mercoledì 16 dicembre 2009

melecotogne e inoshishi

Una delle ricette tipiche del Salento è la gelatina di melecotogne, che si prepara con la parte succosa delle melecotogne (sul web si trovano tante ricette), mentre con il fondo più denso si prepara la cotognata (leccese). Però ci sono tanti altri modi di utilizzare le melecotogne, tra cui quello più semplice è di spremerle e conservarne il succo unito a quello di frutta di stagione (melograno, fejoia), congelato, in porzioni d'uso quotidiano (bottigliette da 1/2 litro) come ho imparato a casa di Giovanni Giancane.
Qui accenno ad un ulteriore utilizzo, che ho scoperto visitando Kyoto.

Cartolina che descrive il simbolo del tempio, l'inoshishi (ino-ko), cucciolo di cinghiale, e la sua rappresentanzione su una vecchia banconota da 10 yen.
Basta andare in direzione del palazzo imperiale, è proprio di fronte, superata l'Heian Jogakuin University, sulla sinistra trovate la Goo shrine, chiedete di acquistare per 1000 yen una bottiglia da mezzo litro del liquore di melecotogne (Karin), è buonissimo, ricorda l'Umeshu, liquore di prugne, ma ha una tonalità più scura e un profumo ottimo, da liquore di ciliegia.
Sicuramente è possibile prepararlo in casa, mediante infusione di fette di cotogno in alcool.
Con le fette di melocotogno, lasciate macerare nello zucchero per 24 ore, si può preparare una gelatina che si bollisce per qualche minuto e si versa sulla fettine, e si usa nelle pastiere e crostate.

Sul blog e su wiki sono presenti varie ricette di liquore, tra cui lo "sburlon" parmigiano.

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