martedì 3 gennaio 2023

bagatelle, venti anni da biologo

 Ieri guardavo un episodio di Blacklist, una serie trasmessa anni fa, su Timvision. Parlava di genetica, terapia genica e gene editing mediante CRISPR, gli agenti FBI fanno una irruzione su una nave ospedale, su cui confiscano un laboratorio. Il dialogo dice: guarda questi strumenti, adatti per fare genetica: ci sono termociclatori (x la PCR), centrifughe, incubatrici!

Forse era anche un reparto maternità neonatale? 

In linguaggio tecnico, quello che si usa nei laboratori di biologia sono incubatori.

E qui mi divago sulle esigenze differenti tra colleghi. Nei nostri laboratori, ne avevamo almeno 4, almeno uno grande, per beute da vari litri, con agitatori/shaker rotanti, sempre in funzione (anche due, ma spesso uno era rotto), che veniva mantenuto a temperatura costante, di solito 30 o 37 gradi, per le cellule ricombinanti, per l'espressione di proteine;

 

 poi gli incubatori per le piastre, per la microbiologia di isolamento delle colonie, a tre temperature, quello per i lieviti a 28 gradi, quello per batteri mesofili a 30 gradi, e uno per batteri termofili. Quando la stufa per essiccare la vetreria non era in funzione, si faceva uso anche della stufa (è buona anche per cucinare a bassa temperatura o fare il sous vide, basta sigillare l'alimento nella busta isolante). Per queste attività anche un bagnetto termostatico basta e avanza. Un buon termostato  che arrivi alla temperatura desiderata è quanto serve.

Parlando con un amico anche lui ritirato dalla professione, che come me si dedica ai suoi hobby, pittura, scrittura, dicevamo dei problemi con la memoria dei computers, di come salvare in back up le foto ed i documenti. Io uso my drive, di google, per le attività recenti, ma se si accumulano troppi files bisogna fare l'upgrade o fare pulizia. Poi ci sono le memorie esterne, da acquistare, un piccolo investimento che assicura la disponibilità dei files se il pc si blocca.  E' quello che fanno i tecnici quando portiamo loro un pc con un virus o con problemi di avvio, copiano tutto, riavviano e ricaricano i files. 

Il discorso è andato avanti, lui usa spesso il tablet, che non ha molte funzioni, i comandi sono limitati, non si possono scaricare le foto dal cellulare, e mi chiedeva del mio lavoro, se sono stato molto impegnato nello scrivere, e se mi sono state fatte proposte di rinnovo e di trasferimento in altri laboratori. Ho detto che si, quando ero a contratto in Giappone, allo scadere dell'anno, ho ottenuto una estesione del contratto per un altro anno, ma ovviamente non sa di che cosa si fa nel mio lavoro, che bisogna assicurare una produzione scientifica di due pubblicazioni per ogni anno, che non vanno condivise con altri colleghi, ognuno deve avere le sue di elezione: per me il lavoro svolto per 21 anni al CNR corrisponde a 42 lavori pubblicati e valutati (ne ho prodotti il doppio, me quelli che ho scelto per la valutazione ANVUR, i migliori, non sono stati condivisi da altri o i colleghi non ne avevano reclamato la paternità). Poi vengono i capitoli di libro, una quarantina, e i sette libri di cui sono stato editore (e su cui ho lavorato come un negro, per correggere quello che mi mandavano gli autori dei capitoli, o che ho completato con interi capitoli miei).

Il senso del discorso è che un buon PC è essenziale, sono grato che l'evoluzione della tecnologia ci ha accompagnato in questi venti e più anni. La mia prima tesi fu scritta battendo a macchina, in cinque copie, poi a fine anni '80 sono arrivati i commodore 64, buoni per i videogiochi, dopo, dal 1990, durante il dottorato a Verona, i primi windows con nomi numerici,  486, con schermo integrato, le stampanti con la carta traforata, e subito dopo, in Giappone, 1993, i McIntosh, Photoshop, le varie funzioni e la compatibilità con altri processori, per elaborare i dati degli esperimenti. 

Alla fine, comunicare tra due persone richiede un punto di incontro, un entrare nella pelle dell'altro e della sua esperienza. Se dico che occorre una memoria esterna, è perchè a me è servita, i miei sottoposti ne hanno fatto buon uso, ed oggi che vedo amici che usano solo il cellulare o il tablet mi sembra ci sia stato un regresso all'era preistorica. 

E spero che i traduttori di testi televisivi si appoggino a persone e tecnici del settore, per un corretto risultato e significato!

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