martedì 31 maggio 2011

Sindrome emolitica-uremica da ceppi patogeni di E. coli

  Non sono neanche i germogli di soia l'origine del batterio "E. coli" che ha scatenato un'epidemia nel nord della Germania (Amburgo): la sorgente del batterio che causa dell'epidemia di diarrea, emolisi e insufficienza renale è ancora incerta.
I cetrioli (e altrie ferdure consumate crude come pomodoro e lattuga) erano stati incolpati di essere i vettori del ceppo E. coli O104:H4 che sta causando oltre 1.500 casi di sindrome emolitica-uricemica e hanno protato al decesso di ventidue persone in tutta Europa (Germania, diversi decessi), altri in Olanda, Danimarca e UK (Svezia, 1 decesso).
Il ceppodell’Escherechia coli enteroemorragico (EHEC) produce la tossina di Shiga, che spesso è presente su un plasmide fagico in forma di materiale genetico trasmesso tra ceppi. Il sierotipo potrebbe essere quello del E. coli O-157, che è stato agente di tante epidemie alimentari nel mondo.
Non-fermentanti sorbitolo,  O-157:H7 è il sierotipo prevalente, (EHEC: enteroeemorragico)  isolato in tutto il mondo; ci sono anche i ceppi sorbitolo-fermentanti (SF) EHEC O157:H- (H- indica la non motilità), e altri EHEC, come E. coli  O-103:H25, O-26, O-111, O-115, O-128, O-145 (sierotipi identificati con anticorpi anti-proteine di superficie).
 Metodi di disinfettamento e profilassi per i vegetali utilizzati in cucina si basano su un accurato lavaggio delle verdure crude, dei ripiani di contatto, degli utensili e delle mani, con acqua clorinata (amuchina) e soluzioni battericide.
E' probabile che le derrate siano state contaminate alla grande distribuzione (nei mercati o nei mezzi di trasporto) e forse per incidetale caduta su terreno in cui erano presenti i battteri (letame, carcasse o scarti alimentari).
Mentre la metodica di PCR (e real-time PCR) è suffciente per indicare la presenza di E. coli contenenti i geni delle tossine di Shiga, è necessario a fini di tracciabilità individuare il profilo genetico del ceppo (mediante DGGE, sequenziamento, AFLP, MLVA).
A livello di fenotipo, è utile la prova di fermentazione degli zuccheri, in pratica si usano terreni in cui al posto del glucosio sono contenuti zuccheri che solo pochi ceppi sono in grado di utilizzare, come il sorbitolo.  
  • this week a study published in the New England Journal of Medicine reported successful use of the drug in treating three patients with HUS1. The drug's manufacturer, Alexion, is now providing eculizumab free of charge in Germany, taking advantage of an unexpectedly large cohort of patients that might help to speed the drug's approval for the treatment of HUS. Eculizumab targets a member of the immune system's complement pathway called complement 5. Complement proteins are activated by the Shiga toxin produced by EHEC and are an important component of the immune response to infections. But overactivity of complement proteins, which scientists think occurs in HUS, can lead to tissue damage......
  • On Wednesday, scientists in Helge Karch's laboratory at the Münster University Hospital confirmed that the current outbreak is caused by a rare strain of E. coli called O104:H4. This strain has never previously been implicated in an outbreak of human EHEC infections. And so while doctors are racing to save patients' lives, scientists are racing to sequence the strain's DNA and understand the biology behind the infection's severity and rapid spread.  (Fonte: Nature
  • The strain does not possess the gene eae, producing the intimin that is responsible for attachment to gut cells.... contains genes for antibiotic resistance.  In addition to the antibiotic-resistance genes, the bacteria contain a gene for resistance to the mineral tellurite (tellurium dioxide). Tellurium oxides were used as antimicrobial agents against diseases such as leprosy and tuberculosis.
Il tellurito di potassio è un sale che fa parte di terreni selettivi di crescita per  i Corinebactteri della difterite,  il Vibrione del colera,  alcuni Stafilococchi, ed è in generale un inibitore della crescita di E. coli. Sicuramente c'è stato un trasferimento di geni da queste specie (tramite plasmidi) nel ceppo O-104:H4.


mercoledì 25 maggio 2011

Campeggio, periodico, acido, colorazioni, PAP test

Il campeggio, o campeccio è una leguminosa (in greco: Legno di sangue, in inglese logwood, bloodwood) del centro-America, che cresce ad albero sempreverde raggiungendo anche i 10 metri.


