venerdì 22 maggio 2009

Haruki Murakami

Il nuovo libro di Murakami Haruki (come dicono i giapponesi, mettendo prima il cognome) si chiama Ichi-kyu-hachi-yon, che nel linguaggio degli sms sta per 1984. Sta per uscire il lungua originale, quindi aspetteremo qualche anno prima della traduzione inglese.
Perchè 1984? Su questo sito molto simpatico Daniel ci spiega alcuni collegamenti tra il titolo, che riprende un libro di Orwell, e la setta Aum-shin-rin-kyo, che fece uso del gas sarin, che inibisce la trasmissione sinaptica neuromuscolare: 1Q84 è il codice internazionale per l'enzima acetilcolinesterasi, bersaglio proprio del sarin.
(ricordo bene come, nel 1994, sull'Asahi Evening News mi colpì la notizia di un incidente in una località vicino Nakano, con alcuni intossicati in un condominio per una nube non identificata, ci furono anche 6 morti).
Dalle interviste rilasciate sembra che si tratti di un romanzo molto più lungo di Kafka sulla spiaggia, e forse un'opera chiave e significativa per la poetica dell'autore....
Se avete voglia di leggere qualche informazione sullo stile, come si sia formato e sui libri minori, leggete questo blog sul lato B delle opere di Murakami.



Biografia
Haruki Murakami nasce a Kyoto. Si iscrive alla facoltà di letteratura dell'università Waseda di Tokyo dove si laurea nel 1975 con una tesi sull'idea del viaggio nel cinema americano. Gli anni della sua frequenza universitaria sono gli anni delle rivolte studentesche. Murakami partecipa molto attivamente a quel periodo, esprimendosi per esempio in maniera molto decisa contro la guerra in Vietnam, nonostante il Giappone non vi avesse preso parte.
Haruki per un anno interrompe la frequenza all'università e comincia a lavorare in una stazione televisiva. Poichè questo lavoro non lo soddisfa, con la moglie decidono di aprire un jazz bar, utilizzando sia denaro ottenuto in prestito da una banca, sia i soldi guadagnati da entrambi, lavorando di giorno in un negozio di dischi e di sera in una coffee house. Il bar viene aperto a Kokubunji (Tokyo), nel 1974, e viene chiamato "Peter cat", dal nome di un gatto che lo scrittore aveva avuto qualche anno prima e che aveva lasciato a un suo amico in campagna. Il "Peter Cat" era un coffee bar di giorno, mentre di sera venivano serviti anche alcoolici; l'ambiente era senza finestre, con muri bianchi in stile spagnolo, sedie e tavoli di legno, nonchè foto di gatti dappertutto. Murakami qui preparava drink, metteva musica, leggeva libri e ascoltava le persone; come ammette lui stesso, questa esperienza è stata preziosa per la sua formazione di scrittore.
Nel 1977 il jazz bar viene trasferito in una zona più centrale di Tokyo. Il nuovo locale ha come insegna un enorme Stregatto e all'interno tutto (tavoli, bastoncini, tazze, fiammiferi..) decorato con dei gatti. Murakami fino a questo momento è vissuto interessandosi alle sue due passioni: musica e letteratura, concentrandosi però prevalentemente sulla prima, sentendo lui per primo di non avere ancora l'esperienza necessaria per scrivere un libro.
Nell'aprile del 1974 scopre però improvvisamente la sua vocazione letteraria, e inizia così la redazione del suo primo romanzo, Ascolta la canzone del vento (Kaze no uta o kike), pubblicato poi nel 1979. Grazie ad esso vince il premio Gunzo come migliore esordiente. L'anno seguente dà alle stampe Il flipper del 1973 (1973-nen no pinburu), mentre risale al 1982 la pubblicazione di Sotto il segno della pecora (Hitsuji o meguru Boken), che gli vale il premio Noma per scrittori emergenti. I tre libri vengono solitamente riuniti sotto il nome de "La trilogia del Ratto” poichè uno dei personaggi principali si chiama appunto "il Ratto".
Nel 1981 Murakami vende il jazz bar e comincia a vivere dei proventi ricavati dalla vendita dei suoi libri. Nell'ottobre del 1984 si trasferisce a Fujisawa, nella prefettura di Kanagawa, una città sul mare a 50 chilometri da Tokyo, mentre nel gennaio del 1985 si trasferisce a Sendagawa, presso Tokyo.
Nel 1985 vince il Premio Tanizaki con La fine del mondo e il paese delle meraviglie (Sekai no Owari to Hado-boirudo Wandurando, dove hard-boiled sta per un genere letterario di fiction a tinte forti). Nel febbraio del 1986 si trasferisce di nuovo, questa volta a Oiso, nella prefettura di Kanagawa. Dall'ottobre 1986 viaggia tra la Grecia e l'Italia, in particolare, in Sicilia e a Roma, dove scrive nel 1987 Tokyo blues, (Norwegian wood - Noruwei no mori: il titolo si riferisca alla canzone dei Beatles) - che si rivela fin da subito un autentico caso letterario, vendendo 2 milioni di copie in un anno - e tra il 1987 e il 1988, Dansu dansu dansu (Dance dance dance), pubblicato nel 1988.
Nel 1991 si trasferisce negli Stati Uniti dove diviene prima ricercatore associato nell'Università di Princeton, e l'anno successivo professore associato nella stessa università.
Nel 1992 esce A sud del confine ad ovest del sole. Nel luglio del 1993 si trasferisce a Santa Ana (California) per insegnare all'università William Howard Taft. Nel 1994 e nel 1995 vengono pubblicati i tre volumi di Nejimakidori kuronikuru, L'uccello che girava le viti del mondo (cronache dell'uccello avvitamondo), che gli valgono nel 1996 il prestigioso premio Yomiuri.
Nel 1999 esce Supotoniku no Koibito, in italiano La ragazza dello sputnik.
Nel 2001 si trasferisce di nuovo a Oiso, prefettura di Kanagawa, dove vive tuttora, praticando anche lo sport della maratona.
Nel 2006 riceve il Frank O'Connor International Short Story Award per la raccolta di racconti brevi Blind Willow, Sleeping Woman e vince il World Fantasy Award con il romanzo Kafka sulla spiaggia. Sempre lo stesso anno gli viene conferito il Premio Franz Kafka, in passato già assegnato ad autori del calibro di Philip Roth, Harold Pinter ed Elfriede Jelinek.
Haruki Murakami è il traduttore in giapponese delle opere di Raymond Carver, che considera uno dei suoi mentori letterari.
Scrive infatti: “Fino a quando non ho incontrato Raymond Carver, non c'era mai stata una persona che, come scrittore, potessi considerare il mio mentore. Raymond Carver è stato senza dubbio l'insegnante più prezioso che abbia mai avuto e anche il mio migliore amico letterario”.

