martedì 26 luglio 2011

Giovanni Keplero aveva un gatto nero

E' da poco uscito questo libro di Marco Fulvio Barozzi (Popinga) sottotitolato: Matematica e Fisica in versi, ScienzaExpress.
Vi si presentano alcune forme di poesia, alcune ampiamente sfruttate come i Limerick, i Clerihew, altre meno usate come le rime anacreontiche o incarrighiane, e gli Haiku

La vecchia diga:
energia potenziale 
diverrà luce.

Fiore di pesco
lieve cade sul prato:
g in azione.

 Oltre al gatto di Keplero, ecco la mia preferita

La fusione nucleare

Vinti da un impellente desiderio,
due nuclei innamorati di deuterio
fecero una fusione.
Ci fu un'esplosione:
la nascita di Elio provò l'adulterio.

Le poesie come mezzo per parlare di scienze sono distintive dello stile e mondo  anglosassone.  Questa è di Jack Oliver:
“If creativity is what you strive for,
The status quo you must learn to abhor,
Chains of convention unfetter,
Seek the different yet better,
Pay no attention to those keeping score!”

Questo articolo fa parte di  una  passata edizione di FASEB


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