 Già nota agli aztechi, che ne estraevano un colorante (rosso in ambiente acido e azzurro in ambiente alcalino), Ematossilina, fu sfruttata dagli spagnoli dopo la Conquista per l'industria dei tessuti.  Questo colorante è utilizzato in istologia per colorare di blu i nuclei e, insieme all'eosina, per colorare i compartimenti cellulari. I componenti cellulari carichi negativamente si fissano all'emateina e sono detti basofili, mentre alcuni comparti come il mitocondrio, le proteine basiche ed il collageno, carichi positivi, legano l'eosina (eosinofili o acidofili) colorandosi di rosso rosato.
La prima applicazione biologica  dell'ematossilina è stata descritta da Bohmer  nel 1865. Prima di essere usata per colorare i nuclei l'ematossilina viene ossidata e emateina, combinata con un mordenzante (ioni metallici come i sali di alluminio e di ferro), possiede carica positiva e colora DNA e proteine acide, come la fosfatasi acida, colorando i nuclei di blu porpora.  
   

 Il test di Papanicolau è utilizzato per individuare cellule esfoliative in campioni citologici, cellule che hanno perso le proprietà di adesione (ossia l'inibizione da contatto, la proprietà delle cellule appartenenti ad un tessuto di mantenere il loro ruolo nell'insieme tessutale ed il compattamento ordinato all'interno della struttura sociale). I principi della colorazione
Essa si basa sulla combinazione di una colorazione nucleare (a base di ematossilina) e di due contro-colorazioni citoplasmatiche (a base di OG-6 e EA-50):
Il primo, l’OG-6 (Orange G) colora la cheratina dall’arancio brillante al giallo;
Il secondo, l’EA, è invece una miscela di due coloranti: Eosina e Verde Luce. La prima delle due colora il citoplasma delle cellule pavimentose mature superficiali di rosa, dette eosinofile. Il Verde Luce, invece, colora il citoplasma delle cellule più immature (para-basali o basali) di verde-celeste dette cianofile

Una volta fissate le cellule mediante una miscela di etanolo assoluto ed etere etilico, i passaggi per effettuare la colorazione sono i seguenti:

NUCLEI: il vetrino passa in alcool a concentrazioni decrescenti fino ad acqua distillata, poi si aggiunge ematossilina di Harris per 2-8 minuti, che colora i nuclei in blu-viola;
Si lava con acqua distillata e poi con acqua di fonte per scaricare il colore in eccesso;
CELLULE MATURE: si passa il vetrino nell’Orange G per 5-6- minuti e poi si effettuano 2 passaggi in alcool 95%, per colorare le cellule mature;
CELLULE SQUAMOSE: si passa poi il vetrino nel colorante EA-50 (per gli strisci vaginali) e di nuovo si effettuano 2 passaggi in alcool 95%, per colorare le cellule squamose;
In ultimo si fanno 2 passaggi in alcool assoluto e infine in xilolo e balsamo.

