venerdì 11 ottobre 2024
167Art Project - Lecce, Murales 3a parte: zona 167
martedì 30 aprile 2024
Parchi in periferia di Lecce
Parco Corvaglia, via delle Anime, tra il quartiere San Pio e viale della Repubblica, ex-case Magno, frutto di lotte e picchetti per ottenere una zona di verde attrezzato
interessante murale in forma di storia e massime concatenate, con firma Frank Lucignolo
Parco di Torre di Belloluogo, area di passeggio, per bambini, sportivi, e coppiette, area utilizzate per la pasquetta con i picnic e la musica
Orario: Dalle ore 10:00 in poi
Tsunami concerie servizi organizza per il 2 giugno dalle 10.00 un evento INTOTHEPARK2024 al Parco di Belloluogo, Lecce






venerdì 29 marzo 2024
murales a Lecce
Finalmente ho raccolto gli scatti di un'opera pittorica a più mani, risalente a qualche anno fa, in una dellle strade ancora nel verde, fuori dal traffico, vicino alla masseria del Ninfeo, ci si arriva da via San Cesareo in direzione per uscire dalla città, dopo il ponte della ferrovia, via Codacci Pisanelli, zona Le Tagliate/Tagghiate (cave di tufo), verso il parco delle cave di Marco Vito

L'evento con visita guidata al ninfeo è offerto anche per giovedì 16, alle ore 16.30 il 26 maggio musica che merita, un grande Redi Hasa agli archi Il ninfeo delle Fate è una struttura ipogea scavata nel blocco di roccia su cui si erge l’odierno edificio di Masseria Tagliatelle. Luogo privilegiato di refrigerio, svago e condivisione, l’impianto originario del ninfeo si collega alla residenza suburbana costruita nel XVI secolo per volontà di Scipione de Summa,e successivamente trasformata in masseria nel corso del XVIII secolo. L’impianto del Ninfeo comprende due ambienti collegati tra di loro da quattro gradini: il primo vano, a pianta rettangolare e con soffitto piatto, presenta lungo le due pareti le sei figure femminili delle Ninfe, tre per lato, scolpite in altorilievo. Le statue, a grandezza naturale, si collocano all’interno di sei nicchie modanate, che si alternano a nicchie oggi vuote, le cui calotte sono decorate con conchiglie e motivi vegetali. Il secondo ambiente, di forma circolare, presenta una pseudo-cupola a campana, con doppia cornice, di cui una dentellata, e un foro centrale per l’ingresso di aria e luce. Tutt’intorno corre un sedile circolare continuo (subsellium) sotto il quale sono collocate due canalette che servivano, verosimilmente, per far scorrere e drenare l’acqua. Un bassorilievo scolpito nella pietra sulla porta di accesso al ninfeo presentava un’iscrizione, ormai quasi completamente cancellata, che nel 1925 Francesco Tummarello, riusciva a leggere solo in parte: “Nimphis et Pomo”. Questa era la dedica alle ninfe e a Pomona, la divinità romana protettrice dei frutti nei giardini. Al di sopra dell’iscrizione, ancora oggi si intravedono due scudi nobiliari, in uno dei quali sempre il Tummarello individuava due torri e un leone rampante, presumibilmente lo stemma nobiliare della famiglia De Summa. Il complesso architettonico del Ninfeo delle Fate è giunto a noi privo di molti spazi funzionali originari per destinazioni varie (stalla, frantoio)