venerdì 15 maggio 2009

viaggio negli USA: terza e ultima parte


Dialoghi tra un residente USA e un ospite italiano (io)

Il professore che mi ha ospitato segue orari tipici degli americani. Mi è venuto a prendere in hotel alle 7.40, siamo arrivati in ufficio in 10 minuti, abbiamo lavorato fino alle 12, poi pausa pranzo, dalle 13 fino alle 17 si lavora ancora e si sbrigano impegni vari, alle 18 si cena. La cena può durare giusto il tempo del pasto oppure se è anche un momento di socializzazione fino alle 21 - 21,30.
Alcune delle domande classiche riguardano i nostri comportamenti rispetto ai loro. Una di queste è qual'è il mio orario di lavoro. Da parte mia, sono abituato a orari simili, con la differenza che adesso che abbiamo il tesserino magnetico, tutto è registrato, e ci sarà la possibilità di recuperare le ore svolte in più con giorni di riposo. E che se dobbiamo svolgere dello straordinario (finire di scrivere un articolo, comunicazioni urgenti, raccolta dati, ecc...) noi non ci rechiamo di nuovo in ufficio tra le 19 fino alle 23, come fanno lì, ma lo possiamo fare da casa. L'altra cosa che mi distingue da un comportamento standard è che al mattino accompagno mia moglie al supermercato, così che arrivo in ufficio alle 8,30: per me è un momento di conversazione, per cui ha un valore intrinseco.
Un altro argomento toccato varie volte è cosa pensiamo noi dell'Italia, e delle differenze con gli USA. Tra quelle su cui ho argomentato, c'è l'assistenza sanitaria (buona in IT) e l'efficienza medica (scarsa). Infatti i tempi di intervento di una ambulanza sono lunghi e i tempi di ricovero sono più aleatori da noi (con possibilità di palleggiamento tra vari ospedali delle provincia).
Non abbiamo parlato molto della situazione politica, però del personaggio S.B. abbastanza, perchè è talmente noto che molti fatti sono diventati stereotipi. La vicenda Veronica Lario e il divorzio annunciato, l'aver fatto fortuna seguendo le orme delle TV USA con tanti "commercials" e pubblicità intrammezzata da spezzoni di film.
Quello che forse nessuno si rende bene conto è che non si possono affidare le sorti di un paese ad una persona di affari, perchè quello che viene affermato in un momento di convenienza un giorno successivo sarà smentito (sempre per convenienza). E che in un consiglio di amministrazione (e oggi di governo) conta la quota di maggioranza, ossia si fa quello che vuole il padrone (socio di maggioranza). E gli altri soci a guardare impotenti.
Ed ora un argomento di cui gli americani possono essere fieri. Sì, perchè in qualsiasi discussione, CNN, media, giornali, quello che tocca l'opinione pubblica e che conta, che viene usato come misura di paragone è: è giusto fare questo o quello con i soldi pubblici, ossia quelli che noi paghiamo con le tasse?
Concludo con un bel ricordo, l'abbraccio con cui ci siamo salutati con l'amico di colore di un momento, per strada, malato ma mai vinto, discutendo di crisi, di senza casa, di neri e segregazione, ghetti e difficoltà di integrazione (vedi banlieu parigine).
E il monito che ho lanciato a chi disperava. Guardando in avanti, c'è sempre una via di uscita che si può prendere. Andare via dal recinto, cambiare paese. C'è sempre tanta richiesta di insegnanti di inglese in Cina e Giappone, e non guardano il colore della pelle!

mercoledì 13 maggio 2009

viaggio negli USA, 2a parte


Seconda parte del resoconto sul viaggio in Alabama e Georgia.