La formulazione di Gill No. 1 è usata in colorazioni citologiche progressive; le formulazioni di Gill  No. 2 e No. 3 possono essere usate come colorazioni progressive o regressive in funzione della lunghezza del tempo di esposizione del vetrino.
Papanicolaou Stain OG-6
Catalogue No. HT40-1, certified orange G, 0.3 % w/v, phosphotungstic acid, 0.015 % w/v, in denatured alcohol.
Papanicolaou Stain EA-50 
Catalogue HT40-3, certified eosin Y, 0.23 % w/v, certifiedfast green FCF, 0.08 % w/v, certified bismark
brown, 0.05 %, phosphotungstic acid, 0.2 % w/v, in denatured alcohol.
Gill’s 2 Hematoxylin Solution
Catalogue No. GHS-2, certified hematoxylin, 4g/L, sodium iodate, 0.4 g/L, aluminium sulphate, 35.2 g/L
and stabiliser (Glicole).
Procedure
1. Fix slides in 95 % alcohol for 15 minutes.
2. Rinse in tap water.
3. Stain in Gill’s Hematoxylin No. 2 solution for 1 to 3 minutes.
4. Rinse in tap water.
5. Dip slides 10 times in working Scott’s Tap Water Substitute.
6. Rinse in tap water.
7. Dip slides 10 times in 95 % alcohol.
8. Stain in OG-6 solution for 1.5 minutes.
9. Dip slides 10 times in 95 % alcohol.
10. Stain in EA-50 solution for 2.5 minutes.
11. Dehydrate in 2 changes of 95 % alcohol.
12. Dehydrate in 100 % alcohol for 1 minute.
13. Clear in 2 changes of xylene and coverslip with mounting media. 
Il PAP test permette  di individuare lesioni precancerose nella saliva, nei liquidi biologici e nei prelievi cervical.
In generale,le cellule sono fissate su un vetrino, trattate con il colorante dei nuclei e controcolorate con un miscuglio di orange G, eosin Y and fast green FCF (sostituisce il colorante verde chiaro  SF).
  
Colorazione PAS : Acido Per-iodico
Periodic Acid-Shiff’ colorazione PAS con Mucicarminio - 
Metodo per colorare i polisaccaridi e i protein-glicani, glicogeno, e la mucina, nei tessuti e nelle membrane basali dell'epitelio, sugli strisci di sangue: è un colorante basofilo che lega cariche negative, sviluppa un colore porpora-magenta. Come fissativo si usa il metanolo (o la formalina neutra).    


   
 
 All'inizio di maggio, sono venute in Italia due giovani colleghe da Mosca, e oltre a condividere esperienze e tecniche  di laboratorio, abbiamo parlato del corso di laurea di Medicina, confrontando la loro con la mia esperienza (biennio all'univeristà di Torino, e l'esame di Anatomia, le sezioni di cervello in formalina, lo studio delle ossa, il cranio, e i vetrini con  tutti i diversi tipi di tessuto. all'esame, la prova di identificazione del vetrino al microscopio, con il bidello che suggeriva la soluzione ai più assidui frequentatori dei laboratori didattici.
Dopo, un altro Istituto che è stato importante, Microbiologia, con esperienze di fissaggio dei vetrini, preparazione di terreni di coltura agarizzati, nei provettoni, l'uso delle anse di platino per strisciare l'agar.
  
TSI Agar: Triple sugar iron agar
A sinistra, il tubo non contiene batteri, nel secondo tubo  si evidenzia la tipica reazione in presenza di E. coli  
E. coli è un batterio aerobo, a bastoncello, mobile, Gram-negativo  che fermenta lattosio e altri zuccheri
 Fermentando glucosio produce diversi acidi(lattico, formico) e diventa  visibile perchè il colorante indicatore rosso metile si colora in ambiente acido.


Nella caratterizzazione di ceppi batterici, si fa uso di metodi biochimici per fenotipizzare gli enzimi presenti, catalogando i ceppi secondo gli enzimi presenti e raggruppandoli in modo da identificare la specie (API test)
Voges-Proskauer test: permette di identificare acetoino e 2,3-butanediolo prodotti da Klebsiella e Enterobacter quando fermentano il glucosio. In condizioni alcaline, acetoino e butandiolo si ossidano a diacetile, che reagisce con creatina formando una colorazione rossa-rosata, e reagisce con naftolo formando un colore rosso ciliegia.
reagente di Kovac’s (DMCA) per la Triptofanasi che degrada l'amminoacido triptofano in piruvato, indolo, e ammoniaca;  si rileva la produzione di indolo (colore rosso).

