Prendo spunto dal post precedente, sulla rassegna di teatro a Torino "Teatro e Scienza: hard and soft science - le Donne", incentrata su alcune figure femminili quali Maria Sklodowska Curie, Maria Gaetana Agnesi, Margherita Hack, Frida Kahlo, Ada Byron, Sarah Kane, Vera Rubin, Ipazia, Mula, figlia di Pitagora, Hedy Lamarr, Sofia Kovalevskaja, Emmy Noether, Sophie Germain, Rosalind Franklin, Rita Levi Montalcini, e le donne nello STEM - Science Technology and Mathematics, per tornare a un argomento a cui ho dedicato alcuni posts nel passato, come questo del 18 marzo 2011, sulla figura della navigatrice e botanica Jeanne Barrè o Baret, che diede il nome al fiore Baretia heterophylla, o Turraea, mentre altri fiori da lei scoperti sono stati nominati come la spedizione a cui ha partecipato, De Bouganville, e Commerson, comandante della spedizione.
knedliky
mercoledì 17 settembre 2025
la donna nella scultura e cultura mondiale
giovedì 11 settembre 2025
rassegna Teatro e Scienza a Torino
E' iniziata già a settembre, ma vedrà la scena teatrale fino a metà novembre la rassegna a cura di Teatro e Scienza in vari luoghi, tra licei e parchi, e biblioteche, che avrà a cuore la vita di molte scienziate e donne tra l'avventura vitale e le loro disavventure professionali.
Teatro e Scienza
L'associazione "Teatro e Scienza" si basa sul principio che la forza espressiva del teatro è la più indicata per avvicinare il pubblico e gli studenti all'idea di Scienza, e quello "stupore" e quella "meraviglia" che sono i presupposti di base per comprendere il sapere scientifico. Il palcoscenico, luogo di mimesi e poiesi, è il punto ideale di due culture solo apparentemente separate: scienza e arte. La "Scienza sul palco" non si dimentica, e il pubblico, specialmente giovanile, ci conferma quanto sia incisivo il linguaggio teatrale per parlare di un teorema, dell'astronomia, o dell'etica scientifica.
staff
> Maria Rosa Menzio, Direttrice Artistica
> Claudio Pasqua, Direttore Ufficio Stampa
mercoledì 3 settembre 2025
Venezia, Biennale del cinema, film giapponesi
Finisce il 6 settembre la mostra del cinema di Venezia, 82esimo concorso, ogni anno si parla molto dei film a concorso, e meno degli altri film.
Hateshinaki Scarlet, Regia: Mamoru Hosoda
Angoli nascosti fuori dalla frenesia cittadina
Lecce, alla pari di altre località marine, penso a Santa Cesarea Terme, o allla località Cenate, sulla strada Nardò-Santa Caterina e Porto Selvaggio, offre esempi di palazzi moreschi e, nascoste tra stradine strette e ville di campagna, belle torrette di fine '800, come quella oggetto di queste foto.
sabato 21 giugno 2025
I miei libri del 2025
Anche questa estate sarà segnata dalla stagione balneare, vissuta tra scogli e spiaggette tra Sant'Isidoro e Torre Squillace, penisola della Strea, parco regionale protetto di Porto Cesareo. In attesa di ritrovarci insieme all'amico Mario, rientrato da Bergamo, come di consueto allestisco qui nel post la lista dei libri che ho letto in questi mesi, e di altri ancora non iniziati.
Lo scrittore Murakami Haruki è tornato su un argomento che aveva trattato nei primi anni '90, una città isolata, remota, seclusa, in cui gli abitanti vengono privati delle loro ombre, il segno distintivo del luogo è una mandria di unicorni nel fossato. Il titolo del suo primo libro è Hard-boiled wonderland and the end of the world (hard-boiled è un termine che sta per polpettone, una storia pulp), il titolo dell'edizione francese era La fin du monde, mentre il nome di quella italiana è riportata sulla copertina.la bambina viene mandata dalla nonna perché non si inserisce, fa fatica a relazionarsi con le compagne a
scuola.
