mercoledì 7 settembre 2011

giovani scrittori in Puglia

Questo agosto ho letto due libri di Desiati Mario, Ternitti, e: Foto di classe: u vagnune s n'è sciuto (il ragazzo se n'è andato). Le due storie si svolgono entrambe in Puglia, la prima nel Salento (storia di emigranti in Svizzera a lavorare l'eternit, e il loro rientro in Terra d'Otranto) la seconda a Martinafranca. Questo post prende spunto dalla problematica che l'autore tratta sui suoi coetanei e compagni di classe da grandi, quelli andati via da Martinafranca (l'avvocato, il DJ-PR) e quei pochi rimasti. 
C'è l'ambiente della villa, l'abitudine a ritrovarsi in piazzetta la sera, a decidere se fare e cosa fare e ogni gruppo ha il suo punto di ritrovo. Ci sono le rimpatriate, le riunioni di classe, i rientri in città per le feste comandate. C'è l'esempio delle arance, che sono tutte uguali all'esterno, ma quelle raccolte nel sud sono succose e le altre no.
Ora ,che un libro sulla Puglia sia diverso da un libro sul sud, è chiaro. Il sud è un patchwork di realtà diverse, e la Puglia (non solo grazie a Vendola) ha avuto i suoi exploit economici in diversi campi, dalle energie pulite, il fotovoltaico, il turismo che nel Salento sta creando posti di lavoro e benessere a tanti, con i grossi investitori (es. il Generale Marrocco, i Ricchiuto, che affita posti barca anche ai pescatori nel porto turistico di Leuca e fa i parcheggi a Lecce; i grandi proprietari terrieri come i Cantoro (il nuovo spazio diocesano a Castrignano), il Dr. Manco e gli agriturismo) anche quei piccoli lavoratori in nero che fanno di tutto  (dalla manutenzione in ville, giardini e piscine, spurgo dei pozzi neri, intonacature, fino alla gestione degli affittuari per conto di un proprietario lontano), fino ai fornitori di servizi: autotrasportatori di acqua con ricevute dimezzate o senza alcuna ricevuta, elettricisti, piastrellisti (dopo tutto un inverno di umido, ogni residenza ha bisogno di una ripulita).
C'è stata una impennata di prezzi, che non darà buone ricadute. Affitti esagerati e olio strapagato  nel Capo di Leuca. Ma c'è un lato ancora conveniente. Pasti buoni a poco prezzo in trattorie, sagre e feste ogni giorno se si ha voglia di un bagno di folla, aperitivi sul mare, e a cercare sul web si trova un affitto spendendo meno. 
Il lavoro agricolo è molto poco pagato (il grano va a 20 centesimi al chilo, poco più se è già macinato), però gli interventi di trattori per arare e mietere costano meno che a nord di Lecce.
La Puglia è anche terra di industria. C'è la costruzione meccanica di parti di aerei (Aerobus) a Grottaglie. C'è l'ILVA a Taranto, una delle ultime fonderie ancora in attività (anche se l'unico Marcegaglia che valga  veramente non lavori in Italia, ma negli USA). Ci sono i pendolari della FIAT di Melfi.
Ci sono piccole realtà e aziende di costruzione nel settore dei catamarani,  che realizzano prototipi oggetto di tesi di laurea in tempi rapidi, e che consegnano le barche anche fino in UK, e alle Baleari.
E ci sono i  centri della ricerca, il Polo agroalimentare a Foggia (consorzio DaRE e il Centro di Eccellenza su alimenti e salute), il polo tecnologico di Bari nel settore biomedico, il polo di Lecce sulle Nanotecnologie, e Brindisi per l'ambiente (ENEA). Due nuove palazzine e tre centri in costruzione solo su Lecce.
E ci sono questi nuovi scrittori, Desiati tra tutti, poi Livio Romano, e i nuovi film makers, Whinspeare (con azienda di famglia di vini di  Depressa, frazione di Tricase, da visitare, ne vale la pena). Sì, ecco, i vini: alcune ottime realtà e case vinicole, Cantele, Candido, due nomi tra tutti, il Primitivo ed il Negramaro a fare da traino. La riproposta di vini mai messi in bottiglia prima, Aleatico (provatelo, nella versione secca ed in quella dolce, fatta con grappoli passiti), il Moscato di Novoli (più scadente che in passato), e ancora altri vitigni che vedranno nuove età dell'oro, penso al Grillo, che può essere vinificato a spumante con seconda fermentazione in bottiglia.
Ci sono designer e stilisti, ci sono piccoli imprenditori del tessile (fibre antiodore e antimacchia), un manufatturiero che forniva all'esercito nastrini, piume e cappelli.
Ci sono le realtà di eccellenza (San Giovanni Rotondo) e forse nuovi centri (se si farà il S. Raffaele del Sud). E ci sono gli appalti sporchi, un Dirigente ASL Lecce in carcere, una ex assessore alla Sanità pugliese dimissionaria.... IL polo oncologico di Lecce che ha chiuso il laboratorio analuisi genetiche , e manda a fare le analisi fuori, al nord, tenendo tutta la strumentazione costata milioni ferma a impolverarsi.
Con un passo allungato, L'ARPA invece fa catalogare e declassificare strumentazione ancora in buono stato come "guasto"- "rotto" così da poter autorizzare l'acquisto di nuovo macchinario.
Ma questa è storia già vista, di scantinati pieni di macchinari in disuso. 

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