β-Galattosidasi: si rileva con  ONPG (2-Nitrophenyl β-D-galactopyranoside), substrato cromogenico che vira a giallo  dopo il taglio enzimatico.
Abilità a ridurre  nitrati a nitriti: si esegue con l'aggiunta di acido sulfanilico e  β-naftilammina, che risulta in un precipitato rosso.
La lisina è degradata  da E. coli in cadaverina con l'enzima lisina decarbossilasi in una rezione alcalina, che si evidenzia con l'indicatore rosso bromocresolo che cambia colora da giallo a porpora.

lunedì 23 maggio 2011

Kabutomushi salentino

Questo fine settimana, Castrignano del Capo
Scarabeo con corno a punta di belle dimensioni (confronto delle dimensioni con spazzola per vestiti)
E' la prima volta che ne vedo qui in Italia,  con corno  rinoceronte
Oryctes nasicornis 
ecco un sito di un entomologo Ceco, Ondrej, con belle immagini di Oryctes, e altre informazioni wiki sui coleotteri Dynastinae
rhinoceros beetle
in Giappone sono molto diffusi, con corno unico o ramificato, come questo (Kabuto riferisce al  copricapo da guerra dei nobili guerrieri) e nei supermercati si trovano prodotti per l'allevamento casalingo (gabbiette, tronchetti di legno, gelatine per il loro sostentamento) d'altra parte è abitudine tenere in casa grilli, cavallette, lucciole, cicale e suzumushi (insetti che emettono uno stridore simile ad un biip)
i bambini li tengono legati per il corno con uno spago....
questo nella foto bussava al vetro della finestra alla sera con capocciate regolari, con abitudini crepuscolari...
Se ne trovano parecchi d'estate, ai bordi delle strade e nei giardini, dopo una vita adulti di alcuni mesi...

venerdì 20 maggio 2011

Carnevale della fisica - Leo Esaki

Mi unisco all'edizione di maggio (XIX) ospitata sul blog IncredibleButTrue per dare spazio alla mia giapponofilia,
ricordando uno dei 19 Nobel giapponesi, Leo Esaki, (Leona Esaki) Nobel nel 1973.
Il diodo di Esaki è alla base dello sviluppo dei transistors, e del Tunnel diode alla base  della fortuna  delle attività industriali della Sony:
  • "...After discovering that the defective 2T7 could be corrected by lowering the phosphorous concentration below certain levels, Sony was able to produce a high quality transistor. Esaki's next task was to determine the cause of the negative resistance which was represented by the peak in the graph. Esaki speculated that this phenomenon might be the "forward bias tunneling effect. " According to quantum mechanics, all matter can be treated as waves. As such, energy is concentrated at the peak of these waves. The "tunneling effect " refers to particles which tunnel through these waves of energy. Until then, scientists had all been preoccupied with the reverse bias tunneling phenomenon. Esaki was the first to realize the significance of the forward bias tunnel effect. After conducting numerous experiments and steadily accumulating data, Esaki's team was finally able to produce a new type of diode with negative resistance in which current diminished as voltage increased..."     
  • the "Esaki Diode" is the basis of the Japanese transistor industry ... He belongs to an elite corps of young post-war Japanese researchers who believed in doing basic research, which sometimes leads to new solutions that make industry more competitive. (Alien Times, 1997)
Leo Esaki è stato rettore dell'Università di Tsukuba, fino al 1998, ed oggi è Presidente del Yokohama College of Pharmacy e chairman della Science and Technology Foundation of Ibaraki.
 Viene spesso chiamato a presiedere il JSPS Prize Selection Commettee, che attribuisce fondi a giovani  meritevoli in diversi campi delle scienze di base, applicate e sociali.
Il JSPS, o Japanese Society for Promotion of Science,  finanzia collaborazioni internazionali, Incontri sulla Scienza di Frontiera,  elargisce stipendi a  ricercatori stranieri ospitati in laboratori locali, e attribuisce il Premio annuale JSPS ai giovani.
Uno degli Executive Directors del JSPS è Makoto Kobayashi, Nobel per la Fisica nel 2008, insieme a Maskawa e Nambu, noto per la matrice di Cabibbo-Maskawa-Kobayashi che  definisce i parametri di mixing fra quarks.
Infine, per le ricadute che il suo lavoro ha avuto nel campo del sequenziamento di proteine (MALDI-TOF), ricordo qui il nobel per la chimica 2002 Koichi Tanaka, per i metodi di ionizzazione e distacco blando mediante sorgente laser da una superficie piana, di macromolecole e proteine, per analisi di spettrometria di massa (fonte: Shimadzu).
  • The ionization is triggered by a laser beam (normally a nitrogen laser). A matrix is used to protect the biomolecule from being destroyed by direct laser beam and to facilitate vaporization and ionization