“La nonna accarezzò Mai, e disse: “Non pensi che spendere tante energie sia logorante? l’importante non
sono i fatti, che non potremmo cambiare, ma il tuo cuore, che sta cadendo in balia dei dubbi e del rancore”
“Un corpo vive anche tante cose belle. Quando ti sei avvolta in queste lenzuola che profumano di
lavanda e di sole, ti sei sentita felice. Quando ti crogioli al sole in un freddo giorno d'inverno, ti godi
la brezza all’ombra di un albero in un giorno d’estate, sei felice. Quando sei riuscita per la prima volta a
fare una capriola alla sbarra, sei stata contenta di riuscire a muovere il corpo come volevi tu".
Della Calandrone avevo postato nel 2023, con Dove non mi hai portata. Lo leggerò con calma, come tutte le scritture poetiche di questa autrice richiedono.
"Che ci sono persone alle quali semplicemente non piacete, qualsiasi cosa facciate. Che nonostante pensiate di essere furbi, non lo siete molto. Che la validità logica di un ragionamento non ne garantisce la verità. Che le persone cattive non credono mai di essere cattive, ma piuttosto che lo siano tutti gli altri. Che è possibile imparare cose preziose da una persona stupida. Che se il numero sufficiente di persone beve caffè in una stanza silenziosa, è possibile sentire il rumore del vapore che si leva dalle tazze. Che a volte agli esseri umani basta restare seduti in un posto per provare dolore. Che la vostra preoccupazione per ciò che gli altri pensano di voi scompare una volta che capite quanto di rado pensano a voi. Che esiste una cosa come la cruda, incontaminata, immotivata gentilezza. Che è semplicemente più piacevole essere felici che incazzati. Che le persone di cui avere più paura sono quelle che hanno più paura. Che ci vuole grande coraggio per mostrarsi deboli. Che gli altri, anche se sono stupidi, riescono spesso a vedere cose di voi che voi non riuscite a vedere. Che è consentito volere. Che tutti sono identici nella segreta tacita convinzione di essere, in fondo, diversi da tutti gli altri".
"Il libro ha dei bei passaggi (ad esempio la descrizione del suicidio del padre, o la parte in cui si racconta la carriera sportiva e il contemporaneo innamoramento di uno dei tanti protagonisti)". La conclusione è interessante, e concentra molti temi contenuti nelle varie parti del libro. Io ho letto solo queste circa trenta pagine finali, ma mi riprometto di riprenderlo in mano in autunno. "Dopo l'ultima pagina, continua a proiettarsi verso un punto di fuga dentro il lettore, e, anche per questo, continua a lavorarti dentro; può terminare la lettura, non il segno che continua a scavare". Come ha detto lo scrittore, DFW: "C’è un finale per quanto mi riguarda. Una serie di linee parallele dovrebbero in teoria cominciare a convergere in modo che una “fine” possa essere proiettata dal lettore da qualche parte oltre la cornice. Se non ti capita di osservare questa convergenza o proiezione, allora il libro non ha funzionato con te. "
Il titolo cita una frase di Amleto che fa riferimento a Yorick, il buffone di corte: "Ahimè, povero Yorick! L'ho conosciuto, Orazio: un compagno di scherzi infiniti" (infinite jest, in lingua originale). A tale citazione si fa allusione molte volte, dato che la compagnia cinematografica di James Incandenza si chiama "Poor Yorick Productions". Per anni, dopo il liceo, ho sempre pensato che Orcynus Orca fosse il libro più ostico da leggere, molto più de l'Ulysses di Joyce. Invece Arrigo è piacevole da leggere, ed è autore di poesie molto intense.
Infinite Jest è del 1996. Wallace è uno scrittore moderno che ha insegnato corsi di scrittura creativa e letteratura inglese in California. Una vita in depressione, tra alcool e alti e bassi, autore amato e tuttavia non riconosciuto abbastanza, lo hanno portato a togliersi la vita a 48 anni. Reputato un romanzo enciclopedico, per la complessità e vastità della sua struttura e dei temi trattati, si accosta, come altre opere dell'autore, alle correnti postmoderne del realismo isterico e dell'avantpop.