Negli USA o si accende il riscaldamento o si accende il condizionatore. Non ci sono mezze stagioni, e non si aprono le finestre per rinfrescare gli ambienti. Questo putroppo innalza il surriscaldamento dei luoghi abitati, con un effetto di circolo vizioso. Meno male che perlopiù i luoghi abitati sono separati da spazi aperti e non sono ad elevata densità abitativa. Anche in auto, ho dovuto chiedere spesso di abbassare il livello del condizionatore.
Spesso non si fa la raccolta differenziata, solo in centri di alto livello culturale (dentro l'università) ci sono cestini appositi per plastica e alluminio insieme.
Dietro il mio hotel in Auburn c'era una foresta in vendita, 300 acri di terreno fitto di alberi. Peccato non ci sia una ONG come Legambiente, la LIPU o il FAI che lo acquisisca e lo trasformi in parco attrezzato, per escursioni e birdwatching. Ci sono tanti volatili, canterini, mentre l'uccello simbolo dell'Alabama è lo Yellow hammer, una specie di picchio. Lungo la strada c'era un corpo schiacciato di armadillo, dal corpo e coda ad anelli. Fauna ricca e varia!!!
L'università di Auburn è gemellata con la città di Ariccia, dove tiene in affitto alcuni residence per ospitare studenti in visita culturale. Ho proposto di instaurare ulteriori iniziative di cooperazione tra università e centri di ricerca italiani, come corsi di lingua estivi, scambi di ricercatori su progetti e attività di interesse comune, e organizzazione di meeting internazionali.
Le docenze sono di vari livelli di importanza: a quello inferiore c'è il lecturer, poi l'associate professor, o visiting professor, e infine se il corpo docente valuta bene l'operato si diventa tenure track professor, la posizione a tempo indeterminato.
Buona parte dei docenti sono di origine cinese, o indiana. Ho incontrato una ricercatrice italiana (ossia è pagata su progetto) che lavora nel settore degli asfalti e dei materiali di riciclo adatti ad essere mischiati nell'asfalto, Alessandra Bianchini. Ci siamo intrattenuti nella pausa pranzo, ha raccontato di suo marito, nel corpo dei Marines, e dei loro trascorsi in Italia, dove forse un giorno rientreranno.
Alla Georgia State University ho conosciuto un professore italiano che si è formato all'Università di Milano, Giovanni Gadda. Si occupa di enzimi microbici che usano come cofattore il FAD. Aveva un'ospite sempre italiana, Barbara Gerratana, ora a Baltimora, Maryland, che studia inibitori di enzimi di micobatteri (tubercolosi) e alcuni composti antitumorali da Streptomyceti, la quale ha tenuto una seminario. C'è un'altra italiana che lavora ad Atlanta, nell'Istituto di Immunologia. Sono tutti rappresentanti dell'eccellenza italiana all'estero. Forse qualcuno di loro cercherà di rientrare in Europa, forse sarò stato di aiuto per segnalare le possibilità di fondi europei per aprire un laboratorio e una linea di ricerca propria.
Io furbescamente non ho portato nessun computer o USB-memory /pendrive, pur di non tenere una presentazione per il gruppo dei dottorandi del Dipartimento. Però me l'hanno chiesto, la prossima volta non avrò scuse.
Lobbies.
Per ogni attività da promuovere, ci si organizza in gruppi palesi e occulti (non diciamo gruppi di potere, ma i gruppi usano fare pressione "anche " attraverso politici e opinionisti, officers, e media (CNN, Murdock, NYT).
Adesso il punto in discussione è se fare passare nelle scuole l'insegnamento dell'evoluzionismo come unica teoria scientifica o no, ossia prendere in considerazione che il Darwinismo non sia l'unica teoria che giustifichi l'evoluzione.
Esiste un gruppo di pressione, le chiese battiste, e le sette religiose, che vorrebbe che il crezionismo fosse messo alla stessa stregua dell'evoluzionismo come insegnamento fondante nelle scuole USA. E fanno addirittura dibattiti televisivi su questo!!!!

martedì 12 maggio 2009

viaggio negli USA


Eccomi di rientro dal viaggio negli stati uniti, profondo sud, Alabama e Georgia.
Sette giorni presso l'Università di Auburn, e tre in visita presso la Georgia State University. Una importante differenza con i nostri paesaggi, oltre alla grande estensione dei perimetri cittadini, dovuta agli enormi spazi a disposizione ed alle case ben spaziose con giardino, sono le foreste di alberi, sempreverdi come conifere, cedri e cipressaceae, e grandi alberi alti decine di metri ad estesa ramificazione, come aceri, platani, ecc... Dopo qualche giorno di pioggia, accompagnato da una tempesta che ha fatto cadere rami e alberi, il verde è stato ancora più rigoglioso.
Due hotspots in Georgia che meritano una visita sono Peachtree Peak, visto su un libro, con cascate e ricco di acque, e i giardini Callaway, un resort per le gite che abbina a laghi attraversati da una chiatta e barche a motore in affitto, aree a tema , come i sentieri di azalee, dogtrees, hollytrees, la serra delle farfalle (fatte tante foto), gli alberi tropicali, e la dimostrazione con gli uccelli rapaci. Alcuni dei rapaci tenuti in cattività, tra cui una bald eagle, simboli delgi USA, sono mostrati al pubblico, a rotazione. Nella nostra visita ci hanno mostrato un falco, un gufo con le orecchie a ciuffo, ed un avvoltoio, che ci hanno sorvolato varie volte volando da una addestratrice all'altra, voli silenziosi e affascinanti.
Questa visita è stata utile per capire molte cose, in comune o differenti da qui.
Il costo della benzina (che loro chiamano gas/gasoline) è tre volte inferiore (1,18 dollari a gallone, che sono tre litri).
Il costo delle spese sociali è a carico delle entrate nei singoli states derivanti dall'IVA. Se la gente comincia a risparmiare, a fare meno acquisti, si spende meno per l'educazione, e molti insegnanti vengono lasciati a casa. Questo è un monito a cosa avverrà in Italia a pieno regime di federalismo fiscale. Le regioni con un buon bilancio avranno un ottimo livello di scuole ed insegnanti, e le regioni con redditi bassi avranno un basso livello di educazione e limitate spese sociali.
Atlanta.
Tanti homeless, tanti volontari per offrire cibo e assistenza, un buon livello di assistenti sociali che seguono i piani di ricollocamento dei licenziati (devi frequentare corsi e partecipare alle riunioni per dimostrare di cercare effettivamente un lavoro). Oltre a questo, moltissimi emarginati di colore. Tanti neri per strada, di cui quelli giovani (anche 28 anni) sono crack-dipendenti. Chiedono pochi spiccioli, già al mattino si riconoscono dall'aria spaesata, fumata, trascurata.
Quelli dalla parlantina attiva, con una buona stima di sè, sono interessanti, è piacevole parlarci, uno mi ha mostrato il suo deposito di averi all'interno di un box di giornali senza lucchetto, ed un albero su Peachtree, l'avenue che attraversa Downtown dal Fox theatre fino al centro, con un paio di stivaletti appesi ad un ramo, simbolo di un gesto di protesta di qualche tempo fa.
Ti parlano di lotta contro la segregazione, Martin Luther King, i neri che non avevano acesso in Downtown, ma vivevano sulla Auburn avenue. Di quando Ray Charles fu bandito dalla Georgia perchè aveva rifiutato di tenere un concerto per sostegno alle proteste. Di lavori come lavapiatti sottopagati. Di dove conviene mangiare spendendo poco.
Ci sono anche sparuti bianchi fermi sui marciapiedi, ma si distinguono per la carrozzella, per problemi di salute, ti dicono, guarda, mi controllano quanti dollari mi stai dando, questi crack-dipendenti.
Tante case in vendita, alcune belle, di mattoni rossi, probabilmente a buon prezzo.
Peachtree avenue si spegne di vita la sera coi negozi (mall) che chiudono prima delle 18, i fast food (cucina cinese, cajun, messicana) e gli Starbuck cafè, però ci sono i grandi albeghi e i ristoranti importanti, le birrerie, alcune servono birra prodotta da loro, fresca e saporita di luppolo, altre vendono birra alla spina o imbottigliata, come la lager Yuengling. Preparano tanta frittura, ali di pollo, pesce gatto, rondelle di cipolla, perfino cetriolini sottaceto fritti. Pane di mais.
Un ospite dell'albergo, ragazzo di colore, entra nell'ascensore. Io schiaccio il mio piano, 10, poi chiedo, che piano. Lui dice, il nono, io schiaccio 9. All'uscita, mi ringrazia, stupito: I appreciated that.

