venerdì 21 giugno 2024
Omunculus sensoriale
L'omunculus è la rappresentazione del corpo umano riferita a due aree cerebrali che corrono lungo la scissura di Rolando: immaginate una lama che spacca la calotta a metà e la divide in una parte anteriore ed una posteriore, l'area corticale, l'anteriore, are motoria, e l'area posteriore, parietale, detta area somestesica, sensoriale.
L’homunculus motorio è la raffigurazione delle varie parti del corpo da parte della corteccia motoria primaria, e rappresenta quelle che sono le priorità dei neuroni nel controllo dei muscoli e dei movimenti. Gli occhi e le mani appaiono enormi, poiché sono presenti più neuroni dedicati al controllo fine di queste parti, mentre il tronco e gli arti appaiono più piccoli.
L’homunculus sensitivo rappresenta invece la corteccia somatosensoriale, coinvolta nella sensibilità tattile, della temperatura e del dolore. Segue un criterio controlaterale, poiché la porzione nell’emisfero cerebrale sinistro controlla la parte destra del corpo, e viceversa.
Le informazioni sensoriali, dopo essere passate per un’area chiamata talamo, arrivano in questa area per essere elaborate e permetterci di percepire il mondo e le sensazioni corporee. Zone maggiormente sensibili come la bocca, caratterizzate da un maggior numero di recettori, sono effettivamente più grandi nel disegno dell’omuncolo.
Gli omuncoli di Penfield, sono sproporzionati dal punto di vista anatomico, proprio perchè alcuni degli organi che controllano hanno importanza moloto maggiore: è una rappresentazione somatotopica, cioè l'ampiezza delle diverse porzioni corticali dedicati ai singoli distretti corporei non corrisponde alle dimensioni delle corrispondenti parti periferiche. Queste rappresentazioni sono un utile strumento per studiare e ricordare le gerarchie del corpo, da quel che riguarda le nostre abilità sensoriali alla finezza dei movimenti.
Il modello presentato da Penfield, anche se valido per la corteccia motoria primaria, in base ai nuovi sviluppi delle neuroscienze, può considerarsi superato. In effetti il modello si basa su una suddivisione cerebrale netta tra aree sensoriali, associative e motorie. Recenti studi di neurofisiologia hanno determinato che le funzioni delle diverse aree motorie non sono sequenziali e semplici come ipotizzato nel modello di Penfield. Gli studi di Giacomo Rizzolatti hanno determinato che il sistema motorio presenta una parcellizzazione molto più specifica e orientata all'azione di quanto ipotizzato precedentemente. Un esempio esemplare è la scoperta e la comprensione dei neuroni specchio.
In anatomia, si dà una grande rilevanza alla forma degli organi, e ci si dilunga sulle differenze nei due sessi, ma l'omunculus per decine di anni non ha dato una importanza a queste differenze, e le aree genitali sono configurate come maschili.
Un nuovo collega medico, The Neurocritic, ha affrontato il problema e dalla discussione scientifica con i suoi lettori del settore sono emerse novità interessanti. La più interessante è nel notare la vicinanza di due aree erogene, quella dei piedi in continuità somatotopica con genitali, ossia la vicinanza delle aree anatomiche collegate alle aree motorie e parietali che l'omunculus riporta come aree della circonvoluzione centrale longitudinale, e che fanno riferimento al solco cingolato ed al talamo come nuclei di elaborazione dei processi cerebrali
Nel suo post, A new clitorial homunculus, riporta gli studi di Nichels con fMRI, la risonanza magnetica funzionale, su 15 donne, e ne discute
(aprite il link
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/19631756/
Michels L, Mehnert U, Boy S, Schurch B, Kollias S. The somatosensory representation of the human clitoris: an fMRI study. Neuroimage. 2010 Jan 1;49(1):177-84.
a failure to replicate the original 1937 studies of Penfield and Boldrey. Although the statistical thresholds here for the clitoral stimulation were not stringent enough, the authors use this to their advantage:
We found no evidence of clitoral representation in the mesial wall, even when using unconventionally low statistical thresholds. This finding is further substantiated by other recent cytoarchitectonic studies revealing that BA 2 does not reach the inter-hemispheric fissure and BA 3 and BA 1 reach the postcentral mesial wall with a probability of only 30% . Our results are also in good agreement with [neuroanatomical] studies on nonhuman primates.
Nonostante il grande avanzamento che il nuovo omunculus significa per la medicina e per gli studenti, ancora qualche perplessità risulta dai commenti:
1.
-There is no way that either diagram accurately depicts the nipples (and breasts).
2.
-"stimulation was neither felt painful nor elicited... any sexual arousal"
I do not possess a clitoris, but I expect that even in the most clinical of situations, stimulation of my penis would, eventually, result in some sexual arousal.
I see they used a scale to check for arousal: -10 being lots, +10 being none. The range: −7.5 to +8. It's a shame they didn't add this to the analysis!
3.
-there was a paper published in the mid-90s that had stimulated research in this area:
Allison, T., McCarthy, G., Luby, M., Puce, A. and Spencer, D. D. (1996). Localization of functional regions of human mesial cortex by somatosensory evoked potential recording and by cortical stimulation. Electroencephalography and clinical neurophysiology, 100(2):126-40.
"We describe methods of localizing functional regions of the mesial wall, based on 47 patients studied intraoperatively or following chronic implantation of subdural electrodes. Somatosensory evoked potentials were recorded to stimulation of posterior tibial, dorsal pudendal, median, and trigeminal nerves. ... The foot sensory area occupied the posterior paracentral lobule, while the genitalia were represented anterior to the foot sensory area, near the cingulate sulcus."
