Microbioma: Stimolatori delle piante alimentari: Meccanismi e Applicazioni
Il bioma radicale contiene microrganismi (funghi e batteri) capaci di crescere come endofite
Vengono veicolati col seme e l’embrione per colonizzare la progenie, e si spostano nello stelo
Le piante ne traggono benefici, crescono meglio e più grandi, hanno meno malattie, Resistono meglio agli stress- ambientali
Funghi e batteri endofiti modulano lo sviluppo della radice,
determinano la risposta gravitotropica così che la radice si dirige in profondità secondo gravità,
stimolano la crescita dei peli radicali,
forniscono nutrienti dal suolo e da loro stessi
proteggono le radici ed i germogli dai patogeni
le pratiche agricole hanno introdotto tecniche sfavorevoli per la propagazione delle endofite
Nella lavorazione del cotone, i semi sono lavati in soluzione acida, per liberarli da peluria e separarli per fluttuazione
La rimozione delle fibre rimuove anche i batteri con cui si accompagnano, rendendo le piantine deboli e vulnerabili
Quando i semi sono raccolti e conservati refrigerati a secco, il microbioma non si sviluppa bene sui semi
Piantine selvatiche di tabacco portate in domesticazione, piantando i semi, dopo 7 anni si ammalano di avvizzimento
Le tecniche moderne hanno portato alla perdita del microbioma.
Ricostituita la comunità microbica, le piantine tornano sane
I nativi americani nella coltivazione del mais mantenevano i microbiomi originali
Ad esempio, sciacquavano le radici delle piante selvatiche (segale) e recuperavano l’acqua, in cui rimanevano i batteri
Poi sciacquavano i semi di mais in quella coltura batterica e li facevano germinare in presenza dei batteri
La ricostituzione dei microbiomi può riportare comunità microbiche che si sono perse con la domesticazione
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