venerdì 24 aprile 2009

scienceblogging 7: cancerogenesi 1970-2009


Il mio primo libro di testo sui tumori si chiama "appunti di oncologia sperimentale", Cooperativa studentesca, via Buonarroti 27/b, Torino (il biennio era localizzato nelle palazzine storiche lungo corso D'Azeglio, al Valentino). Le prime esperienze di dispense autogestite insieme ai professori, un periodo di grandi novità e cambiamenti, con i contributi del Prof. Terracini, Bert, (e pochi altri, perle rare).
Questo testo è eccezionalmente utile per comparare cosa si sapeva già allora e cosa è cambiato in questi 36 anni di innovazione scientifica. Vi ritrovo un interessante accenno alla epigenetica, ossia ai cambiamenti del fenotipo non dipendenti da mutazioni genetiche. Già nel '70 si conoscevano i meccanismi di tumorigenesi virale, e si trattano approfonditamente le leucemie, sia virali sia da benzene. Solo quindici anni dopo prenderà piede la tecnica della PCR, che farà decollare le analisi molecolari sul DNA. Da questo testo del '70 e da quelli di Patologia Generale si "formavano" gli aspiranti medici sulle conseguenze nocive dell'esposizione ai raggi UV (i primi tumori della pelle sono apparsi agli inizi del secolo tra i pescatori e contadini) i tumori da composti aromatici del tipo antracene nelle polveri di carbone (tumori degli spazzacamini), i sarcomi (che colpirono le ignare dipendenti delle ditte di quadranti luminosi di orologi al radio o/e torio) e i tumori del polmone e mesoteliomi che colpivano i lavoratori dell'amianto, chiamato asbesto forse per creare confusione nei lavoratori che estraevano questo materiale per isolamento e per tute ignifughe. La domanda che balza su è: come mai sono dovuti passare tanti anni e tanti morti prima che la scienza e i giornali dicessero la verità sull'esposizione all'amianto (in fabbrica, nelle strade dei paesi vicini, e nelle case in cui le tute venivano fatte lavare)! Ancora oggi sono in corso i processi per l'indennizzo delle famiglie che andranno incontro a conseguenze con una probabilità maggiore del 60% rispetto a che non è stato esposto a questo cancerogeno.

giovedì 16 aprile 2009

Campagna in fiore, e scrittori a concorso




Fiori di melocotogno


Sempre sull'inserto Io Donna del 4/4/2009, Un Giallo al Caffè.
Se avete qualche abilità di scrittura e siete aspiranti giallisti, potete cimentarvi nel concorso di Tiro rapido. (Dall'8 aprile a Treviso, fino al 12 ottobre a Napoli).
tiro.rapido@porsche.it
fax 049/8706831
Bisogna rispettare alcune regole di tempi e spazi: 550 minuti, 2550 battute.
si tratta di un a serie di prove itineranti, ci si ritrova nel locale prescelto, in cui sarà comunicato un caso di cronaca, che ispirerà il racconto, e si prosegue fino allo scadere del tempo (9 ore).
Ogni volta saranno selezionati 2 racconti, che parteciperanno alla finale di Milano, il 16 novembre. Il racconto vincitore sarà pubblicato sull'Europeo, e venti saranno selezionati per un volume edito da Tiro Rapido.

giovedì 9 aprile 2009

scienceblogging 5: 23and me - fondare una azienda biotech


Sergey Brin è uno dei fondatori di Google, sposato con Anne Wojcicki. Con l'avvento dei sequenziatori di DNA ad alta processività, Anne ha fondato 23and me, una biotech che offre servizi di analisi del DNA studiando regioni specifiche di cui si conoscono mutazioni correlate a malattie genetiche, a basso costo (un'analisi veniva offerta per 999 dolari, ma recentemente i costi sono scesi di 1/3).
23andMe prende il nome dal numero di cromosomi presenti nella specie umana, ossia 21 autosomi e 2 cromosomi sessuali, XX o XY.
Attraverso una partnership con un Ente di ricerca, Michael J. Fox Foundation for Parkinson's Research, è stato possibile arruolare 150 individui affetti per ottenere dati robusti, confermabili a livello statistico.
Sergey Brin era afflitto dal dubbio di sviluppare un giorno il Parkinson nella forma ereditaria, perchè nella sua famiglia si erano ripetuti alcuni casi.
Quando si è stabilito che esiste una correlazione tra alcune mutazioni nel gene LRRK2 e la presenza in famiglia di casi di Parkinson, la moglie Anne ha sottoposto sia la madre che Sergey all'analisi del DNA, trovando che entrambi posseggono la mutazione G2019S.
La Google oggi ha sovvenzionato un'altra azienda Biotech per spingere gli studi di genotyping attraverso la concorrenza tra 23andme, la prima biotech, e la competitrice Navigenics. In tal modo si cerca di contenere i costi dei servizi perchè la presenza di più aziende significa evitare una posizione dominante nel settore.
Perchè la mutazione G2019S è dannosa, e perchè il gene LRRK2 (leucin-rich repeat kinase or dardarin) localizzato in posizione 12q12 viene associata allo sviluppo del Parkinson?
Da studi di struttura ottenuti comparando sequenze simili alla proteina LRRK2, si è arrivati ad una rappresentazione grafica in cui l'amminoacido glicina è localizzato in una regione conservata accessibile, sulla superficie. La sostituzione di questa glicina con serina, rende la serina fosforilabile dalle protein-chinasi.
Quando questo avviene, in presenza di ATP, LRRK2 cambia le sue proprietà strutturali e potrebbe non interagire più con i suoi partner funzionali (il leucin-rich repeat è un modulo di interazione tra proteine).
Che probabilità hanno i portatori di una mutazioni autosomica dominante di sviluppare una malattia? massima, visto che la mutazione si traduce in fenotipo, perchè è dominante.
Per la mutazione G2019S nel gen LRRK2, è stato calcolato che ciò corrisponde ad una probabilità di sviluppare il Parkinson del 28% a 59 anni, e del 51% a 69 anni.
E' anche possibile che si manifesti come Repetitive Stress Injury (RSI) dai sintomi misteriosi, fibromialgia (dolore), Lyme Disease, e così via.