martedì 17 maggio 2011

la chimica in cucina: emulsioni

Ieri sera hanno trasmesso il film "La finestra di fronte" di Ozpetek. A distanza di anni, mantiene una freschezza e trasmette emozioni dei sensi. La lettera scritta e mai consegnata a Simone, è un capolavoro della letteratura e del cuore. Il film è basato su una fotografia culinaria, abbina il colore degli ingredienti per le torte e le uova montate, la panna, la frutta candita, alla sensazione delle preparazioni culinarie, al gusto degli ingredienti, è spettacolare. 
Allora ho pensato alle emulsioni.... 
qunado voglio una maionese me la preparo ancora con la forchetta, sbattitura a mano, rosso d'uovo, olio, succo di limone, sale .... si può fare anche partendo dal l'albume,
non c'è bisogno di chiudere gli occhi o sbarrare gli occhi se l'argomento "sembra" strano...
non sto parlando di cucina molecolare, di cui ho giò postato qui
quelle preparazioni, nelle ricette degli chef, ottenute sbattendo insieme olio e limone, o succo di arancia, salsine, cremine che decorano il piatto... creme? sono EMULSIONI...
il cioccolato è una emulsione, e contiene un emulsionante, la lecitina di soia (un componente del doppio strato di membrana, con una natura anfipatica, la parte idrofobica delle catene di acido grasso si dispongono a contatto con l'olio, e la parte idrosolubile del fosfolipide ricopre la goccia d'acqua), per permettere all'acqua di essere rivestita di burro di cacao
la lecitina non  sostituisce l'olio, ma si pone alla interfaccia tra olio e acqua ( e permette la riduzione dei grassi nel burro e margarina spalmabile)
diversi biopolimeri sono utilizzati in cucina come addensanti, trattenitori di acqua, e come emulsionanti, tra questi gli xantani, la farina di carrube, polisaccaridi a carica elettrica come i carragenani
altri preparati non richiedono l'aggiunta dell'emulsionante, perchè spesso sono le proteine a avere questo ruolo
il burro, lavorato all'antica nella zangola, è acidificato dai batteri senza problemi di precipitazione delle proteine...
il sorbetto, i gelati, panna, latticello... sono emulsioni, a base di proteine del latte..

 Il latte invece è una sospesione colloidale, prodotta dalle caseine (alfa, beta e kappa) che sono fosforilate, ossia hanno dei gruppi fosfato carichi negativamente, ed attraggono ioni calcio positivi, che fanno da ponte ionico rendendo la sospensione lattiginosa. 

