra, non rispettando l'ereditarietà mendeliana dei geni parentali. Le sue conclusioni erano tanto innovative e rivoluzionarie da essere in contrasto con la visione scientifica del tempo, che voleva i geni come entità fisse sui cromosomi, incapaci di spostarsi. Ancora Watson e Crick non avevano dato alla luce la loro struttura del DNA. Il Nobel le venne assegnato nel 1983.






dai giornali

Due notizie raccolte sul Corriere del 10 giugno 2010 e sull'inserto settimanale. Inizio dal secondo, che dedica alla barese Dr.ssa Anna Leonardini 4 pagine sulla sua ricerca  con cellule staminali cardiache e farmaci già applicati al diabete, intitolando "C'è che va all'estero e c'è chi cerca di fare ricerca in Italia". Anna Leonardini ha vinto una borsa di 360.000 euro da parte della Fondazioni Eli Lilly e Monte dei Paschi di Siena.
La seconda notizia ve la riporto per intero
Corriere del Mezzogiorno, giovedì 10 giungo 2010

giovedì 10 giugno 2010

miscellanea

Due ricercatrici italiane sono attualmente tra le pioniere degli studi sull'epigenetica. Marisa Bartolomei (Pennsylvania School of medicine, Phyladelphia) e Luisa Dandolo (INSERM, Paris). entrambe hanno studiato come un RNA non codificante proteine, H19, influenza l'embriogenesi e viene codificato dal cormosoma materno. Di H19 si conosce sempre di più, che contiene al suo interno due microRNA. Marisa Bartolomei è stata intervistata sul numero di maggio di Biotechniques.

Raffaella Cappelli e Michele Muccini (CNR, Bologna) sono stati menzionati su Nature n. 465 del 6 maggio 2010 per un nuovo materiale, OLET o Organic Light-Emitting Transistor, che è molto più efficiente nel convertire elettricità in luce rispetto all'OLED, alla base della tecnologia dei display luminosi.

Un matrimonio felice
I pioppi crescono molto meglio adattati quando realizzano una simbiosi con il batterio endofita Enterobacter. La spiegazione per questo incremento del 40% sulla crescita, che può essere sfruttato per popolare zone non coltivabili (e proteggere gli ambienti idrogeologicamente instabili) è che i batteri sintetizano gli ormoni di crescita della pianta. In cambio, utilizza nutrienti e zuccheri, con reciproco vantaggio. Lo sfruttamento di colture arboree produrrà vantaggi anche nel campo dei carburanti e biofuels, grazie alla degradazione della lignina in composti organici come l'acido valerico.

Nuove buone anche nel campo del fotovoltaico. Nuovi tipi di pannelli fotovoltaici si potranno produrre su scala industriale con semplici processi di stampaggio.
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