domenica 5 febbraio 2023

Visita a Vienna 2017

 Mi accorgo che durante il periodo tra il 2017 ed il 2019, periodo in cui mi sono occupato di mia madre, non ho postato nulla sui miei contatti con l'estero. Ebbene, durante un viaggio a Budapest per un convegno, a maggio 2017, ho fatto una breve visita a Vienna, andando a trovare la prof.sa Margit Laimer, una collega, esperta di biotecnologie vegetali.

Il BOKU, centro per le biotecnologie di Vienna, è situato nella zona nord, come indica la mappa.

La collega Margit parla italiano, come molti originari del Tirolo, ma abbiamo parlato in inglese per farci capire dal personale che lavora con lei.
Ha una glasshouse, una serra, che gira intorno ai laboratori, ricavata dai balconi rivestiti di vetrate. Ci sono innumerevoli vasi, con piante, il germoplasma cha ha raccolto negli anni, dalla yatropa al corniolo, alle fruttifere. All'interno, nelle camere di crescita, sono presenti i barattoli di propagazione delle piante su cui ha fatto delle modifiche di ingegneria genetica (nella foto). E' stata una mattinata piena, culminata con una sosta alla caffetteria.
un solo rammarico, dopo la mia visita ho saputo dei contrasti tra la prof e la sua assistente, iraniana, che ha cercato di farle le scarpe, screditandola.
Nel pomeriggio, libero, ho visitato il centro di Vienna. Ricordo quando venivamo in treno dal Brennero, si doveva cambiare alla stazione sud, prendere un taxi, correre alla stazione nord, per il Vindebona che arriva a Praga. Il profumo nella carrozza ristorante sul Vindebona per Praga è attraente, cucina ceca, pancotto con stufato alla panna e verdure....
Una volta non avevamo ancora ottenuto il visto, e siamo andati in ambasciata per un rilascio in mattinata. 
In un'altra occasione, io sui 11-12 anni, ho visitato il Prater con le sue giostre, la casa stregata.
Siccome è una città che significa molto per le storie che ci narrava mia madre, ho camminato molto, per vedere la chiesa di Santo Stefano, i palazzi di Sissy e degli Asburgo.

 Questa città è stata vissuta intensamente, chiunque abbia avuto modo di soggiornare qualche anno, come mia madre ed il nonno durante la seconda guerra mondiale, per motivi di lavoro obbligatorio nelle fabbriche e nella manutenzione stradale (e per avere diritto alle razioni per mangiare, 2500 calorie giornaliere): per una diciotenne che lavorava in fabbrica c'erano supplementi di calorie, ma anche la gente si dava da fare, chi allevava galline, chi faceva servizio civile, prendedosi cura di bambini orfani, e così si arrotondava. 
Penso che chi soggiornava a Vienna, in particolare mia madre, ha avuto giorni di festa in cui fare una passeggiata, arrivare in centro, visitare la cattedrale, e condividere le bellezze dei luoghi, il palazzo di Sissi. Anche prima della liberazione, ci sono stati prigionieri di tutte le nazioni, ai lavori obbligati, che hanno condiviso le loro razioni ed i loro sogni, anche nel più duro momento di bisogno.  Poi il 5 maggio sono entrati i russi, la liberazione la festeggiano a maggio in Austria. Le truppe si sono intrattenute con la gente liberata, chi ha dato, portando doni, dalle coperte a una moto, e chi ha tolto, una mano da' ed un'altra toglie.


 

 

  





 



Dell'Austria avevo già scritto, un post del 2014, quindi i commenti sui prezzi e sul cibo li potete rivedere leggendo l'articolo su Salzburg. Questa insegna di un punto ristoro vicino al palazzo imperiale, giusto il tempo di uno spuntino, due cetrioli, un wurstel, e una aringa marinata, dopo la lunga camminata, stanchissimo.
In serata, rientro a Budapest in treno, ci vogliono un paio di ore,  c'è anche la carrozza ristorante. 

                                 carrozza caffè e ristorazione sul treno intercity Vienna-Budapest


Nessun commento:

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità . Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001