venerdì 27 novembre 2009

Miyazawa Kenji


Miyazawa Kenji (1896–1933) figlio di un uomo d’affari nel nord del Giappone (Iwate) scelse di vivere in povertà deliberata insieme agli agricoltori del suo paese, Hanamaki. Ha pubblicato favole e poesie molto famose.
Miyazawa Kenji ha scritto alcune fiabe dal contenuto originale, non antropocentrico, che ricordano Esopo coi suoi animali in dialogo tra loro. Tra queste "Il dio terrestre e la volpe," "Il Generale Son Ba-yu," "Ozbel e l’ Elefante," "la danza del primo cervo," "Gli orsi di Nametoko," "Il gatto selvaggio e le ghiande," "Gorsch il Cellista," "Tokkobe Torako," "Uno Stelo di giglio," "Il Ristorante dei Molti Ordini," "L’uomo delle colline," "Il capo della polizia," "Il ragno, la limaccia, e il procione," "La coperta rossa," "le dalie e la gru," "Le rane assetate," "il ratto irriconoscente," "Notte del Festival," "La pietra focaia," "Marcia nel chiaro di luna," "Il bosco di Kenju'" "Il pero selvatico," "Giù nella foresta", per la freschezza del racconto vengono paragonate alle opere di Mark Twain, Lewis Carroll e di Dickens. Alcune sue opere sono molto moderne, e possono essere scambiate per filosofia panteistica.
Il treno della galassia Ginga Tetsudo No Yoru - Night train to the stars (night on the Milkway railroad), è il suo racconto più famoso, in cui tenta di conciliare buddismo e cristianesimo. Fu affascinato dal cristianesimo e immaginò un dogma universale fusione tra Cristianesimo e Buddismo. Ha compreso la relazione tra il Buddismo esoterico e le dottrine ermetiche di Giordano Bruno e Tommaso Campanella, che tentarono di conciliare Cristianesimo e Rinascimento con le scienze, alchimia, astrologia, e con l’esoterismo orientale. Prende spunto da un treno che viaggia lungo la via lattea, creando uno straniamento spazio-temporale. Il libro, probabilmente scritto nel 1927, è un capolavoro di realismo trascendentale, una fiction fantastica per bambini che esprime in forma simbolica il credo religioso e personale di Miyazawa. Si svolge nel periodo del Tanabata, la 7a notte del 7o mese, celebrato nel calendario lunare come Obon, la festa delle anime morte. Questa festa celebra l’incontro celeste, una volta all’anno, tra la principessa Vega (costellazione della Lira) e Altair, il pastore (nella costellazione dell’Aquila), ma solo negli anni in cui il cielo è limpido e non coperto. E’ la storia dell’amicizia tra due ragazzi, il povero Giovanni (i nomi sono in italiano nel libro) che lavora per dar da mangiare alla madre, e di Campanella, figlio benestante che si cura di consolarlo. In classe, nessuno dei due risponde la maestro ad una domanda sulla via Lattea. Zanelli lo prende in giro, ma Campanella lo difende. Stanco, Giovanni si rende conto di sedere su un treno insieme all’amico. Dopo diverse fermate, in cui viene suggerito che il treno porta le anime nell’aldilà, rimangono sul treno solo i 2 ragazzi che si promettono di continuare a viaggiare sul treno. Giovanni si risveglia dal sogno, e scopre che Zanelli è caduto in acqua e Campanella per tirarlo fuori è annegato. Il tema del libro è il significato della felicità. Nel film 2046 (di Won Kar Wai) viene ripreso il tema del viaggio in treno, nel 2046, che avviene lungo una sospesione temporale, nella realizzazione di una felicità che ci attendiamo ma che ci viene negata fino alla fine. Il racconto è alla base di 2 film di animazione, tra cui Galaxy Express 999.

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