mercoledì 8 aprile 2009

scienceblogging 4: esperimento per studenti esperti


Come dare un assaggio di biologia molecolare, collegando i polimorfismi genetici al senso del gusto, e sviluppare l'immaginazione della classe.
Esperimento pubblicato da Robert Merritt et al. Tasting phenyltiocarbamide (PTC): a new integrative genetics lab with an old flavor. The Americal Biology Teacher, 70:23-28, 2008.
La premessa alla base di questa esercitazione è che questo tratto genetico, ossia l'abilità di sentire (diversa sensibilità, con differenti soglie) il sapore della PTC a differenti diluizioni, (la feniltiocarbamide è una sostanza non tossica amarognola, se ne usano solo 7 nanogrammi), dispersa su carta da filtro, fornisce un modello per capire l'ereditarietà Mendeliana che gli studenti possono verificare su se stessi.
Materiale occorrente:
un campionatore di saliva tipo cotton fioc,
kit di isolamento del DNA
PCR (thermal cycler)
coppia di primers per il gene che codifica il recettore del gusto TAS2R38
enzima di restrizione Fnu 4H
gel elettroforesi

Il principio su cui si basa la correlazione tra patrimonio genetico e il sapore della PTC a basse dosi è dato dalla presenza di polimorfismi genici (presenza o assenza del sito di restrizione Fnu 4H, e quindi dell'allele del recettore sensibile alla PTC, con possibilità di valutare l'ereditarietà del tratto genetico.
Uno studio di genetica delle popolazioni utilizzando è fattibile, utilizzando le frequenze di equilibrio genetipico Hardy-Weinberg, per distinguere la frequenza dei portatori doppi dell'allele, da quelli che ne hanno ereditato solo una copia, da quelli portatori dei 2 alleli non sensibili.
Questo test viene verificato sperimentalmente dagli studenti confrontando la loro soglia di sensibilità allla PTC, assaggiando diluizioni seriali di PTC posta sulla carta da filtro.

Il protocollo di isolamento del DNA dura 15 minuti.
La reazione di PCR dura 2-3 ore. e il costo si aggira su 1,5-2 dollari/studente.
In assenza di un apparecchio per PCR, è possibile mettere su una reazione con un apparecchio costruito a mano.
La digestione del prodotto di amplificazione dura 1 ora.
La separazione del DNA su gel di agarosio dura 30 minuti.

martedì 7 aprile 2009

scienceblogging 3 -La fattoria delle molecole


La Fattoria delle molecole.
Su D della Repubblica del 4 aprile 2009 (D120)
Marialuisa Lavitrano è una eccellenza della ricerca italiana, Professoressa in Patologia e Immunologia alla Bocconi, a capo del laboratorio di medicina molecolare.
Da venti anni si occupa di trasferimento di geni e biotecnologie animali. La sua metodologia permette la creazione di maiali geneticamente modificati veloce ed efficiente, sfruttando lo spermatozoo come vettore. "A milestone in science". I modelli animali permetteranno lo studio dei geni individuali, ossia la variabilità presente nelle sequenze del DNA e degli enzimi di ogni individuo, e come questi geni e i loro possessori rispondono ai trattamenti, ossia ogni farmaco avrà un genotipo meglio adatto al suo uso. La medicina personalizzata passa attraverso modelli sperimentali preclinici di patologie.
I maiali sono anche fonte di tessuti e di organi. L'ambizioso progetto, uno dei tre condotti dalla Dr.ssa Lavitrano, si chiama Power Pig. L'intenzione è quella di creare, forse nel Sud Italia, una fattoria molecolare con animali modificati e non, che presentino le caratteristiche desiderate per queste ricerche.
Come riporta l'articolo sull'intervista: "io credo fortemente nell'idea di filiera innovativa, ricerca e sviluppo, generata dal know-how. Il mio brevetto è nato da eccellenze italiane ed è qui che deve restare: dobbiamo fornire ai giovani talenti in Italia la possibilità di cambiare il mondo, contaminandoli col fuoco sacro della ricerca".

venerdì 27 marzo 2009

controinformazione


Oggi il cambio dollaro/euro è stato battuto a 1,35 dollari/euro. Nel frattempo, il costo di un barile di petrolio è di 53,4 dollari.
Mi sono riguardato la tabella dell'andamento del prezzo della benzina negli ultimi anni, come da pubblicazione (Il messaggero, domenica 27.7.2008, pagina 3).
Ecco il grafico aggiornato ad oggi:

in verde il costo in dollari, in grigio quello in euro,
e sotto il grafico dell'andamento del costo della benzina in Italia
Quello che salta all'occhio è che siamo al livello del costo della benzina del 2005 e del 2007, quando però il costo del barile era rispettivamente di 42,4 euro e di 51,1 euro.
Visto che oggi un barile costa 39,5 euro, mi sembra che il prezzo al litro sia sovradimensionato.
Con un ragionamento altrettanto conveniente ai produttori, la bolletta del gas vedrà una riduzione del costo del gas solo dopo aprile, quando il consumo del gas per riscaldamento sarà al minimo, per il cambio di stagione.
E' quanto mai strano che il Quotidiano energia non dia risalto al costo sovrastimato della benzina in Italia!

