A breve sarà il mio compleanno, e siamo a 69. Mio padre non ci era arrivato, e mia sorella Bianca li aveva compiuti da poco. Da parte di mia madre noto una maggiore longevità, dai settanta anni in su.
A dicembre anche altri amici/che festaggiano compleanni, Carolina Mazzotta l'otto dicembre, Renato Giuliani, il 9 dicembre; il 19 cade il mio e anche quello di qualche persona vicina a me (Maria Gay a Torino, mamma di Sara, è nata un anno dopo di me). Anche Ugo Crovella, Reina Musashi, e Cinzia Di Martino, amicizie su FB, festeggiano il 19.
L'11 dicembre, ai Cantieri teatrali Koreja, sarà a Lecce Leo Bassì, un attore alla Dario Fo, che ama le clownerie e le azioni sovversive. Dice Leo: "Nel caso del Giullare che sono, significa accettare che la Risata è una delle grandi forze dell’esistenza e che noi, coloro che la provochiamo, abbiamo l’immensa responsabilità di custodirla. In altre società, le persone che si assumono queste responsabilità di fronte ai misteri della vita sono chiamate sciamani. A 70 anni ho appena accettato questa responsabilità”.
Leo Bassì è l’anima provocatoria dell’ arte clownesca e uno dei padri della clownerie contemporanea, rappresentante dell’antica tradizione di irriverenza dei buffoni. Di antica famiglia circense di origine italiana, ha girato il mondo con spettacoli di grande successo.
Prendo a prestito una sua frase, che mi piace fare mia, e spero di avere dentro una energia simile:
"Se qualcuno mi avesse detto a 20 anni che a 70 anni sarei stato pieno di progetti e con più voglia di vivere che mai, lo avrei considerato pazzo o maligno. Allora mi era chiaro che la vita creativa era un’esplosione della mia forza vitale giovanile e che dopo i 50 anni, se tutto fosse andato bene, avrei potuto vivere serenamente fino alla fine con ciò che avrei ottenuto"
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