It is true that there are few decently conducted studies of the the somatosensory mapping of the genitalia, so I think this study is worthy of mention since it is not an fMRI study but did suggest that the homonculitic representation of the genitalia were displaced towards (wait for it) the cingulate sulcus.
4.
-I stumbled upon this blog as a woman (with a biology background so I don't mind digging around on a neurology site) who finds her orgasms to be significantly heightened by having the bottoms of her feet held by her partner. It's like night and day, the sensation is so much more intense. I looked around online thinking surely there would be some sex sites with this little tip, but found nothing. I certainly don't know this body of literature, but is there any way that the proximity of the genitals to the feet in the homunculus could be responsible for this? It happens without fail, and I've had male sexual partners that report the same thing. Sorry to bother you with this, but I just can't find any information to explain this unexpected upside of my feet. Sincerely and thank you in advance, Nicole
Etichette:
comunicazione della scienza,
scienceblog
lunedì 3 giugno 2024
Racconti senza tempo
Quasi tutti gli eventi ed i ricordi che mi vengono alla mente hanno una componente che porta una etichetta storica, l'evoluzione tecnologica ci accompagna con il miglioramento di computer, connessioni, smartphone, connettività, rivoluzioni sociali, culturali, politiche.
Quelli che riporto in questo post, sono episodi di cui volutamente ho tralasciato ogni riferimento tecnologico, possono essere avvenuti 50 anni fa come anche ieri o domani.
Viaggio in auto, centro Europa. Notte nebbiosa, autunnale, nnon si vede ad un passo. Viaggiamo a passo d'uomo, ad un certo punto non ce la facciamo più, una persona dall'auto scende, ci precede davanti, l'auto la segue, lentamente. Sarà durato una mezz'ora, fino al diradamento della nebbia.
Viaggio in auto, zona alpina dell'Austria. Fortunatamente di notte il traffico è quasi inesistente, così anche il fermarsi al bordo della strada è abbastanza sicuro, giusto il tempo di qualche secondo. L'auto viaggia a velocità di crociera, la strada è vuota. Ad un certo punto, rumore di impatto, un colpo contro la carrozzeria, forse un animale. Una lepre! "Dai, accosta, ormai non c'è più niente da fare, almeno ce la portiamo e la mangiamo!"
In giardino, mentre lavoro sotto il sole del primo mattino, sistemo gli ortaggi, raccolgo quello che è maturo. Di colpo, sento le grida di una gallina. C'è la volpe! In fretta raccolgo il manico della zappetta, corro dentro il campo, tra le spighe di grano, non le vedo, ma le sento. La volpe si sente raggiunta, abbandona la gallina e scappa. Cerco per quasi dieci minuti in mezzo alle spighe, la gallina, salva, ora tace. Per fortuna la trovo, la prendo in braccio, la chiudo nella stia.
Siamo in montagna, a Novalesa. Tra boschi, funghi, fragoline di bosco, lamponi, sorgenti. Renato ci offre un digestivo dopo il pranzo. "Dimmi, com'è, di cosa ti sa?". Io non lo so, dico che sa di amarene e visciole, stagionate, sherry. "Bravo, sei un artista". "Vedi che questo è l'Aleatico passito che mi hai portato tu!". A cercarlo oggi, bisogna googlare sui negozi online.
La famiglia di Renata Plain parte per due mesi di vacanza dall'insegnamento, e ci lascia l'appartamento, con giardino. Il figlio William si raccomanda di accudire la gatta, di 15 anni, e la rana rosa nell'acquario, cibo in scaglie ogni 5-7 giorni. La gatta ha le pulci, e alcune stanze ne sono infestate, causa la moquette. Mi occupo della gatta facendole il bagno con i prodotti antipulci, e i trattamenti la liberano dal problema. Dalle radiografie, i veterinari pensano che le ossa indicano un'età di circa 20 anni. Siede spesso sul tappetino, ed anche sulla coperta riscaldata. Purtroppo ci dimentichiamo della stanza con l'acquario. Al rientro dei Plain, William non ritrova più la rana.
Castrignano del Capo, ospite da mia sorella e mio cognato.
Curiosando nel mobiletto del bagno, cercando qualche pettine o rasoio, trovo un artefatto allungato, dalla forma fallica. A batterie. Quando è acceso, fa una vibrazione dal motorino, sembra qualcos'altro. Comincio a fantasticare sui modi e sui gusti di utilizzo, ma guarda, non l'avevo pensato, una coppia così all'antica. Dopo qualche giorno, mi viene alla mente il suo normale utilizzo, si tratta di un taglia-peli rotante per naso e orecchie.
Mia madre è sempre qui, in un loop che si ripete, all'infinito. Sveglia. Io che mi alzo alle 6, dò da mangiare ai gatti, mi faccio un caffè, metto su una moka per lei, le imburro una fetta di pane, salata, lei si alza, prende il caffè, alle 6.30 scappo al lavoro, 1 ora di auto, la saluto con un bacio, rientro alle 17 (cambio della guardia con la badante diurna, Annarita), ci parliamo, vado nell'orto a innaffiare, dopo un pò esce anche lei, al crepuscolo si sta di un bene, poi la cena, dopocena i preparativi per la notte, un pezzo di cioccolata, poi a letto, altro bacio della buonanotte, qualche domanda senza senso: "non è che bevi alcoolici?" e mio rilassamento davanti alla tv. Il suo gattino intanto cresce e famigliarizza in giardino, per poi alla fine ritirarsi anche lui a casa.
Nuova sveglia, nuovo giorno. https://www.youtube.com/watch?v=OuqNMlHrxH4
Etichette:
narrazione,
Renato Giuliani,
viaggio
Iscriviti a:
Post (Atom)
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità . Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001