mercoledì 11 marzo 2009

frittata di asparagi selvatici


Ebbene sì, ai primi di marzo inizia la raccolta degli asparagi selvatici, abbiamo verificato in diversi campi (uliveti, zone rocciose con rovi, quelli poco frequentati) e il raccolto è stato proficuo. Anzi, il diametro nella media delle piantine è buono, sinonimo di buon terreno e acqua a volontà.
Intanto, abbiamo raccolto le solite erbe di stagione: zanguni, cicorie selvatiche, e papaveri selvatici.
Portale delle  cicorie di campo
Lo zangone (Sonchus oleraceus) o Grespino/Crespino comune
nei giorni freddi di febbraio si è fatto più grosso e calloso, ottimo per cucinare le foglie lesse.
In primavera si possono usare le cime nell'insalata, a crudo.

La cicoria selvatica, radicchiella ruvida, come il Cicorium intybus, ma non solo, ci sono i Crepis dai fiori gialli invece che azzurri (C. vesicaria, C. setosa, C. fetida, C. rubra, C. sancta, C. apula, C. bursifolia) e Hyoseris (H. scabra),

ottima per l'abbinamento con il purè di fave bianche, condito con olio extra-vergine di oliva.

Le piantine di papavero, papaverine/paparene
si cucinano stufate in poco olio, coperte con coperchio e poco sale, e tirate a fuoco basso per 20 minuti. Si mangiano così, condite con olio (c'è chi le aromatizza con aglio e peperoncino) oppure si usano per farcire la focaccia leccese, di pasta lievitata bassa (a sandwitch).

lunedì 9 marzo 2009

tempura e teatro




Renato Giuliani è regista di questo spettacolo a Parigi nei prossimi giorni

un titolo che ricorda il Bread andd puppets, la compagnia che dopo la rappresentazione divideva il pane di grano cotto nel forno a legna, con gli  spettatori.

Per il tempura, lo trovate qui!


le 10 – 11 – 12 – 13 MARS
Filages publics à l’espace
de création partagée
LE VENT SE LÈVE !

181, av. Jean Jaures 75019 Paris, métro Ourq (Ligne 5)
le 10 et le 12 à 20h.30 – le 11 et le 13 à 16h.00
Entrée Libre – Réservation souhaitée : 01 77 17 40 39
écriture et jeu : Basile Bernard de Bodt
mise en, scène : Renato Giuliani
musiques : Stéphane Gallet, Giusto Dacci, Ray Noble & Al Bowlly

giovedì 26 febbraio 2009

Makoto Ooka


Renshi, si tratta di poesie legate scritte da diversi poeti, una nuova forma di verso libero di poesia collaborativa adattata dalle forme Renga e Renku, in voga tra i poeti classici giapponesi a partire dal secolo tredicesimo.
Makoto Ooka cominciò a scrivere Renshi negli anni '70 con colleghi della rivista Kai (remi).
Da "What the kite thinks", poesie collegate di Makoto Ooka, Wing Tek Lum, Joseph Stanton, Jean Yamasaki Toyama, edite da Lucy Lower, University of Hawaii

1 What the kite thinks
Because a hand holds me down to earth
I can climb the staircase of the sky.
Each time I push against the wind with my shoulders
I am sucked even furhter upward into the bosom of the sky.
Because a hand holds me down to earth
I hold the earth suspended in the air. (Ooka)

2 In the air
In the air rise the curlicues of incense
to pierce my nostrils
with the sense of eternal
that I exale in turn
to mingle with the here and now
of earthbound scents. (Toyama)