L'incubazione del latte con il caglio, o rennina, detemina un taglio proteolitico sulle caseine che elimina i gruppi fosfato (presenti sul macropeptide che resta nel siero) e permette la coagulazione delle caseine nella cagliata.
Il siero residuo invece è una fonte per la produzione di sieroproteine, che sono usate in tante preparazioni industriali,  e sono potenti biopolimeri con capacità emulsionante

Formazione di una emulsione multistrato, per aggiunta successiva di macromolecole con carica elettrica opposta. Emulsioni olio-in-acqua: nel primo tubo sono presenti solo olio e acqua, immiscibili.
1. emulsione primaria contenente piccole gocce formate per omogeneizzazione di olio, acqua e lecitina (con carica -) usata some emulsionante
2. emulsione secondaria: emulsione primaria con una soluzione di sieroproteine (con carica +), che  rivestono la goccia  ricoperta dalla lecitina
3. emulsione terziaria, formata da un polisaccaride o biopolimero da cucina di carica opposta 
Pe preperare una emulsione occorre un frullatore (pimer, mixer) o un ultraturrax, omogeneizzatore elettrico
Non sempre il risultato è soddisfaciente, e la parte ricca in olio riesce a distribuirsi uniformemente, anzi si risepara in poco tempo. 
Ed ecco una ricetta per fare maionese bianca e salsine varie
albume, sale, olio di semi (girasole o arachide) e pimer
limone e un goccio di panna acida (panna liquida + limone)
Pepe bianco
Impiego? Verdura cruda per un pinzimonio. Con tartare di carne- con pesci e crostacei.
Si può anche colorare con salsa, zafferano, curry.

martedì 10 maggio 2011

Casina dei Cari

Domenica, giornata di prime Comunioni, trascorsa in buona compagnia, tra Presicce e Lido Marini.
arco
Marcella


caditoia
senza strafocare, dopo tre assaggi, sono uscito nel giardino, sulle terrazze, c'erano tanti ragazzi, tante comitive, una bella e dolce giornata di sole. Dopo, una fermata a Lido Marini. Al rientro, ancora riunione di compleanno.

giovedì 5 maggio 2011

autoradiografia

La prima esperienza/esperimento che un ricercatore studente compie per arrivare ad un risultato,  lavorando con campioni piccoli, come cellule, l'attività di enzimi o RNA, difficile da raccogliere in quantità sufficiente, si basa sulla marcatura radiattiva.
Nei nostri laboratori, si mettono a disposizione dei lavoratori anelli di misurazione della radiattività che ogni anno vengono controllati affinchè non si superino le dosi  raccomandate di esposizione nel tempo alla radiattività. Nei laboratori sono presenti inoltre contatori geiger, schermi al piombo per lavorare in sicurezza, camici con piombatura delle parti vitali (tiroide, ecc...) e docce agli ingressi da usare in eventuali incidenti di contaminazione.
I radionuclidi maggiormente in uso sono il fosforo 32, altamente ionizzante, che può marcare singole molecole di RNA ed essere rilevato a distanza di ore o giorni. In pratica, sulla membrana in cui è presente l'RNA da evidenziare, si effettua l'addizione di P32 mediante una ligasi terminale che usa ATP con liberazione di fosfato, il fosfato in gamma viene legato all'acido nucleico. Si fa anche uso di fosforo 33, meno pericoloso ma con emissione più debole, per evidenziare il risultato si usano esposizioni di giorni o settimane.
Altri radionuclidi usati sono carbonio 13, azoto 15, trizio (nei dosaggi enzimatici).
Ogni liquido venuto a contatto con questo materiale viene conservato in bottiglioni di vetro (per emissioni deboli o mediamente assorbite dal vetro) o schermati da piombo  per la radiattività ionizzante, e smaltiti da ditte specializzate.
Nel laboratorio ospedaliero RadioImmunoAssay si usano molto  i dosaggi radioimmunologici, per cui Rosalyn Sussman Yalow prese il Nobel nel 1977: per misurare gli ormoni ed i loro recettori, si usano radionuclidi dello iodio e  trizio.

