sabato 18 gennaio 2014

Esperienze pratiche con gli studenti, scienza e produzioni alimentari

Oggi si concludono i festeggiamenti della Focara, a Novoli, l'installazione del Grande cubo in legno, fatto di travi ad incastro, dell'artista Hidetoshi Nagasawa (nel link l'intervista) rimane esposta per l'ultimo giorno nella Saletta della cultura, e poi spostata in una sede del comune. Allora c'è tutto il tempo per ripensare alle attività passate e dedico queste pagine per scrivere dello stage del Liceo classico Virgilio nei nostri laboratori del CNR-ISPA. La prima settimana di stage si è svolta durante la settimana dal 16 al 20 dicembre, a gruppi di 7 ragazzi e ragazze, presso vari centri di ricerca e aziende private del territorio, con orario tra le 8 e le 13,30. Lo stage prevede la partecipazione degli studenti ad attività ed esperienze di laboratorio, ma non è prevista una manualità o operatività intensiva, perchè le norme sulla sicurezza non prevedono personale privo di assicurazione a svolgere attività che possono recare danni a sè o agli altri. E così ci siamo affacciati in laboratorio, sotto cappa a flusso laminare hanno fatto piccole esperienze di piastramento su agar per conta totale, con terreni preparati al momento, dopo due giorni nelle piastre i batteri erano cresciuti, così abbiamo comparato i risultati ottenuti da ciascuno e fatto la media (considerando i possibili errori di prelievo, e i valori medi dati dalla ripetizione multipla della conta). Abbiamo utilizzato DNA estratto da batteri in precedenza e risultati di amplificazione PCR per caricare un gel di agarosio, e visualizzato le bande sul gel al trans-illuminatore ad UV, acquisito una foto in formato jpeg e da stampante. Ta le varie esperienze, i colleghi hanno mostrato una estrazione di olio essenziale da piante aromatiche, piante marine della scogliera, che si usano come condimento, macerate nell'aceto.
I ragazzi hanno assistito alla polverizzazione di tessuti vegetali in mortaio in presenza di azoto liquido, un particolare che ha portato alla mente altre esperienze di applicazioni mediche, cauterizzazioni di escrescenze, cucina molecolare, e video divulgativi sulla frantumazione di plastiche vetrificate.
Nei vari momenti di discussione, il tempo insieme è stato dedicato a parlare di chimica biologica, di proteine ed amminoacidi, dei gruppi reattivi nelle proteine che vanno incontro a reazioni chimiche (modificazioni post-translazionali) per via enzimatica o reazione non enzimatica.
Abbiamo parlato di osssido nitrico, un mediatore volatile importante nell'uomo, el mondo animale, microbico e nelle piante, che ossida i gruppi sulfidrilici, si lega ai gruppi eme, come nell'enzima  guanilato ciclasi, e compete con l'ossido di carbonio, un avvelenatore dell'emoglobina.
Abbiamo introdotto il concetto di regolazione epigenetica del DNA, le modificazioni che attivano o disattivano la cromatina, e le marcature sugli istoni, acetilazione e metilazione sulle lisine, che assicurano il controllo dei complessi di repressione basati su Polycomb, e quelli di attivazione basati su Tritorax/la proteina omologa a Multiple Myeloid Leukemia-1.
Una serie di diapositive, da cui hanno preso le più significative per documentazione, è servita per introdurre la tematica della riposta agli stress biotici (erbivori, larve e patogeni) ed abiotici (termico, idrico, salino) nella piante. Una parte rilevante della discussione è stata concentrata sugli ormoni vegetali, e su quelli più direttamente collegati alla regolazione e tolleranza agli stress, acido jasmonico (che prende il nome dal gelsomino, jasmine), etilene, acido salicilico, acido abscissico. Uno stress che permetta alla pianta di sopravvivere ma non fa sviluppare le parti commestibili, semi e foglie, non ha alcuna utilità. Invece, alcuni tratti risultano importanti nella selezione di varietà positive: precocità di crescita (arrivando a fioritura in breve tempo) permette di sfruttare periodi dell'anno con parziali piogge, mentre la profondità dell'apparato radicale consente di recuperare acqua da aree più vaste del suolo. Per concludere, abbiamo mostrato come nel nostro studio su varietà di cece, la attivazione successiva di enzimi della biosintesi di acido jasmonico  è stata confermata dalle misurazioni dei metaboliti, prodotti già dopo due ore di stress, come il jasmonato-isoleucina e l'OPDA, mentre nella varietà sensibile allo stress i livelli rimanevano molto inferiori, e con tempistica slittata di giorni nei tempi di prelievo.
Durante la visita al'orto botanico, ci siamo soffermati a visitare gli stagni, le serre, le piante in vaso (ulivi, lecci, querce vallonee, piante aromatiche e piante mediterranee), e abbiamo cercato le piante da frutto, che per la stagione invernale si  limitano al melocotogno, però grande scoperta è stata quella del corbezzolo (Arbutus unedo), che abbiamo assaggiato, prima dai rami, e con soddisfazione anche da terra, con parecchi frutti maturi e di colore rosso intenso.

Pur avendone sentito parlare (in leccese si chiamano rusciuli) nessuno ne aveva mai visti dal vivo, nelle macchie e nei boschi della costa salentina. In cucina, si usano per fare marmellate e messi sotto alcool o liquore. 
Prossimi periodi di stage sono altre tre settimane, una a febbraio, una dopo pasqua, e l'ultima a fine scuola.

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