3. Earthbound scents.........

mercoledì 25 febbraio 2009

Kenzaburo Oe



Tra i grandi autori e sperimentatori della seconda metà del 900

Da: note sulla letteratura del'900. (primi anni '90)
Nei primi anni del '900 l'espressione "wakon-kansai" o " spirito Yamato unito alla lezione appresa dalla Cina", viene sostituito da Wakon-yosai, " spirito Yamato unito alla lezione dall'occidente". Anche questa prese una connotazione militaristica. Nessuno può negare l'utilità della scienza, dell'arte e tecnologia occidentali, ma l'ideologia, considerando l'imperatore un essere assoluto, era sempre al di sopra di tutto. Questo assolutismo era privo della tolleranza e sensibilità caratterizzante lo spirito del Genji monogatari. Ho conosciuto questo fanatismo perchè mi fu instillato quando ero bambino. Come tutti a quel tempo, mi fu fatto credere in questa pazza convinzione di superiorità nonostante l'arretratezza nelle tecnologie militari, così lontana dallo "spirito Yamato" presente in Murasaki Shikibu, "senza l'apprendimento non ha nessuno scopo".
Il maggiore scrittore giapponese dopo la restaurazione Meiji fu Soseki Natsume, che visse in un periodo di rapida modernizzazione. Tra i suoi lavori meglio noti c'è Sorekara, tradotto in "E allora", And then. Scritto nel 1909, in anni di pace seguenti la guerra russo-giapponese, descrive la vita di Daisuke, un giovane benestante intellettuale che cade in amore con la moglie di un amico e si ritrova in preda ai tormenti. Qeusto protagonista mi ha interessato perchè ha l'abitudine di criticare senza riserve la società in cui vive.
In alcuni momenti la novella cita i Giapponesi come "un popolo sfortunato in preda ai forti appetiti della vita" ed egli lamenta che la morale europea non è loro nota. Oggi, i fieri appetiti nel 1990 sono ancora più forti, il consumismo, la corrente di ondate che arrivano dalle spiagge europee. Dei giudizi profetici di Soseki ne manca uno, non avendo immaginato che un giorno il Giappone sarebbe stato in grado di stare spalla a spalla finanziariamente con le grandi potenze europee. Questo è avvenuto, senza l'effetto benefico che Soseki immaginava: un bilanciamento tra gli appetiti e la moralità non si è avverato, e il deficit spirituale è diventato più acuto.
Io rimasi a Tokyo dopo la laurea, e, come Takashi protagonista di un racconto, sono stato coinvolto nel movimento del 1960 contro il trattato di sicurezza USA-Giappone. Per me, questa esperienza non mi portò solo indietro ai ricordi del villaggio, ma a conoscere di più Okinawa, una prefettura sotto occupazione. L'indipendenza culturale di questa isola piantò in me un seme che è cresciuto in una nuova prospettiva sulla cultura giapponese nel suo insieme. Al di là di quanto giapponesizzata possa sembrare, Okinawa mantiene la sua identità non-Yamato. E, a differenza della cultura giapponese del Kanto, centrata sull'imperatore, rimane benedetta da una ricchezza e diversità peculiare alle culture periferiche. La sua gente possiede una apertura al mondo che deriva dal conoscere il significato dei valori relativi.
Quando ho scritto The Silent cry, con questa ricchezza di compresione, non ho fatto altro che identificare gli elementi nelle leggende del mio villaggio che contengono elementi in leggende simili delle Corea e altre nazioni dell'Asia. In un certo senso, la novella diventa quello che Michail Bakhtin chiama "un sistema di immagini del realismo grottesco". Infatti fu la teoria di Bakhtin che mi permise di fare queste connessioni culturali. Nel processo del fare, fui capace di riscoprire e rappresentare aspetti di Okinawa che sono contenuti nel profondo entro altre culture periferiche del Giappone. Il soprannome o nome del clan dei fratelli nella novella è Nedokoro, che significa "il luogo delle proprie radici". Ho preso il nome dalla parola Okinawa Nendukuruu, ossia "una casa che protegge le radici degli spiriti dei membri del proprio clan". La parola mi attrasse perchè, come uno che aveva lasciato il paese natio per Tokyo, e i cui occhi son ostati aperti dalo studio della cultura europea, io ho riscoperto- grazie al mio incontro con Okinawa- la mia propria casa foresta, il terreno fertile in cui la mia scrittura si è sviluppata.
Ora, mentre mi avvicino ai 60 anni e guardo indietro alla mia carriera, realizzo che ogni cosa che ho scritto è stat, in una maniera o nell'altra, una estrapolazione di queste due novelle che ho discusso....

...Yasunari Kawabata, primo scrittore giapponese premio Nobel per la letteratura, diede una lezione intitolata " Giappone, il bello, e me stesso" fu una lezione sia molto bella che vaga, nell'equivalente di Aimaina, una parola aperta a tante interpretazioni. Il genere di vaghezza che K. adotta è implicata nel titolo della lezione, con l'uso della particella "no" (=di) collegante la parola "me stesso" con la parola "il bel Giappone". Un modo di leggerlo è "io come parte del bel giappone" indicando la relazione del nome seguente rispetto al nome precedente, come una relazione di possesso o di attacamento. Ma può essere anche interpretata come "il bel Giappone ed io", la preposizione in questo caso collegando i 2 nomi in apposizione, che è come appare il titolo nella traduzione del Prof. E. Seidensticker, eminente studioso di letteratura giapponese. Grazie a qel titolo K. parlò di quell'unico tipo di misticismo presente nel pensiero giapponese e nella filosofia orientale, nel buddismo zen. Pur come scrittore del XIX secoolo, K. identificava la sua mentalità con quella affermatasi nei poemi scritti dai monaci Zen. Molti di quei poemi trattano dell'impossibilità liguistica di dire la verità. Le parole sono confinate entro schemi chiusi... invece, per rispondere ai poemi zen ci si deve abbandonare ed entrare intenzionalmente dentro le chiuse pareti di quelle parole.
Perchè K. decise di leggere quei poemi esoterici zen prima della audizione a Stoccolma? Io guardo con nostalgia a quel coraggio diretto che egli perseguì alla fine della carriera e che gli permise di fare una confessione di fede. K. fu un pellegrino artistico e produsse molti capolavori. Alla fine dei suoi pellegrinaggi, attraverso i discorsi sulla fascinazione della poesia riuscì a sorprendere e rendere vano ogni tentativo di comprenderlo a pieno, e gli permise di parlare del "Giappone, il bello, ed me stesso", cioè, sul mondo della sua vita e sulla letteratura che aveva creato. Degna di nota è la conclusione della sua lezione: "ile mie opere sono state descritte come opere di vuoto, ma non bisogna scambiare questo vuoto con il nichilismo occidentale. La fondazione spirituale è alquanto differente. Dogen intitolò la sua poesia sulle stagioni " realtà innata", e per quanto egli decantò la bellezza delle stagioni, egli fu sempre profondamente immerso nello zen".
Qui io trovo una autoasserzione forte e diretta. Non solo K. identifica se stesso come appartenente nella essenza alla tradizione della filosofia zen, e alla sensibilità estetica che pervade la letteratura orientale, ma volle distinguere la vuotezza delle sue opere dal nichilismo occidentale. Con ciò, egli indirizzò il messaggio allle generazioni future dell'umanità, in cui Nobel pose la sua speranza e fede.

lunedì 16 febbraio 2009

Kiji e i fagiani di montagna


Tsukuba è una città fondata negli anni '70, in occasione di un Expò sulla scienza e la tecnica e l'esplorazione dello spazio, situata tra 4 villaggi agricoli e le loro risaie, ai piedi dello Tsukuba-san, una montagna di circa 1800 metri, con una bella riserva naturale, un tempio e una bella vista della valle del Kanto, fino alla cima del monte Fuji.
La mia prima "forte" impressione fu la conoscenza con il fagiano blu, che incontrai nel parcheggio dell'Università nel 1994. Un fagiano dalle piume lucide, tutto blu, dal colore intenso, metallico.
Nel 1996-97 ho preso casa presso un condominio a nord, tra un bosco di bambù e case coloniche, campi coltivati e orti. I fagiani blu vagavano in libertà, i miei incontri si sono fatti più frequenti.
Questo nella foto non è blu, ma coloratelo mentalmente e ne avrete un'idea.