A questo punto introduco ora il racconto della mia esperienza giapponese.
La prima volta che un ricercatore inizia o entra in un gruppo di ricerca in Giappone, dovendo lavorare con radionuclidi, deve seguire dei corsi di gestione della radioattività, lezioni e discussioni con un medico specialista in radioattività, che gli permette di ottenere il "pass" cartellino elettronico per i laboratori in cui si gestiscono esperimenti con la radioattività ( con registro di orario di entrata e uscita). Un contatore geiger in ogni stanza, per monitorare se si è lasciata traccia o si è sporcato la zona di lavoro, materiale per detergere tutti i materiali venuti a contatto (pipette, bancone)   svuotandoli nei raccoglitori adeguati, ed un contatore geiger all'ingresso, per misurare la presenza di radioattività sulle mani, sulle scarpe, insomma per una certificazione di essere "puliti".
Il docente spiega quanto possa essere pericoloso assorbire dosi elevate, specie per la degenerazione del codice genetico,  la trasmissione di DNA con geni modificati, proteine malfunzionanti e l'ereditarietà di malattie. Questo è un punto delicato, perchè prima di combinare un matrimonio le due famiglie fanno accertamenti sulla salute dei futuri genotori, e sulle origini degli antenati dello sposo/sposa.
Il docente non si è fatto scrupolo di usare perifrasi, facendo il paragone tra l'atto delle generazione e un razzo spaziale che trasmette il DNA nella conquista dello spazio.
Insomma, questa è stata la teoria. Nei fatti, la pratica di come maneggiavamo la radiattività è stata completamente fantozziana....
Una sera, dovendo fare una marcatura di gel fuori dalla stretta conformità alle imposizioni e al regolamento, ho portato il flacone con il fosforo protetto nel flacone di piombo fuori, e ho finito l'esperimento sul bancone di lavoro personale, per poi riportare il gel/membrana dentro la zona addetta alla radiattività... 
Come rientro, il contatore geiger è partito a sirena facendomi sobbalzare di spavento (allora, questa porcheria che ho in mano, ma quanto è forte?).
Finita di compiere l'incubazione lasciando il materiale dentro lo schermo apposito, per il resto non ci sono state registrazioni dell'evento, a parte il cartellino con orario di ingresso e uscita...
Nella mia considerazione, mi ritenevo il solito gaijin "esterno" refrattario alle regole, però dopo ho scoperto che altri agivano in modo simile.
Ad esempio, il dottorando che veniva a lavorare di notte, faceva correre i gel nel laboratorio normale, caricando la  radiattività lungo il gel, per poi raccogliere il tampone di corsa in bottiglie lasciate dentro lo sgabuzzino....
Il sistema prevedeva regole precise di gestione anche dell'acqua corrente e di quella sporca, con solventi o carica di altre sostanze, che avrebbe dovuto essere smaltita in modo separato, per non inquinare l'impianto di depurazione. Nella pratica, dovendo smaltire tali liquidi venivano scaricati dentro il water.
A nostra disposizione c'erano sia lastre di autoradiografia che alcuni pannelli simil-fotografici, che vengono scansionati con un laser per azzerare tracce di segnale, per essere riutilizzati. molte volte. Si mette a contatto il materiale da analizzare (gel seccato, o membrana di nitrocellulosa) con la lastra, operando in camera oscura, si sigilla dentro la cassetta per le lastre fotografiche, e si lascia agire in tempo ritenuto sufficiente. Tali gel si possono rileggere, cambiando i tempi di esposizione, se il primo risultato non è soddisfacente. La lastra fotografica viene processata come un negativo, mentre la lastra ad impressione luminosa viene letta da uno scanner, che acquisisce l'immagine in formato elettronico.
Idea: volendo misurare eventuali tracce di isotopi radiattivi, su materiale sufficientemente inerte, e piano, si può chiudere in una camera oscura appoggiato contro una lastra di autoradiografia, insomma facendole i raggi X. Dopo un certo numero di giorni si sviluppa la lastra che conterrà dei puntini là dove si sono depositati gli isotopi radiattivi.


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