venerdì 24 aprile 2009

scienceblogging 7: cancerogenesi 1970-2009


Il mio primo libro di testo sui tumori si chiama "appunti di oncologia sperimentale", Cooperativa studentesca, via Buonarroti 27/b, Torino (il biennio era localizzato nelle palazzine storiche lungo corso D'Azeglio, al Valentino). Le prime esperienze di dispense autogestite insieme ai professori, un periodo di grandi novità e cambiamenti, con i contributi del Prof. Terracini, Bert, (e pochi altri, perle rare).
Questo testo è eccezionalmente utile per comparare cosa si sapeva già allora e cosa è cambiato in questi 36 anni di innovazione scientifica. Vi ritrovo un interessante accenno alla epigenetica, ossia ai cambiamenti del fenotipo non dipendenti da mutazioni genetiche. Già nel '70 si conoscevano i meccanismi di tumorigenesi virale, e si trattano approfonditamente le leucemie, sia virali sia da benzene. Solo quindici anni dopo prenderà piede la tecnica della PCR, che farà decollare le analisi molecolari sul DNA. Da questo testo del '70 e da quelli di Patologia Generale si "formavano" gli aspiranti medici sulle conseguenze nocive dell'esposizione ai raggi UV (i primi tumori della pelle sono apparsi agli inizi del secolo tra i pescatori e contadini) i tumori da composti aromatici del tipo antracene nelle polveri di carbone (tumori degli spazzacamini), i sarcomi (che colpirono le ignare dipendenti delle ditte di quadranti luminosi di orologi al radio o/e torio) e i tumori del polmone e mesoteliomi che colpivano i lavoratori dell'amianto, chiamato asbesto forse per creare confusione nei lavoratori che estraevano questo materiale per isolamento e per tute ignifughe. La domanda che balza su è: come mai sono dovuti passare tanti anni e tanti morti prima che la scienza e i giornali dicessero la verità sull'esposizione all'amianto (in fabbrica, nelle strade dei paesi vicini, e nelle case in cui le tute venivano fatte lavare)! Ancora oggi sono in corso i processi per l'indennizzo delle famiglie che andranno incontro a conseguenze con una probabilità maggiore del 60% rispetto a che non è stato esposto a questo cancerogeno.

1 commento:

Vittoria A. ha detto...

Questo articolo é molto interessante. A volte mi chiedo chissà quante altre sostanze altamente nocive ci sono in giro e non lo sappiamo oppure ne siamo tenuti all'oscuro. Talvolta sono dubbiosa anche riguardo alle tinture dei vestiti e certi nuovi materiali sintetici dalla provenienza abbastanza oscura. Poi li indosso ugualemnte, ma talvolta devo ammettere che sono un pò a disagio.

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