mercoledì 26 aprile 2023

testimone del tempo

 Prendo spunto per questo post dal titolo di un libro di Enzo Biagi, Testimone del tempo, anche se il titolo poteva essere Dopo la tempesta, come uno dei libri di Kiran Millwood Hardgrave. Gli eventi ed i luoghi qui descritti sono collegati da una testimonianza, a volte immediatamente successiva all'evento.

2001. Il giorno delle torri gemelle, non ero al computer, ero in città per un incontro con Sviluppo Italia, una banca per nuove imprese che avrebbe potuto finanziare la start up che avevamo constituito da due mesi, se non fosse che, ottemperato il primo requisito, 50% di donne azioniste, non avrebbe dovuto esserci la presenza ingombrante di Innova, SpA, al 50% del capitale sociale. Tornato in ufficio verso le 17, vengo informato da un collega degli attentati alle torri. Eppure non ho avuto incertezze nell'accettare di sostituire Federica e recarmi ad una convegno in Canada, ad ottobre, per un meeting sull'innovazione nel sistema agroalimentare. Ho viaggiato con Marcella, volo diretto a Toronto, verifica dei passaporti, percorso in aeroporto su tappeti adesivi per una emergenza di virus animali in Europa, e finalmente arrivo a Quebec city in serata. In hotel abbiamo fatto conoscenza di una coppia di Boston, ci hanno accompagnato a visitare un memoriale di una battaglia tra francesi ed inglesi, erano stravolti psicologicamente, la vita per loro era cambiata, senza più sicurezze e certezze. Anche la città era diversa, si respirava già aria di recessione, i negozi di souvenir di artigianato Inuit facevano sconti impensabili pochi anni prima (avevo visitato  Quebec City nel 1997). Ancora veniva ostentata fiducia nel sistema bancario, che sarebbe crollato 6 anni dopo.

2004. Madrid. Era aprile o maggio, un mese dalle bombe alla stazione Atocha. Avevano incanalato i viaggiatori per il binario del TGV, il frecciarossa spagnolo per Siviglia e Granada, e ognuno veniva scannerizzato insieme ai bagagli. Io con Marcella abbiamo trovato la capitale splendida, turisti abbondanti, e vita notturna affollata. Al ritorno, in nessuna stazione vennero fatti controlli con lo scanner. 

2011. Fukushima, terremoto seguito da tsunami, ed esplosione di tre centrali nucleari, dispersione di radioattività nell'aria ed in mare. Quel mattino le immagini al TG1 erano chiare, già presagivo la gravità della situazione, Ne scrissi sul blog Giapponegiappone, curato da Alice Buda. Mi misi subito in contatto con i conoscenti in Giappone, ovviamente nessuno abitava a distanza ravvicinata a quel luogo, ma non mi sentivo sicuro, e nemmeno le mie amiche lo erano. Arrivammo in visita due anni dopo, in viaggio con mia sorella, tra ottobre e novembre 2013, sosta aeroporto di Osaka, e destinazione Nagahama. In albergo era alloggiato un altro italiano, un tecnico che viaggiava spesso, per conto di una ditta che installava impianti di produzione di formaggini. Sul finire del soggiorno, ci raggiunse la nostra conoscente Miyuki con suo marito, Koji, che ci scrivevano di voler espatriare, ci consigliavano di non mangiare uova, e per cena si portarono i loro prodotti da casa, Kanazawa, e cucinarono in albergo per noi. Ovviamente, abbiamo gradito il gesto, ma per il resto non eravamo disposti a seguire i loro consigli

2016. Alla stazione di Milano vengono attivati gli ingressi previa esibizione del biglietto di viaggio, ogni ala della stazione è recintata da plexiglas. Finalmente! Già i controlli erano una norma, penso a Porta Nuova a Torino, si passava davanti ad un ferroviere esibendo il biglietto, ma non c'era un varco da superare. Siamo nell'era dei tornelli, dei badge di sicurezza, dei controlli elettronici.

2016-2020. Ultimi anni di turismo in economica, basta scrivere ai contatti trovati tramite Hospitality club oppure Coachsurfing, dove si offre ospitalità gratuitamente, oppure tramite AirB&B, che applica tariffe abbastanza economiche. A Lecce ci si incontrava anche la sera settimanalmente, una community varia, di ospiti locali e stranieri soggiornanti a lungo, o in visita. La pizza da Ciro, e il dopocena al Barroccio. Una festa con tanti partecipanti, ognuno portava qualcosa, fu organizzata presso masseria Mazzetta, ospitati da Lia (Brighella) che ha suonato alla chitarra La fija te lu rre. 

Marcella con Odiva Vasell, e sua madre Claudette,a Castrignano. Ci siamo conosciuti su Coachsurfing, lei reduce dal Giappone come insegnante di inglese, madrelingua, quindi sbarcata a Lecce, all'Oxford, l'ho accompagnata per una visita ginecologica, come traduttore. La madre vive a Boston, e credo che anche Odiva sia rientrata negli USA. Fervida sostenitrice dei LGBT, guidava una moto 500 CV. 

Tra i tanti ospiti che abbiamo ricevuto, ricordo con particolare simpatia una collega di Monaco in viaggio con il marito, una conoscenza di Budapest, con il compagno, amante della Nutella, alcune ragazze Lituane, tra cui Raza, e un evento affollato, un fine settimana di agosto, con cinque ospiti. Kasia e Patrick dalla Polonia ( con loro passammo la serata a Presicce, ad un concerto jazz, faceva freddo e ho lasciato a Kasia il mio k-way), Stefania insegnante di inglese, con un amico, ed un ragazzo dell'Ucraina, che ci raggiunse in serata, dopo un viaggio avventuroso con le ferrovie del sud-est. Quando mi chiese dove poteva dormire, gli dissi: con me, nel lettone kingsize, oppure sul divano, preferì il divano, proprio come un coachsurfer di lungo corso. Dopocena li ho lasciati a chiacchierare e hanno trovato di loro gusto una bottiglia di rum invecchiato che utilizzavo per cucinare. Impressionante come riuscissero a pianificare tutto per spendere il meno possibile, eppure prendevano autobus, e treni, meglio ancora in autostop. Kasia si è fatta risentire qualche anno dopo, sposata con Patrick, hanno un bambino, era in viaggio con i genitori e voleva mostrare loro la villa che era nostra residenza a quel tempo. Ma gli ospiti vanno e vengono, ed anche i proprietari. Una volta partiti, mi ha raggiunto Marcella, e ci siamo alzati alle 5 per veder l'alba sull'Adriatico. 

Oggi tutto è cambiato. Febbraio 2020, Codogno zona rossa, andiamo a Taranto per vedere il MArTa e a teatro per Vinicio Capossela. In albergo ci chiedono i documenti, Marcella non li ha portati, firmo una dichiarazione di convivenza. Due giorni dopo, si aveva già paura del contagio, di lì a poco non si potrà uscire dal proprio territorio di residenza. Tre anni con la mascherina, pochissima vita sociale, e infine la guerra in Ucraina, l'inflazione, il caro carburante, il prezzo del gas alle stelle, e un governo con Salvini. 


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