ad una mia domanda sul loro nome, i bambini risposero: Kiji キジ

Green Pheasant
Phasianus_versicolor
questo è l'unico fagiano che ho conosciuto, veniva a pascolare nell'orto tra le zucchine, e una volta gli ho tagliato la strada con la bicicletta tra il sentiero e il bosco, sorpreso si è messo a correre sgambettando con scatti di ali.
Poi ci sono i fagiani di montagna, come questo raffigurato un un nihonga del 1970 (Youdeki Shuko).

mercoledì 11 febbraio 2009

buone notizie

 questo è stato il mio pranzo di oggi, Wakame neghi udon (pasta udon disidratata, con polvere di cipollotto e alghe wakame)

lunedì 9 febbraio 2009

preannuncio di primavera


Orto e giardino in fiore, fine settimana dell' 8 febbraio 2009.
Puntarelle, cicorie col cuore in accrescimento

cicoria di Galatina (puntarelle)

già alcune piante di fave sono coperte di fiori, queste sono state seminate molto presto...

narcisi a trombetta, molti stanno ancora uscendo...

Rosa gialla a febbraio



nel complesso, dopo tutta la pioggia di gennaio e anche in questi giorni, una giornata ventosa ma asciutta, e le piante si sono riprese bene. Nel paesaggio di mandorli fioriti, già qualche mimosa stracarica di un giallo solare, che sembra di sentirne l'odore a distanza. E' un giallo evocativo, onirico.

venerdì 6 febbraio 2009

giovedì letterari a Lecce


Ieri sera, siamo andati allo spazio "libri e cibo" della libreria qui indicata.



Ieri sono stati presentati 4 vini della Cantina Cantele di Guagnano, dal giovane Paolo che ha raccontato la storia, recente, della famiglia e della realizzazione di questi vini che rivalutano le produzioni salentine a livello mondiale.
Tra un calice e l'altro, sono stati letti alcuni brani del libro "Afra" di una interessante giovane scrittrice (molto simpatica), Luisa Ruggio, la cui passione è raccontare.

Ecco, per descrivere i 4 vini presentati, il Fiano (Alticelli), il Rosato, il Teresa Manara (Negroamaro), e l'Amativo (Negramaro- Primitivo) li paragono ai venti, i messaggeri dei quattro punti cardinali.

Il Fiano, solare, è il grecale, messaggero dell'est, porta sentori di mughetto e notizie da amici intimi, scambi di frasi sul blog o su twitter, sentimenti di leggerezza e vitalità.

Il rosato, questo distillato degli umori del mosto, anche chiamato lacrima per il poco tempo che rimane in sosta con le bucce, è uno scirocco, il messaggero del sud. Caldo, accompagna sentimenti profondi, aroma intenso, passione avvolgente. Porta notizie di amori che stanno per arrivare, o lettere di commiato.

Il Teresa Manara è il ponente, messaggero dell'ovest. Carico e denso, porta aromi di mosto cotto e denso concentrato di frutti di bosco, è carico di aromi speziati, è combattivo, avvolge e trascina, con forza, ma è un opporsi misurato alla sua spinta, un braccio di ferro consapevole, di sfida. Porta notizie lontane, fa entrare in dimensioni inaspettate, amici inattesi, fuori dall'ordinario, incontri che lasciano una traccia, memorie.

L'Amativo è una tramontana che detta legge, cupo, buio, non lascia possibilità di opporsi. Deprivato di aromi prevalenti, un pozzo senza fondo in cui si sprofonda come nel fondo del bicchiere che lentamente ma costantemente si svuota fino al fondo.
Porta notizie di destini, di cambi definitivi, di decisioni e separazioni. Porta una dimensione interiore profonda, induce uno stato di trance.

mercoledì 4 febbraio 2009

febbraio, bella stagione


Carciofi, Artichokes
questi li ho raccolti dicembre, primizie da mangiare crude in insalata

la carciofaia quest'anno è piena di piante, da sfoltire e consumare come cardi. Anche a gennaio ci sono 8-10 capolini pronti da tagliare.

bocche di leone, sul terrazzo soleggiato



azalea fiorita, sul terrazzo, esposto a sud


mandorlo precoce, Monteroni

lunedì 2 febbraio 2009

I film di animazione della Ghibli studio


Neighbour Totoro / Hayao Miyazaki e i temi cari alla Ghibli studios



Uno dei temi cari e ricorrenti è l'eta dell'oro, il ricordo della campagna e dei boschi, la casa dei nonni e gli odori dell'infanzia, che contrasta con la vita moderna e urbanizzata dei nostri giorni. Molte persone da me interrogate su questo tema, sentono la nostalgia della loro infanzia e del periodo trascorso presso i nonni, ma danno per scontato che i luoghi e la natura siano completamente cambiati, persi definitivamente. Ecco allora che l'argomento delle vacanze in campagna acquista una valenza mitica, di mito.
Un tema molto caro a Miyazaki riguarda alberi straordinariamente giganteschi. Sia in Totoro che in Laputa, castello nel cielo, c'è un albero gigantesco, magico, che compare in un baleno dai semi magici di Totoro, quelli che, tra fede e speranza, aiuteranno l'orto a far germogliare le piantine, mentre in Laputa è un albero gigantesco che ricopre Laputa e la sua struttura ipertecnologica perchè la forza della natura riprende il sopravvento se lasciata fare.

One recurrent theme in Ghibli studio's movies is the gold era, the memories of countryside and woods taking to grandparents house, the smells of childhood, contrasting with the modern urban life of today. People asked said they feel the places have changed too much, so to feel them irreversibly lost. Thus the theme of summer holidays acquire the dimension of myth.
Another theme touched often by Hayao miyazaki is extraodinary trees. Either in My neighbour Totoro either in Laputa, castle in the sky, a giant tree appears,growing in one night from the magical seeds of Totoro, Those that will help the seedling in the orchard to grow, trhough children believes and hopes, while in Laputa it is an enormous tree that covered the hypertechnologic floating island, because the nature's strenght always prevails when left undisturbed.
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